sabato 23 ottobre 2010

Da un'amica pubblico: IL SISTEMA CULTURALE DELLA CORRUZIONE

La corruzione non è un destino ineluttabile ma un sistema culturale: accettare il sistema corruzione significa barattare la cultura del giusto, del rispetto, della solidarietà partecipe, dei diritti e dei doveri con la cultura del privilegio e dell’arbitrio.

Il cerchio che inizia dalla corruzione porta ineluttabilmente alla violazione dei Diritti Umani. Laddove vengono elargiti e tollerati privilegi di qualsiasi genere, là è gettato il seme della corruzione che germoglia nell’animo dei violenti e degli intriganti e assoggetta gli animi pavidi.

Non deve mai essere dimenticato che le ingenti somme di denaro ottenute dalla corruzione sono spesso usate contro i cittadini leali e laboriosi per pagare il dispotismo e l’avidità di individui senza scrupoli che ipotecano la democrazia quando non la distruggono o la impediscono.

Le libertà poggiano sullo sviluppo del carattere morale, sul coraggio individuale e collettivo, sulle virtù e sui talenti. Dice de Sismondi scrivendo dell’Età dei Comuni:

“Non appena si entrava in uno Stato libero si poteva contare di trovarvi la lealtà nei negoziati e nei trattati, lo zelo per il bene di tutti nelle alleanze, il coraggio e la costanza nelle avversità, la liberalità dei più ricchi verso i più poveri nella calamità, l’energia del popolo per reprimere le ingiustizie e le violenze. Al contrario entrando negli Stati dei tiranni, vi si trovava un governo che si sosteneva mediante il crimine, la perfidia e la corruzione; delle spie sorvegliavano e denunciavano i sentimenti generosi, abusavano dei legami familiari e di vicinato per trasformarli in trappole, insegnavano che la prudenza del suddito consiste nel diffidare di tutti e nel non immischiarsi negli affari altrui. L’assassinio, l’avvelenamento e la corruzione lì erano mezzi comuni di governo”.

Cinquecento anni dopo abbiamo eliminato- non dovunque- l’assassinio e l’avvelenamento ma non la corruzione. Ricordo sempre con raccapriccio un grande commis dello stato, tuttora in sella e delle cui opinioni viene tenuto gran conto, che consigliò di “comprare” un movimento nascente per eliminarlo dal “libero mercato politico”. Quel “comprateli!” è stata una dichiarazione palese quanto vergognosa che la cultura della corruzione veniva accettata dalle istituzioni. E’ stata invece una sferzata dolorosa per i cittadini retti che avevano creduto nello Stato di diritto.

Con il Nobel Oscar Arias Sanchez proviamo ad elencare alcune tra le molteplici forme di corruzione, oltre a quella venale e grezza per ciò stesso più facilmente identificabile e perseguibile. Queste, spesso tollerate o non rilevate in quanto tali, sono più subdole e aprono la strada alla corruzione sistemica o ambientale:

· Corruzione è distribuire privilegi e sinecure per far dimenticare i principi morali o “comprare” l’avversario.

· Corruzione è premiare i vizi anziché incentivare le virtù.

· Corruzione è non fare giustizia in tempi brevi.

· Corruzione è tollerare le illegalità senza tollerare i cittadini inermi.

· Corruzione è partecipare alla vita politica senza averne i talenti e le virtù necessarie, né la volontà di mettersi a servizio dei cittadini.

· Corruzione è votare un politico corrotto per ottenere privilegi.

· Corruzione è votare irresponsabilmente senza accertarsi dell’onestà morale e intellettuale del candidato.

· Corruzione è fornire informazioni falsate o partigiane.

· Corruzione è non chiamare le cose col proprio nome per confondere gli animi.

· Corruzione è usare i servizi pubblici mediatici facendo apparire trasmissioni per i cittadini e con i cittadini, programmi costruiti per precisi fini che non rappresentino l’interesse comune.

