venerdì 5 febbraio 2010

Da che parte sta la verità?

La Storia è ricca di testimonianze riguardo alla tendenza delle masse popolari a ridere delle idee o delle interpretazioni diverse da ciò che veniva comunemente accettato per convenzione e/o da ciò che veniva divulgato dai potenti.

Era sufficiente, per chi avesse potere o fama, mettersi d'accordo su come interpretare un concetto o un insegnamento e quello doveva essere l'unico insegnamento da insegnare ed accettare come verità.

Galileo Galilei, perseguitato dalla Chiesa per quello che sosteneva e che poi si scopri sacrosanta verità, ovvero che la Terra ruotasse intorno al Sole, non veniva creduto da nessuno ... perché la Chiesa, che allora costituiva un grande potere, insegnava tutt'altro alle masse, ovvero che era il Sole a ruotare intorno alla Terra.

Martin Lutero, che diede origine al protestantesimo, dovette penare parecchio (fu ritenuto pazzo e fu scomunicato) per dimostrare che alcune interpretazioni delle Sacre Scritture, che dava e che divulgava la Chiesa Cattolica, non erano in armonia con quanto scritto nelle stesse.

Tutto ciò che uomini di potere divulgavano alle masse per dominarle veniva comunemente accettato da tutti ed era verità assoluta ed intoccabile. Guai a contrastarlo o cambiarne l'interpretazione!

Oltre alla persecuzione operata dai potenti c'era l'indifferenza e l'incredulità delle masse.

Eppure c'era un parametro di confronto ... di paragone ..., c'erano le Sacre Scritture, la Bibbia, di cui un tempo la gente non poteva tenerne nemmeno una copia in casa perché veniva uccisa. Più avanti, quando fu permesso alla gente di possedere copia della Bibbia, in ogni paese del mondo non la si poteva leggere nella propria lingua, e i sacerdoti recitavano alle messe i passi biblici in latino, lingua conosciuta da pochissimi.

Per la tendenza della maggior parte delle persone che costituivano le masse popolari a non approfondire e a non documentarsi, i pochi potenti finivano col sottomettere intere popolazioni raccontando loro ciò che volevano ... pur disponendo, le popolazioni, degli stessi parametri di paragone e di confronto che i pochi potenti inneggiavano e additavano.

Anche da noi, nel nostro tempo, esiste un parametro che palesa chiaramente qual'è il giusto concetto di democrazia, o meglio, quale società democratica aveva in mente che si formasse nel tempo l'assemblea costituente ... ovvero i padri fondatori della nostra Costituzione.

La Costituzione italiana è infatti il parametro di riferimento per quanto citato sopra.

  • Cosa ci hanno insegnato della Costituzione italiana, da quando nacque ad oggi, i pochi potenti che regnano indisturbati e addirittura sostenuti da gran parte della popolazione?
  • Come hanno applicato i tutori ed esecutori dei principi in essa racchiusi e meticolosamente preparati dai suoi artefici e padri?
  • Cosa hanno insegnato e cosa insegnano le Scuole riguardo ad essa ?
  • Cosa ci hanno insegnato, e cosa dimostrano, i nostri rappresentanti eletti (partiti politici), riguardo al principio fondamentale della democrazia ... ovvero che "La Sovranità appartiene al popolo"? (art. 1 Cost.)

Ci hanno insegnato sempre che solo attraverso dei rappresentanti eletti dal popolo (esponenti dei partiti politici) il popolo è sovrano, e siccome questo è ciò che ci hanno sempre insegnato, questo è ciò che ormai è convenzione, ossia ciò che è comunemente e passivamente accettato.

Se arriva qualcuno a dare una veduta/interpretazione diversa, tale veduta è sicuramente ridicola o non veritiera perché impopolare, non convenzionale, non comunemente accettata.

La Costituzione italiana dice molto chiaramente che la sovranità è esercitata dal popolo in maniera INDIRETTA (attraverso quindi dei rappresentanti eletti dal popolo - che in realtà non sono MAI stati eletti o scelti dal popolo) ed in maniera DIRETTA.

Gli articoli 50, 71, 75 e 138 della Costituzione italiana non lasciano molte vie di interpretazione, sono chiarissimi! La Democrazia Rappresentativa complementata dalla Democrazia Diretta è quanto aveva sicuramente in mente l'assemblea costituente quando stabiliva all'articolo 1 che "la sovranità appartiene al popolo"... che la esercita appunto con ENTRAMBE le forme citate sopra.

Ma è più che logico e giusto che un SOVRANO possa decidere quando lasciare ogni decisione a colui che delega ad amministrare i suoi averi e quando invece decidere da se'.

Il problema è che la convenzione, o quanto comunemente accettato, col trascorrere del tempo radica nelle persone apatia e pigrizia, e la disinformazione e la confusione generata volutamente dalla classe dominante al potere distoglie le persone dalla corretta visione di quanto è anche chiaramente scritto nella nostra Costituzione.

Confido che col tempo la gente comprenda che per uscire dalla schiavitù a cui ci hanno costretto i partiti politici e i loro galoppini, deve soltanto mettere in pratica quello che è chiaramente ed inequivocabilmente scritto nella principale Legge del nostro Paese (art. XVIII disposizioni transitorie e finali della Costituzione).

Se il popolo ha i mezzi per esercitare la sovranità anche non essendo eletto, quindi al di fuori delle rappresentanze elette, e non li usa... sarà sempre deriso, vessato, schiacciato inesorabilmente da quei pochi eletti che hanno chiaramente dimostrato, in oltre 60 anni, di non avere coscienza, ritegno e capacità di costruire una società democratica come i nostri padri immaginavano diventasse il popolo italiano.

Ora che tali principi sono anche stati evidenziati con Legge (art. 8 Dlgs 267/00) il popolo ha ancor più il diritto/dovere di usarli e/o di pretendere dagli eletti che vengano rispettate le scelte e le proposte del popolo stesso.

Se questo non lo si vuol comprendere, o è meglio non comprenderlo perché impegnativo, allora è inutile lamentarsi e scendere ogni tanto in piazza ad urlare ed accusare una volta una maggioranza ed una volta un'altra maggioranza.

Le manifestazioni non sono validi strumenti costituzionalmente e legalmente vincolanti per chi è al potere ... sono solo manifestazioni di dissenso ed espressione di pensiero e di parola.

Gli strumenti assai più validi sono quelli previsti dalla Costituzione e dalle Leggi (petizioni, proposte di legge, referendum) che giungono direttamente dal popolo, in quanto reale sovrano in una democrazia.

Nota Correlata: Alla ricerca della verità

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