martedì 21 giugno 2011

La giustizia secondo alcuni

dalla lettera del 1737 di un rappresentante del governo lorenese (da "Il Gran Ducato di Toscana" La Reggenza Lorenese, a cura di F. Diaz, Utet Torino 1997, pag. 6 e segg):


 "....la giustizia non è affatto amministrata dal gran numero di tribunali, i quali, per esistere, sono costretti a tirare in lungo i processi, che considerano come fattorie. D'altronde il favore e la protezione è stata tale sotto il governo precedente che un privato che aveva vinto il suo processo non poteva mai ottenerne l'esecuzione contro il protetto di un ministro o di un domestico di corte. Infine sussistono ancora in Firenze quei riguardi e quelle attenzioni abituali nelle Repubbliche per le famiglie ricche o che hanno parenti nelle magistrature, ciò che è stato la causa per cui il povero è sempre stato oppresso...Nelle finanze il disordine non è meno grande, il denaro passa per tante mani che il popolo è schiacciato senza che le casse del sovrano ne traggano vantaggio, poiché vi entra appela la metà di ciò che il popolo è obbligato a pagare (...) la buona fede è bandita da questo paese, ciascuno cerca d'ingannare a più non posso, e il bancarottiere più frodolento vi è sempre stato sostenuto e protetto contro i legittimi creditori..."

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