mercoledì 12 agosto 2009

Gli organi di Stato e la Democrazia

Partendo dal fatto, ormai assodato, che potere e sovranità non appartengono assolutamente al popolo, i partiti politici che rappresentano il popolo hanno fatto e faranno sempre gli interessi di una netta minoranza.

Ovviamente ci sono dei limiti in cui ignorare e sfruttare la maggioranza.

La tolleranza è conseguenza dell'autocontrollo, che a sua volta ha dei limiti dettati semplicemente e indiscutibilmente dalla natura umana imperfetta.

Come si possono tollerare fino a un certo punto, ad esempio, gli immigrati, i lavativi, etc., similmente si possono tollerare i governi che non governano.

Quando si eccedono i limiti nel governare negli interessi di minoranze, si distrugge la democrazia. Questa triste realtà è pur quanto risulta evidente anche in Italia e vediamone la ragione:

Lo Stato è suddiviso in organi che esercitano il potere ed il popolo.

Il potere si suddivide in tre organi: legislativo, esecutivo, giudiziario.

Ora aprite la Costituzione... chi non ce l'ha sarebbe bene se la procurasse (scusate se mi arrogo la veste di insegnante, ma è un modo per capirci meglio, evitando fraintendimenti).

Art. 70 La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.
Quindi Il Parlamento, che esercita uno dei tre poteri dello Stato, fa le leggi... ma come deve farle? Negli interessi del popolo secondo i princìpi esposti nella Costituzione stessa (ad es. agli artt. 3, 4, 13, 15, 17, 18, 21, 24, 28 e 134), provate a leggerli per poi giudicare se in realtà sono rispettati e applicati.

Art. 71 comma 1
L'iniziativa delle leggi appartiene al governo... omissis...
Quindi anche il governo, che esercita il potere esecutivo, può fare le leggi (anche se dovranno poi essere convertite dal parlamento)

Art. 101 comma 2
I giudici sono soggetti soltanto alla legge

Art. 104 comma 1
La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere. Il terzo potere, quello giudiziario, deve punire solo le violazioni di legge ed è indipendente dagli altri due organi. Non ha nulla a che vedere con la formazione delle leggi.

Ragionando, se chi ha il potere di fare le leggi non le fa secondo quanto stabilito dalla Costituzione e secondo i principi democratici, tutelando gli interessi di pochi (oligarchia) o gli interessi di una minoranza di individui, ritenuti migliori (aristocrazia), la Magistratura non può fare e non deve fare assolutamente nulla (non all'interno delle proprie funzioni istituzionali)! Perchè è soggetta alla legge. Deve giudicare e punire chi infrange le leggi e basta. Non ha il diritto e il potere di sindacare sulla giustezza o meno delle leggi (sempre all'interno delle proprie funzioni istituzionali - ovvero nelle aule di tribunale).

Il parlamento e il governo, devono fare le leggi e non possono disturbare l'indipendenza della magistratura, ne giudicare e punire le violazioni di legge.

Per evitare che i poteri di Stato esercitino o si contendano un potere assoluto e contrario ai princìpi democratici, (che è umano... il potere accieca, rende avidi ed egoisti) bisogna che qualcuno possa contrastarli quando rivelano un simile atteggiamento.

In democrazia, anche se rappresentativa, deve esistere uno strumento che dia al popolo il potere di controllo diretto nell'eserczio del potere ed anche la possibilità di contenerlo. Altrimenti che Democrazia è??

Bene! Questo strumento è stato stabilito nella Costituzione stessa!... esiste!:

Art. 50
Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità.
Se qualche decisione o comportamento del legislatore o amministratore non và bene, è il popolo stesso che può contestarlo e chiederne provvedimento... ma ci vuole qualcuno che promuova petizioni e il popolo che le sostenga. Più cittadini partecipano e più forza avranno le petizioni.

Art.71 comma 2
Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
Anche al popolo è consentito proporre leggi... ma ci vuole qualcuno che le proponga e il popolo che le sostenga. Più cittadini partecipano e più forza avranno le proposte di legge popolari.

Art. 75 comma 1
E' indetto referendum popolare per deliberare la abrogazione totale o parziale, di una legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali.
C'è qualche legge iniqua? volta ad interessi particolari? Il popolo può abolirla!... ma ci cvuole qualcuno che proponga il referendum e il popolo che lo sostenga. Più cittadini partecipano e più leggi ambigue e inique si aboliranno.

