venerdì 3 febbraio 2012

Cittadini... volete voi la Democrazia ?

La domanda che titola questo post sembra un quesito referendario a cui gli elettori devono rispondere con un Sì o con un No.

La risposta è un pochino complessa e la sintetizzerò al massimo per quelle che sono le mie vedute (ad alcuni  comunque note).

Premesso che prima di esprimersi con un Sì e con un No una persona deve conoscere ciò su cui dovrà esprimersi... la prima cosa da fare è comprendere bene cosa sia la Democrazia.

In questo stesso Blog ci sono delle informazioni e delle mie personali vedute sulla questione e basta digitare le parole "democrazia diretta" nel campo "Cerca nel blog", situato nella colonna a destra in alto, per trovarne alcune.

Innanzitutto la Democrazia puramente rappresentativa, senza una democrazia diretta che la integra e la complementa non si può nemmeno definire democrazia ... poiché non è né più e né meno di un'Oligarchia ... dove POCHI decidono per tutti. Se poi aggiungiamo il fatto che i POCHI non sono neppure scelti dal popolo, e che non potrà mai esistere un metodo per selezionare le migliori persone fra milioni di individui, possiamo ben comprendere che rispetto al passato è cambiato solo il nome della forma di governo italica (repubblica democratica anziché monarchia o dittatura).

la democrazia diretta in sostanza è l'esercizio della sovranità che appartiene ai cittadini espresso stando al di fuori da qualsiasi rappresentanza eletta, molti sono convinti che questa possa essere introdotta soltanto dagli amministratori eletti.

Io non sono di questo avviso perché i diritti li può conquistare soltanto chi ne ha diritto ed a cui sono negati da chi è al potere.
Se il potere in una democrazia appartiene al popolo, sovrano solo sulla carta, soltanto il popolo potrà averlo anche nella pratica.
E' ovvio che i rappresentanti eletti devono ufficializzare ogni cosa perché è il loro compito (a che servirebbero altrimenti ?) ma la RICHIESTA deve giungere dai cittadini !

Ho ribadito spesso il concetto che sto per ribadire ancora e che è alla base della democrazia:
Il parlamento ha la funzione legislativa (art. 70 cost.), ovvero deve trasformare in legge una proposta di legge ! Ma le proposte di legge possono essere presentate anche dal POPOLO, che secondo l'art. 1 comma 2 Cost. è il SOVRANO ... a cui appartiene la sovranità. Ergo, quando è il sovrano a proporre un disegno di legge questo deve avere la PRECEDENZA ASSOLUTA nell'esame e nella discussione ! Sarebbe stato differente se al popolo non fosse stato concesso di proporre leggi ... ma i padri costituenti lo avevano previsto fin dal 1948 (art. 71 comma 2 Cost.), come avevano pure previsto che il popolo, essendo sovrano, potesse abrogare le leggi fatte dal parlamento ! (art. 75 Cost.), e che potesse pure confermare le leggi di  natura costituzionale (art. 138 Cost.).
Quindi:
Siccome il potere fa gola a chi lo ha esercitato finora in maniera esclusiva, e che non vi rinuncerà facilmente per tutti i vantaggi e privilegi che consente, sappiamo che i diritti costituzionali e legali di partecipazione finora "concessi" al suo legittimo titolare e possessore (il popolo) sono stati concessi dagli eletti (ci inchiniamo a loro cospetto ?) nelle modalità stabilite solo ed esclusivamente da essi (che hanno costruito la merda di sistema che conosciamo ormai tutti quanti).

Lo Statuto di un Comune, per iniziare dalle piccole cose e più facilmente raggiungibili, viene infatti tuttora redatto, discusso e deliberato dai consiglieri comunali, che sono per la maggiore formati da esponenti degli stessi partiti della Casta.
Non è difficile comprendere perché vogliono essere loro a stabilire quando, come e quanto i cittadini (sovrani sulla carta) devono esprimersi, partecipare e decidere ... quindi se abbiamo un briciolo di intelligenza e riteniamo che la democrazia diretta deve essere esercitata dai cittadini NON eletti dovremmo pensare che debbano essere QUESTI cittadini a pretendere i diritti di partecipazione negati, limitati e/o ostacolati dai pochi eletti,  ... tenendo a mente che gli strumenti di democrazia diretta devono essere di iniziativa POPOLARE e accessibili ai cittadini ! Non possono gli eletti "indire" continuamente e referendum quando fa comodo a loro o a parte di essi (come hanno sempre fatto). Quelli sono PLEBISCITI ... che esistevano fin dai tempi dei romani e che utilizzavano dittatori e monarchi per estorcere un consenso popolare.

