venerdì 30 aprile 2010

Nuovi Partiti e Movimenti alle elezioni - E' veramente quello che ci vuole?

Se siamo tutti d'accordo sul fatto che un Disegno Di Legge (DDL) per diventare Legge deve essere approvato (votato) dalla maggioranza dei parlamentari (almeno 473). Per maggiori info vedere Nota:

http://www.facebook.com/notes/comitato-cittadino-democrazia-diretta-ccdd/la-legge-non-e-frutto-di-una-sola-persona-ad-es-berlusconi-o-casini-o-bersani/401223384216

Ci sarebbe da domandarsi come può un nuovo arrivato, sia esso un Partito o sia esso un Movimento, pensare di fare meglio di quelli esistenti, ovvero far passare Disegni Di Legge giusti, equi e senza trappole, ed inoltre come pensa di risolvere i problemi che esulano la Rappresentanza e che riguardano invece il terzo potere (Magistratura)... strane sentenze in cui vincono sempre i Potenti.

Rimanendo nel mondo politico/rappresentativo:
quanti parlamentari pensa di piazzare a Palazzo quel Partito o Movimento? E quindi, quanti voti pensa di prendere quel Partito o Movimento per piazzare quel numero di parlamentari necessario a far discutere ed approvare un buon Disegno Di Legge?

A livello amministrativo locale le cose non cambiano per nulla:
Quanti consiglieri comunali, o provinciali o regionali pensa di piazzare una Lista Civica appena creata? Per far sì che mozioni e proposte vengano deliberate?

In sostanza... senza la volontà espressa del Popolo... ogni minoranza rimarrà IN minoranza (scusate il gioco di parole) e non potrà altro che dividere la torta assieme ai Grandi (anzi prendere le briciole - che pur sempre sono qualcosa - per chi è eletto).

Quindi per realizzare quello che realmente si dichiara di voler realizzare... è necessario che chi è eletto, o chi aspira a diventarlo, si CONSULTI o chieda il SOSTEGNO del popolo... ma non soltanto attraverso il voto ogni 5 anni o anche meno... ma ogni qualvolta il Popolo lo chiede o si debbano prendere decisioni importanti!

La Democrazia VERA si avrà con uno stretto legame fra rappresentanti eletti (DR) e rappresentati non eletti (DD).
Questo implica che chi è eletto non deve/devono decidere LUI/LORO quando consultarsi coi cittadini ma bensì DEVE/DeVONO accogliere, esaminare e rispondere alle richieste di consultazione con i cittadini non eletti anche quando provengono da questi ultimi.

Questa intenzione la si comprende dai "Programmi" che i neo-gruppi candidandi propongono fuori e dentro alle campagne elettorali.

Se si vogliono introdurre strumenti di partecipazione popolare - DI QUALSIASI TIPO - per poi ostracizzarne l'uso, come fatto dal Parlamento a partire dal 1970 (legge n. 352) ad oggi COSA CAMBIA?

Per evitare quindi che nuovi Furbi imitino i vecchi furbi occorrono due categorie di cittadini ben distinte con stessi poteri Eletti ed Elettori ma che collaborino INSIEME.

N.B.
Con questo non si vuole sminuire o mettere in dubbio la buona fede di chi vuole presentarsi come un tocco di aria pura... ma occorre stare attenti perchè... si sa... la politica è sempre vista da molti come la Gallina dalle uova d'oro.

Chi è in buona fede e non vuole essere guardato con sospetto proporrà un "Programma chiaro e completo".

Bruno Aprile - Locate Varesino - 28 aprile 2010

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