giovedì 24 dicembre 2009

Che il Parlamento risponda: Gli interessi di chi esercita?

Quanti cittadini si lamentano della Giustizia in Italia?


Quanti fra gli stessi Parlamentari si lamentano della Giustizia in Italia?


Quanti conflitti siamo costretti ad assistere fra gli stessi organi dello Stato? (Parlamento, Governo e Magistratura?)


Quante condanne dalla Corte Europea ha subito lo Stato italiano per violazione dell'articolo 6 della Convenzione sulle Libertà fondamentali ed i Diritti dell'Uomo? (eccessiva durata dei processi?)


Cosa stabilisce l'articolo 24 della nostra Costituzione? (Legge fondamentale dello Stato italiano?)


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Art. 24 della Costituzione italiana


1.Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei
propri diritti e interessi legittimi [113].


2.La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e
grado del procedimento.


3.Sono assicurati ai non abbienti, con appositi
istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad
ogni giurisdizione.



4.La legge determina le condizioni e i modi per la
riparazione degli errori giudiziari.


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Il comma 3 stabilisce che anche chi non ha sufficienti mezzi economici ha diritto ad una difesa.
L'ordinamento vuole che non si possa agire in giudizio se non con l'assistenza di un avvocato e per questo motivo esiste il Gratuito Patrocinio dello Stato. Colui che non ha mezzi economici a sufficienza per garantirsi un avvocato può fare richiesta ed ottenere che lo Stato paghi per avere tale assistenza.


Ma guardate in che modo il Parlamento (i rappresentanti eletti che devono legiferare in armonia con la Costituzione italiana) ha pensato di garantire il FONDAMENTALE diritto del cittadino esposto al suddetto articolo 24 della Costituzione:


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D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 - Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia (Testo A) - (in G.U. n. 139 del 15 giugno 2002 - Suppl. ordinario n. 126).


... omissis...


PARTE III


PATROCINIO A SPESE DELLO STATO


Titolo I


Disposizioni generali sul patrocinio a spese dello Stato nel processo penale,


civile, amministrativo, contabile e tributario.


Capo I


Istituzione del patrocinio


ART. 74 (L)


(Istituzione del patrocinio)


1. È assicurato il patrocinio nel processo penale per la difesa del cittadino non abbiente, indagato, imputato, condannato, persona offesa da reato, danneggiato che intenda costituirsi parte civile, responsabile civile ovvero civilmente obbligato per la pena pecuniaria.


2. E', altresì, assicurato il patrocinio nel processo civile, amministrativo, contabile, tributario e negli affari di volontaria giurisdizione, per la difesa del cittadino non abbiente quando le sue ragioni risultino non manifestatamene infondate.


(Articolo 1, commi 1 e 2, e articolo 15 bis, comma 1, della legge n. 217/1990, come modificata dalla legge n. 134/2001)


ART. 75 (L)


(Ambito di applicabilità)


1. L'ammissione al patrocinio è valida per ogni grado e per ogni fase del processo e per tutte le eventuali procedure, derivate ed accidentali, comunque connesse.


2. La disciplina del patrocinio si applica, in quanto compatibile, anche nella fase dell'esecuzione, nel processo di revisione, nei processi di revocazione e opposizione di terzo, nonché nei procedimenti relativi all'applicazione di misure di sicurezza, di prevenzione e nei procedimenti di competenza del tribunale di sorveglianza, sempre che l'interessato debba o possa essere assistito da un difensore o da un consulente tecnico.


(Articolo 1, comma 3, articoli 15, 15 sexies, comma 1, e 15 octiesdecies della legge n. 217/1990, come modificata dalla legge n. 134/2001)


Capo II


Condizioni per l'ammissione al patrocinio


ART. 76 (L)

(Condizioni per l'ammissione)

1. Può essere ammesso al patrocinio chi è titolare di un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale sul reddito, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro 9.296,22.

2. Salvo quanto previsto dall'articolo 92, se l'interessato convive con il coniuge o con altri familiari, il reddito è costituito dalla somma dei redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l'istante.


3. Ai fini della determinazione dei limiti di reddito, si tiene conto anche dei redditi che per legge sono esenti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o che sono soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, ovvero ad imposta sostitutiva.


4. Si tiene conto del solo reddito personale quando sono oggetto della causa diritti della personalità, ovvero nei procedimenti in cui gli interessi del richiedente sono in conflitto con quelli degli altri componenti il nucleo familiare con lui conviventi.