Come si può ottenere la democrazia diretta ?

CHIEDENDOLA  AGLI ELETTI MEDIANTE GLI STRUMENTI CHE LA COSTITUZIONE E LA LEGGE PREVEDONO GIA' !
Non si può pretendere nulla mediante ciò che non si ha ancora, o che si ritiene di non avere ancora (semplice no ?)

Chi invece è convinto che tali diritti debbano essere concessi dall'alto, e per questo vuole creare un gruppo e candidarsi per essere eletto, deve fare i conti con le possibilità economiche che ha per vincere contro i partiti attuali che fanno parte della Casta.
Ammesso che due o tre candidati riescano ad entrare in un consiglio comunale non potranno sicuramente deliberare nessuno statuto che dia ai cittadini adeguati strumenti di democrazia diretta per avere l'ultima parola, perché saranno due o tre contro almeno 15 consiglieri che non saranno assolutamente d'accordo, riferendomi ai piccoli comuni ... nei grandi comuni, invece, dove regnano dai secoli dei secoli i partiti facenti parte della Casta e i consiglieri sono di numero anche superiore alle 30 e anche 40 unità, è una pura illusione pensare di spuntarla.

Ergo:
Supponiamo che un consigliere comunale presenti in consiglio una petizione proposta da un cittadino (comma 3 - art. 8 - Dlsg 267/00) e questa venga messa all'ordine del giorno... questo consigliere che probabilità avrà che il consiglio, nella maggioranza dei suoi componenti, accolga la petizione ?
Le probabilità a mio avviso dipenderanno da QUANTI CITTADINI avranno sottoscritto la Petizione presa in consegna dal consigliere favorevole alla democrazia diretta (che la sosterrà e la illustrerà in Consiglio).
Se una petizione sarà sottoscritta dalla metà + 1 degli aventi diritto al voto di quel Comune, ad esempio, diventerà sicuramente vincolante sul piano MORALE per l'amministrazione, anche se l'avrà presentata ed appoggiata un solo consigliere.... perché basata sul criterio sempre adottato dai rappresentanti eletti in sede consiliare e parlamentare, ovvero sul criterio della maggioranza dei voti espressi.
Se una petizione sarà sottoscritta da POCHI cittadini sarà carta STRACCIA e darà l'alibi all'intero Consiglio per ritenerla tale perché sottoscritta da pochi cittadini e, quindi, non ritenuta volontà espressa dalla comunità che vive in quel contesto.

Il discorso sarebbe diverso se la cittadinanza disponesse del "referendum propositivo" (che a livello comunale si può ottenere perché esiste già in alcuni statuti comunali).
Con quello strumento i cittadini che hanno proposto o chiesto qualcosa agli amministratori attraverso una petizione o una proposta (art. 8 Dlgs 267/00 comma 3) potrebbero imporre ciò che l'amministrazione rigetta o ignora senza dare motivazioni esaustive.

Ma siccome questo strumento la quasi totalità dei Comuni non lo ha introdotto o non lo ha  regolamentato (non basta che sia presente nello Statuto comunale - deve anche essere accessibile attraverso delle modalità stabilite da apposito regolamento comunale), occorre chiederlo con gli strumenti di cui si dispone già (petizioni e/o proposte).


Cosa può fare la differenza quindi ? ... se non il numero delle sottoscrizioni ? ... se non le adesioni dei cittadini ? se non la spinta (pressing) dei cittadini ?

L'ideale sarebbe di trovare partiti, movimenti, liste civiche con esponenti già eletti favorevoli alla democrazia diretta con cui collaborare, e che detti partiti, movimenti e liste civiche favorevoli collaborino e coinvolgano soprattutto i cittadini per informarli ed educarli alla democrazia diretta. Una forza popolare e una forza rappresentativa che lavorano assieme per conseguire un comune obiettivo (la democrazia VERA) potranno sicuramente sveltire i lavori.

