lunedì 28 novembre 2011

Democrazia - Un traguardo irraggiungibile ?


Supponete di gareggiare ad una marcia che, come tutte le marce,  ha un punto di partenza ed un punto di arrivo (traguardo) e il percorso stabilito che dovrete percorrere per giungere al traguardo è ostruito o reso difficoltoso da dei grandi macigni (ostacoli).


Cosa fate ? Cercate di rimuovere i macigni (ostacoli) se ne avete la possibilità ? O percorrete tutto il percorso cercando di scavalcarli o scalarli ?


La Democrazia è esattamente una marcia iniziata nel 1948 (anno di entrata in vigore della Costituzione italiana) e per rendere difficoltoso il percorso tracciato mediante essa, qualcuno, che forse non gradiva che il popolo raggiungesse il traguardo (democrazia), ha posto lungo il percorso degli ostacoli.


Continuare la marcia scavalcando degli ostacoli rende più faticoso il raggiungimento del traguardo e chi non ha abbastanza energie o carattere prima o poi cede e abbandona la marcia (obiettivo di chi ha posto gli ostacoli lungo il percorso).


C'è il modo di rimuovere questi ostacoli (leggi non propriamente in armonia con la Costituzione italiana) per giungere al traguardo democrazia ? Pensateci bene perché ho l'impressione che ci stiamo allontanando dal traguardo e che la stragrande maggioranza della popolazione anziché cercare di rimuovere detti ostacoli abbia già abbandonato la marcia.


I numeri che vedete all'interno di quei grossi macigni nell'immagine sono delle Leggi.
POCHE leggi ma fondamentali, perché mortificano la sovranità del popolo e gli impediscono ogni azione che gli spetta di diritto. Vogliamo provare a rimuovere quei grossi macigni dal nostro cammino ? Ci proviamo ?


Iniziamo dai nostri Comuni di residenza, molti non lo sanno ma esiste una legge da 21 anni che IMPONE agli amministratori eletti locali di modificare gli Statuti ed i Regolamenti comunali (perché questi ultimi richiamati dagli Statuti) in maniera che siano previsti "strumenti di partecipazione popolare", quali petizioni, proposte, referendum di qualsiasi tipo (se si chiedono), ed anche se hanno una valenza solo territoriale sono un trampolino di lancio che serve ad allenare le persone ad essere propositive e più attive. Gli amministratori comunali saranno poi i nostri portavoce perché è così che è stato previsto fin dal lontano 1948.
Si vedano gli artt. IX disp. trans. e finali, 5, 114, 117, 118 e 123 Cost.
Questa legge (L.142/90), modificata da 11 anni con l'attuale Dlgs 267/00, impone agli amministratori locali di GARANTIRE un tempestivo esame delle petizioni, proposte ed ogni altra iniziativa presentata dai cittadini, anche da singoli cittadini (art. 8 comma 3 e art. 70 Dlgs 267/00), impone agli amministratori locali ciò che non si sentono obbligati a fare, a quanto pare, i parlamentari a livello nazionale. Ma gli amministratori locali (probabilmente sotto la cappella degli stessi capi partito che comandano chi risiede in più lussuosi residence nella capitale) stanno facendo la stessa cosa che hanno fatto i loro colleghi a livello nazionale.


Con un po di buona volontà, e soprattutto di buona fede, si può fare molto di più che prendersela con il capro espiatorio di turno (una volta Prodi, una volta Berlusconi, una volta Monti, etc. etc.) e non dobbiamo inventare nulla perché abbiamo esempi di democrazia più avanzata della nostra che risalgono al 1874 (e non solo in Svizzera).


Confondere le masse popolari è una strategia politica di quei pochi che nelle democrazie rappresentative serve a non fare inquadrare il vero problema e la vera soluzione al problema.

5 commenti:

  1. Ciao Bruno. Ieri dovevo esserci anche io al Democracy Day di Ferrara ma causa forze maggiori non ho potuto. Leggo con interesse la storia dello Statuto che l'amministratore comunale dovrebbe imporre, non sapevo questa cosa. Io non mi sento in grado di fare politica ma diciamo che sto ancora valutando la cosa. Risiedo a Bastiglia in provincia di Modena (paesino di 4000 abitanti) e avevo una mezza idea di presentarmi per il Movimento 5 stelle alle prossime elezioni comunali come candidato sindaco (credo siano fra 2 anni più o meno).
    Se farò questa cosa uno dei punti principali per cui vorrei battermi è proprio la democrazia diretta. Avrò bisogno di un filo diretto con gente come te per essere più acculturato possibile in materie. Ripeto, non garantisco attualmente che mi proporrò per motivi vari che non sto a dilungarmi nello spiegare (se comunque mi hai seguito in qualche video ne avrai già un'idea), però se così sarà un punto primario sarà la democrazia diretta partecipata.