(Articolo 3, commi da 1 a 4, articolo 15 ter, commi 1 e 2, della legge n. 217/1990, come modificata dalla legge n. 134/2001)


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Avete notato cosa è scritto al comma 1 dell'art. 76? Che espone le condizioni per essere ammessi al Gratuito Patrocinio?
Beh!... se questo è il modo di garantire il diritto stabilito dal comma 3 dell'art. 24 della Costituzione ai non abbienti... capiamo perfettamente che soltanto chi non lavora (per garantirsi un tenore di vita decoroso - art. 36 Cost.) può, FORSE, essere difeso. Chi ha un reddito non superiore a poco più di 9.000 euro lordi annui? Soltanto coloro che difficilmente verranno citati in giudizio... anche falsamente. Molti speculano infatti con denunce strumentali o false o con azioni illegali sapendo perfettamente che non tutti possono difendersi o adire le vie legali... paradossalmente chi ha un lavoro e paga le tasse è più penalizzato.


Di fronte a tale realtà nessun parlamentare e nessuna reazione parlamentare è mai stata diffusa dai mezzi di informazione! Come mai?
Il Parlamento... così accanito contro la Magistratura e la Giustizia in Italia... è però responsabile di tale situazione perché la legge che prevede l'ammissione al Gratuito patrocinio l'ha fatta lui!


Quindi, per tornare alla domanda del titolo di questa nota, gli interessi di chi esercita il Parlamento (i politici) quando accusa i magistrati e si lamenta della Giustizia in Italia? I cittadini che assistono a tali accuse e conflitti interni fra gli organi dello Stato cosa devono pensare/concludere?


Ergo, a conclusione di tutto ciò, che coraggio hanno i nostri rappresentanti eletti di pretendere fiducia, rispetto e sottomissione dai cittadini sovrani? (solo sulla carta).

Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate Varesino (CO)

3 commenti:

  1. Quando il governo ha messo i ticket sui medicinali e sulle ricette e' successa la stessa cosa, invece di lamentarsi del governo si lamentavano con i farmacisti.
    La stessa cosa avviene con la giustizia.
    Non c'è da chiedersi se questa e' la gisutizia che abbiamo in Italia, dobbiamo renderci conto che questa situazione e' voluta dalla banda di briganti che abbiamo in parlamento.
    Quello che avviene da noi e' il ribaltamento delle regole, della costituzione, della democrazia e la Magistratura, la Giustizia non c'entra niente. O molto poco.
    Sono i decreti e le leggi vergogna per aiutare questo mafiso o quel camorrista, i furbetti del quartiere a quanti sono immanicati con la politica.
    A questo devastante quadro che smantella Costituzione e Democrazia si e' agginta la banda di avvocati onorevoli che smantellano il diritto civile e penale per salvare Silvio Berlusconi dai processi e dalle condanne.
    Sono 20 anni che va avanti in questo modo e finche' la massa, il popolino, non si renderanno conto che il problema e' politico e' inutile chiedere giustizia, non ci sara' mai giustizia.
    Ci sara' un motivo per il quale il nostro parlamento e' pieno di inquisiti, condannati ed avvocati?
    E' li' la risposta, non e' il farmacista che vuole il ticket e' il governo che l'ha imposto e lamentarsi con il farmacista non serve a niente

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  2. Credo, Barbara, che il potere esercitato prevalentemente dai politici, con il più totale disprezzo ed indifferenza al principio fondamentale della Democrazia, che è la Sovranità Popolare, abbia influenzato anche molti magistrati. Personalmente intravvedo molti magistrati schierati con i politici (perché aattratti e motivati dal potere) e molti magistrati schierati a favore della Costituzione e della Giustizia con la G maiuscola. Senza l'espressione del popolo credo che non cambiaerà mai nulla e si spera che un giorno la gente comprenda che hai il diritto e la possibilità di esercitare la sovranità che gli appartiene... deve solo esercitarla altrimenti continuerà a dare agli eletti l'alibi di decidere ogni cosa.

    Grazie del tuo commento Barbara!

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  3. Con l'attuale proposta di legge (processo breve) i parlamentari proponenti vorrebbero ovviare l'eccessiva durata dei processi inducendo la magistratura (i giudici) a sveltirli. Anche in questo caso è assai curiosa la soluzione scelta!
    Infatti per ridurre la durata dei processi cosa c'è di meglio che cancellarli del tutto?
    Il fine ultimo, che andrà bene a tutti alla fine (opposizione compresa) è quello di eliminare i risarcimenti dello Stato alle parti che avranno vinto i numerosissimi ricorsi presentati alla Corte Europea di Strasburgo che, come già commentato in precedente post, ha condannato un'infinità di volte l'Italia per l'eccessiva durata dei processi (in violazione dell'art. 6 della Convenzione Europea).

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