I cittadini oltre a dover partecipare dovranno pure fare attenzione perché la politica l'hanno resa marcia coloro che l'hanno sempre fatta e di cui si ritengono titolari assoluti e non sempre le parole e le promesse dei politici corrispondono alle loro reali intenzioni. Molti politici, ad esempio, si sporcano le labbra di democrazia diretta ma la intendono a modo loro. C'è chi si dichiara favorevole alla democrazia diretta solo perché propone referendum ma il referendum deve essere uno strumento del POPOLO, non di chi è eletto. Gli eletti hanno altri strumenti per deliberare. C'è chi il referendum lo regolamenta come vuole per renderlo di difficile accesso ai cittadini proprio per impossessarsene lui o il partito di appartenenza (a livello nazionale è addirittura stato impedito l'accesso ai cittadini degli unici due strumenti referendari a disposizione). Di che democrazia diretta parlerebbe/parlerebbero costui/costoro ? Se vogliono essere sempre loro a stabilire quando e come il popolo deve utilizzare o può utilizzare gli strumenti di democrazia diretta ?

Ovviamente occorre sempre trovare un accordo fra le parti e potrebbe paventarsi un compromesso che accontenti entrambe le parti ... ma è necessario che partecipino ENTRAMBE le parti (eletti ed elettori) nello stabilire le regole !

Le amministrazioni locali che non hanno ancora applicato la legge (art. 8 Dlgs 267/00) introducendo negli Statuti e regolamenti comunali strumenti di partecipazione popolare e favorendo l'iniziativa popolare (art. 118 Cost.) sono inadempienti e in difetto...  quindi meritevoli di denuncia (art. 70 Dlgs 267/00) ma anche questa, però, avrà un probabile seguito se sostenuta da un congruo numero di cittadini ! Solo chi non ha MAI sperimentato NULLA non si rende conto di come vengono INSABBIATE facilmente le denunce contro la Pubblica Amministrazione (crf. artt. 28, 54 e 113 Cost.).

Domanda al contrario:
Cittadini... NON volete voi la democrazia ?
Allora votate chi ritenete meno peggio e sperate che qualche maggioranza rappresentativa faccia gli interessi della popolazione rinunciando ai lussi e ai privilegi che specie in Italia la politica ha assicurato ai militanti dei cosiddetti partiti politici ... ma SENZA lamentarvi continuamente se non dovesse mai concretizzarsi un simile sogno (perché si diventa patetici ed anche ridicoli).

C'è una cosa che sento dire da alcuni e che mi fa veramente ridere ... ovvero che la democrazia diretta è un UTOPIA. Chi dice questo non può far parte che della mischia politica che mangia a sbafo da sempre poiché finora si è rivelata un'autentica utopia "la rappresentanza eletta che faccia gli interessi della popolazione". La Democrazia diretta non è un'utopia poiché esiste in diversi paesi nel mondo da oltre un secolo (Svizzera docet).

Video correlato: Il Mito del Parlamento sovrano (o del consiglio comunale sovrano)




Lo stesso vale per la Democrazia diretta

2 commenti:

  1. Ciao Bruno.
    Innanzitutto, volevo dire che mi piace la nuova veste grafica del tuo blog.
    Seconda cosa: devo essere sincero. Pure io mi sono stancato sul mio blog di parlare degli argomenti essenziali per comprendere come possano risolversi i problemi. Ma non mollo, stai tranquillo!
    E' solo che mi sono stancato di ripetere le cose migliaia e migliaia di volte. Anch'io non so più come chiarire certi concetti fondamentali.
    Vabbè, nel frattempo spero che questo tempaccio passi il prima possibile.
    Ti saluto.

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  2. Ciao Massimiliano... che altro possiamo fare ? Sono stanco anch'io soprattutto perché noto oltre a tanta ignoranza la mancanza di voglia di cambiamento... pur lamentandosi tutti... ed è per questo che i soliti furbi ne approfittano. Speriamo che si aprano le menti della gente perdendo meno tempo possibile con gli eterni sordi che non vogliono sentire. Se vogliono leggono, verificano e meditano altrimenti si arrangino... che vuoi farci ?
    A presto Max :-)

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