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  2. Ciao Andrea. Intanto mi fa piacere che segui anche il mio Blog e qui potrai trovare tutte le informazioni che vorrai sulla democrazia diretta e come ho già partecipato, su invito, a convegni che anche tu conosci incentrati sul tema da candidati M5S alle ultime comunali.
    Ti posso dire che l'art. 8 comma 3 in particolare del Dlgs 267/00 è di una chiarezza estrema ed il verbo "devono" usato due volte non lascia troppe vie di interpretazione. Dipende tutto dai cittadini, a mio avviso. Passa parola e che la gente mediti... quando la merda ci salirà fino alle labbra vedrai che qualcosa dovrà pure valutare. A presto :-)
    P.S.
    Anche a te un invito che ho fatto ad altri:
    Non illuderti, se entrerai, di poter cambiare le regole perché le regole all'interno delle stanze dei bottoni si cambiano con delle maggioranze schiaccianti. Usa la tua eventuale carica per informare e coinvolgere la gente perché un cambiamento verrà solo mediante essa (anche se alcuni vogliono far credere il contrario). In Svizzera la DD è entrata su pressanti azioni di contadini ! In Islanda su pressioni della popolazione. Gli eletti devono sentirsi costretti dalle richieste ed azioni di massa, altrimenti non mollano l'osso. Auguri comunque !

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  3. Sì Bruno, purtroppo lo so come gira. Col M5s sarà più dura ancora perchè non ha alleati fra i partiti, ma è l'unico gruppo politico in cui mi sentirei a mio agio, il più simile a me e al mio modo di intendere la politica.
    Quando entri però puoi portare fuori la muffa dei consigli comunali e informare per bene. L'obbiettivo principale per me resta la democrazia diretta. Magari prima di morire da vecchio (se ci arrivo) la vedrò realizzata...

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  4. Stai toccando tasti che richiedono approfondimenti caro Andrea ed in sintesi espongo i punti più importanti che chi non conosce bene il sistema politico italiano farebbe bene a tenere in considerazione:
    1) Finché il M5S non si allea con nessuno potrà avere più credibilità e meno potere (perché comandano i vecchi e grossi partiti, finanziati dalle lobbies, prima che dai cittadini. Una volta che (v. bipolarismo) anche il M5S si coalizza coi grandi partiti non potrà decidere più un cazzo ovunque operi (parlamento, regione, provincia, comune).
    2) Riportare fuori ciò che avviene all'interno credo che serva a poco, anzi, ne sono convintissimo... perché la gente sa benissimo cosa accade all'interno delle stanze dei bottoni... in primo luogo perché vive sulla propria pelle il peggioramento di tutto (servizi, condizione economica, etc.) ed in secondo luogo perché la gente pur essendo informata non fa nulla ugualmente (perché l'italiano è così). Trasmissioni televisive seguitissime come Report, Striscia la notizia, Mi manda Rai tre, le Jene, fra le più importanti, hanno svelato ormai di tutto e di più... nonostante questo la gente ancora vota, è frammentata, corre dietro a manifestazioni e conferenze organizzate dai politici e dai partiti tradizionali.
    Come già ti avevo suggerito... se vuoi che la democrazia diretta prenda piede, dedica il tempo ad informare la gente sui poteri e diritti che hanno, che gli negano e che potrebbero avere e rafforzare se lo VOLESSERO. Quando la gente saprà e si convincerà (poiché esistono esempi in altre nazioni di democrazia più avanzata) che avendo potere potrà stabilire le regole o correggere quelle stabilite dagli eletti... il tuo impegno in politica avrà più soddisfazioni. Ti rinnovo nuovamente gli auguri :-)
    Ciao

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  5. Grazie ad Andrea Cusati per avere letto integralmente questo post nella trasmissione radiofonica che conduce ogni settimana

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