martedì 14 settembre 2010

Bipolarismo - Partiti Maggiori e partiti minori - Crisi di governo e conflitti interni alle coalizioni

Dalla nascita della nostra Costituzione italiana lo scenario politico e dei partiti politici è mutato notevolmente in continuazione nel corso dei 63 anni ormai trascorsi, la situazione di vita della stragrande maggioranza della popolazione invece è mutata molto meno.

Siamo giunti al bipolarismo dove tanti partiti e partitelli si coalizzano in due schieramenti contrapposti per amministrare la res-pubblica (cosa pubblica ed il bene comune) una al governo (maggioranza) e l'altra all'opposizione (minoranza) per chi ancora crede che esista.

Per avere una maggioranza solitamente un grosso partito ha bisogno del sostegno di piccoli partiti che tutti insieme consentono al grosso partito di avere più seggi.
Ovviamente l'alleanza con i grossi partiti i piccoli partiti la offrono in cambio di qualcosa... che molto spesso non viene concessa. Perché?... forse perché i piccoli partiti sono appunto piccoli.

Il piccolo partito che vede disattese le promesse ricevute si trova quindi nella condizione di dovere scegliere se:

  • Pur ritenendosi preso in giro continuare a stare al gioco e giungere a fine legislatura. 

  • Ritenendosi preso in giro uscire dalla coalizione facendo cadere il governo col rischio di porre fine anche alla legislatura... e portare il paese a nuove elezioni (il che comporta una bella spesa di denaro pubblico che non è mai abbastanza per far funzionare istituzioni e servizi).
Ora io mi domando:
Un piccolo partito che si presta al gioco del grosso partito in cambio di promesse che può immaginare disattese (dalla storia ed esperienze passate) cosa si allea a fare col grosso partito?
Cosa ottiene facendo cadere un governo?... se non favorire la coalizione di opposizione?
L'unica cosa che questo produce è un pessimo nome agli occhi di altri Stati cui l'Italia ha voluto unirsi (Comunità Europea) e siccome l'Italia attinge spesso a fondi Europei e si indebita con altri Stati ... un'instabilità politica non offre certo una garanzia agli Stati che prestano soldi o altro genere di risorse (è un po come le banche che non danno crediti senza garanzie di riavere indietro i propri "soldi" - le virgolette aprirebbero un parentesi che è meglio non aprire).

A conclusione c'è da domandarsi:
Ma questi partiti minori traggono vantaggi dalla politica? I cittadini che li votano quali vantaggi traggono?

Le risposte sono semplicissime:

1) I parlamentari hanno gli stessi privilegi e compensi sia che governino e sia che siano all'opposizione. I finanziamenti i partiti li dividono comunque sia che siano grossi e sia che siano piccoli ... bastano due soli membri eletti.


2) Gli elettori non guadagnano un bel niente perché i partiti piccoli hanno interesse a sottostare alle direttive dei grossi partiti per non perdere le poltrone (che rendono) ma nello stesso tempo non hanno numeri a sufficienza per fare passare proposte di legge che auspicano gli elettori di questi piccoli partiti. Le leggi passano se votate favorevolmente dalla maggioranza dei membri di entrambe le Camere.


14 settembre 2010

Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta
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