Art. 138 comma 2
Le leggi stesse (di revisione della Costituzione e/o costituzionali) sono sottoposte a referendum popolare quando entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non approvata dalla maggioranza dei voti validi.

Se il parlamento cerca di modificare le leggi costituzionali, il popolo ha tre mesi di tempo per fermare eventuali attacchi del legislatore alla Costituzione (i più pericolosi), bloccando l'entrata della legge sul nascere... ma ci vuole qualcuno attento che informa e propone e il popolo che sostenga. Più cittadini... etc., etc.

Ecco, in sostanza, come il potere vìola i principi democratici e costituzionali e si rafforza. Quando il popolo è passivo e indifferente. Quando più gli si dà libertà di azione!

Qualcuno potrà obiettare, giustificando la rassegnazione e l'inidifferenza, che alla fine fanno sempre quello che vogliono loro (i partiti politici = il potere).

Facciamo un'esempio non tanto remoto:
E' stato indetto un referendum per abolire il Ministero dell'Agricoltura. Il referendum ottenne ciò che si dimostrò la volontà del popolo. Dopo poco tempo il legislatore ha istituito il Ministero delle Politiche Agricole :-)

Il popolo si è lamentato di questo e si lamenta ogni volta che sente parlare di referendum... ma che logica c'è nel lamentarsi, che azione concreta c'è nel lamentarsi.
Se il popolo vuole far capire chiaramente che è stufo di come è rappresentata la democrazia deve intervenire ogni volta che il potere fa il furbo. E gli strumenti ce li ha.

E' troppo impegnativo? Allora che resti succube del potere ma senza lamentarsi e soprattutto senza rivalersi sui propri simili in situazioni più svantaggiate... più deboli e vulnerabili!

La legge del pesce grosso che mangia il più piccolo trova coerenza nel mondo animale, non fra gli esseri umani.

Per contrastare il concentramento del potere, per coalizione dei partiti politici, ci vuole un costante e pressante intervento del popolo e la nostra Costituzione lo prevede in maniera esplicita. La natura ha sempre voluto che alcuni individui determinati e attenti, e se vogliamo... ribelli, si siano fatti promotori di legittime iniziative.

Appurata l'esistenza dei promotori, spetta al popolo, da questi informato, esprimersi e partecipare. Non ci sono più attenuanti. La riuscita delle iniziative non potrà mai avvenire solo per mezzo dei promotori.

Inoltre, come ho già espresso altre volte, le proteste di piazza, gli scioperi, le battaglie di associazioni per la difesa di categoria, etc. servono solo a sensibilizzare la coscienza dei governanti e pubblici amministratori. Ma quando è evidente che tale coscienza non viene sensibilizzata, bisogna ricorrere ad altro (petizioni, proposte popolari e referendum).

Checchè si possano contestare tali osservazioni (tutto è opinabile) bisogna comunque confrontarsi con la realtà e con l'unico strumento di misura disponibile.

Per misurare la quantità di liquido il litro;
di peso il grammo;
di lunghezza il metro;
di democrazia in Italia la Costituzione italiana:

Art. XVIII - Disposizioni transitorie e finali - comma 4
La Costituzione dovrà essere dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello Stato.


Al di la di quanto esposto, non si fa altro che essere bombardati a destra e asinistra di infinità di teorie, di cui molte contrastanti, che non portano alcun risultato se non a chi abilmente le propone per conservare un potere assoluto e concentrato in pochi individui... per disunire le masse. Bisogna ragionare e contestare servendosi dello strumento di misura disponibile per ciò che si vuol misurare o progettare.

Chi vuole contestare le mie osservazioni, è libero di farlo e ne ha tutto il diritto... ma per favore! lo faccia usando lo strumento di misura adatto. Io vedo nella Costituzione l'unico metro di misura a sostegno delle mie considerazioni, chi vuole contestarmi lo faccia usando lo stesso metro... altrimenti taccia! Perchè di balle ce ne stanno propinando a iosa. Perchè il popolo è sempre più disunito e il potere si rafforza sempre più a favore dei soliti. Perchè la società è sempre più ammalata. Meno individui gestiscono il potere e meno si potrà realizzare la democrazia. Solo trasferendo il potere ai cittadini si potranno gettare le fondamenta per realizzarla... anche se questa generazione non ci sarà più.
(Anche la generazione di Mosè, non vide il popolo eletto da Dio entrare nella terra promessa).


Per concludere con un detto famoso: Ogni popolo ha il governo che merita (io sostituirei "governo" col plurale).

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