Esistono situazioni politico-ambientali che favoriscono la diffusione della corruzione sistemica:

· Alta concentrazione di potere senza adeguata responsabilizzazione.

· Basso coinvolgimento della gente e delle loro associazioni nelle decisioni pubbliche.

· Burocrazia potente e non responsabilizzata.

· Pesante influenza dei governi nei processi economici.


Situazioni di monopolio/oligopolio o comunque situazioni di privilegio all’interno del sistema economico.

· Sistemi governativi accentrati.

· Limitata indipendenza della Magistratura o di altre Istituzioni super partes.

· Conformismo culturale epidemico.

· Conformismo nell’informazione.

Regolamenti oscuri e complicati.

Imposizioni ingiustificate o non pertinenti all’interesse primario dei cittadini.


L’esperienza insegna che ci sono comunque delle regole base a smantellare la corruzione impedendo la contaminazione della Società.

· Insegnare i vantaggi sociali di comportamenti onesti e gli svantaggi dei comportamenti corrotti sin dall’inizio della scolarizzazione.

· Evidenziare il minor costo per la società intiera quando il comportamento onesto è l’atteggiamento abituale.

· Evidenziare il costo dei privilegi e il peso delle ingiustizie sui cittadini.

· Condannare pubblicamente e vigorosamente la corruzione e il privilegio a tutti i livelli, rendendone evidenti i costi materiali e morali.

· Ridurre l’apparato pubblico e lo Stato quanto più snello possibile e quanto più vicino ai cittadini.

· Evitando sempre e comunque che lo Stato sia contemporaneamente controllore e controllato.

E’ stato provato scientificamente che dovunque vi è un’estensione della sfera pubblica si creano nuove opportunità e incentivi alla corruzione.* Se la corruzione non viene aspramente combattuta e condannata essa tende a contaminare la società: gli onesti si sentiranno abbandonati e frustrati dallo Stato a cui avevano affidato la loro tutela e i loro diritti e la piovra della corruzione diventerà pervasiva. A questo punto le porte sono aperte alle forze peggiori della società. I migliori cittadini: i coraggiosi, i competenti, i colti, i generosi non potranno che abbandonare il Paese (territorio) impoverendo del loro talento tutta la collettività.

La migliore assicurazione contro la corruzione è rendere la collettività cosciente degli svantaggi e dei costi enormi della corruzione. Occorre quindi diffondere l’idea che l’illegalità ed i comportamenti illeciti comportano costi incalcolabili alla società civile e debbono essere sanzionati nell’interesse di tutti.

Vivere in una società onesta è più bello e costa molto, molto meno: tra il vivere in una società trasparente e il vivere in una società corrotta c’è la stessa differenza che fare una scampagnata con gli amici cari in una giornata di sole ed essere prigioniero di banditi in una grotta buia.

Non dobbiamo disperare di arrestare il cancro della corruzione perché si sta sviluppando tra i cittadini e in modo particolarmente acuto tra gli intelletti impegnati e sensibili, una richiesta globale di buongoverno che dobbiamo tenere viva e proteggere con l’aiuto dei “vigili eterni”, come chiamava Jefferson: la libertà di stampa e la libertà della magistratura e la libertà (non l’arbitrio) dei cittadini.

Noi non disperiamo! Per questo abbiamo acceso una fiammella e ci auguriamo che molti si uniranno a noi per formare quelle isole di integrità che sapranno attrarre e formare la cultura delle pari opportunità, dei pari diritti e doveri e del vivere insieme in una società giusta, come cittadini consapevoli e non come sudditi.

(appello 2008 contro la corruzionedda me inviato alle PA locali con allegate indagini IT)
di Mary Mancinelli
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Ecco perché le Democrazie sono le migliori forme di governo... perché dove non esistono capi assoluti e dove tutti hanno un voto decisionale la corruzione si può limitare (impossibile corrompere milioni di persone)... a condizione che siano Democrazie vere però.

23 ottobre 2010
Bruno Aprile - Locate varesino (CO) - tel. 3472954867

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