mercoledì 9 gennaio 2013

Mentre la stragrande maggioranza della gente si limita solo a votare

e quindi a delegare ai "rappresentanti" ... c'è gente che si spende per migliorare la democrazia nel proprio Comune di residenza.

Riporto con grande piacere quanto appreso da Paolo Michelotto (il grassetto evidenziato è il mio)


grande merito al gruppo di cittadini di Vicenza (Più Democrazia e Partecipazione a Vicenza) che dal 2003 chiedono migliori strumenti democratici per dare voce ai cittadini.
Allo scoccare del decimo compleanno visto che il gruppo nacque proprio nel gennaio 2003, finalmente, oggi 9 gennaio 2013, il Consiglio Comunale di Vicenza ha approvato all’unanimità il nuovo Statuto Comunale. All’unanimità i consiglieri hanno deciso finalmente di togliere il quorum dai referendum comunali. Inoltre hanno introdotto i referendum propositivi e abrogativi e quelli abbinati propositivi/abrogativi, mentre finora esisteva il solo consultivo.
È la prima grande città italiana (100.000 abitanti), l’undicesimo comune in Italia, il primo fuori dalla regione Trentino Alto Adige.
È sicuramente un segno che la sensibilità politica sta cambiando, che i consiglieri comunali di Vicenza sono aperti alle esigenze dei cittadini, ma gran parte di questo risultato è stato ottenuto grazie all’impegno di 10 anni del gruppo Più Democrazia e Partecipazione coordinato da Annamaria Macripò (a cui ho avuto l’onore di aver partecipato fino al 2006) tramite innumerevoli iniziative. Dal 2003 abbiamo sostenuto con forza l’idea del bilancio partecipativo. Nel 2005 abbiamo cominciato a pensare e a parlare e ad agire per togliere il quorum dai referendum comunali, abbiamo realizzato assemblee partecipate sull’argomento, nel 2006 abbiamo organizzato il primo referendum comunale in Italia per togliere il quorum e introdurre strumenti di democrazia migliori. Il referendum vide il successo schiacciante dei votanti, ma fu ignorato dagli amministratori di allora in quanto “debole” referendum consultivo. Poi si susseguirono assemblee pubbliche, convegni, un’iniziativa di delibera popolare, incontri con esperti, interviste agli amministratori. Il gruppo ha fatto ciò che era umanamente possibile per continuare a sollecitare gli amministratori ad attuare quanto richiesto dalla maggioranza dei cittadini. Ed infine oggi la votazione finale.
Un grande grazie anche ai consiglieri più sensibili che hanno aiutato in questo percorso e ce ne sono stati.
Certo non è ancora un testo ottimale come quello delle città svizzere o californiane. C’è l’obbligo di abbinare i referendum comunali alle votazioni nazionali e regionali. E se non ci sono per 3 anni, si deve aspettare 3 anni con pazienza. Ci sono un sacco di argomenti su cui i cittadini non possono utilizzare i referendum. C’è una definizione fumosa di questi argomenti su cui il comitato dei garanti di nomina del consiglio comunale potrà esercitare ampia discrezione. C’è l’enorme numero di firme autenticate (5000) da raccogliere (per dei cittadini questo è davvero un numero enorme. Ho partecipato alla raccolta nel 2005 – 2006 e so quanto sia difficile. Non è come per i partiti organizzati che se le auto autenticano.)
10 anni sono tanti nella vita delle persone e danno l’idea della lentezza con cui questi strumenti possono essere ottenuti. Tanta fatica e tanto tempo e tanta pazienza (che io ho perduto appresso agli italioti- nDA - di Bruno Aprile). L’importante è non perdere la speranza e continuare. Ma questa non è una caratteristica solo italiana.  I decenni sono stati necessari anche in Svizzera, in California, in Germania per affermare questi strumenti.
Ma comunque, con tutti i suoi limiti, un enorme passo in avanti. E un esempio per tutta Italia!
Che spero sia presto seguito dalla mia città Rovereto dove si discuterà dello stesso argomento martedì 15 gennaio 2013 in Consiglio Comunale.
Qui riporto il testo del nuovo statuto che riguarda i referendum:

AGGIORNAMENTO  AL  20 GENNAIO  2013

Ovviamente occupandomi solo di questo, pubblico ogni notizia che evidenzia dei passi avanti in direzione "democrazia VERA", tuttavia il mio scetticismo resta fino a conferma definitiva e voglio sempre conoscere maggiori dettagli.
Quindi sono andato nel sito ufficiale del Comune di Vicenza per visionare il nuovo Statuto o, quanto meno, per leggere la delibera  del Consiglio comunale (che almeno quella deve essere pubblicata solitamente nell'Albo Pretorio - come altre amministrazioni comunali fanno). Lasciamoci pure il tempo che modifichino lo Statuto per POI pubblicarlo in sostituzione di quello precedente.
Niente ... nell'Albo Pretorio alla data 9 gennaio 2013 non c'è nessuna delibera di modifica dello Statuto (e neppure dopo tale data).

Ma perché ?
Perché la delibera del Consiglio comunale forse non vale ancora una cicca ... infatti si deduce da questa pagina che quanto votato all'unanimità dal Consiglio comunale è ORA "all'esame della I Commissione "Affari Istituzionali", che potrebbe bocciare il tutto. In detta pagina si parla di BOZZA del nuovo statuto ... non del nuovo Statuto.

La delibera effettiva e definitiva, che sarà poi pubblicata nell'Albo pretorio, credo che sarà pubblicata dopo il parere della Commissione di cui sopra (art. 49 del Dlgs 267/00).

Per curiosità sono anche andato a vedere da chi è composto il Consiglio comunale di Vicenza e  ad occhio mi pare che sia a maggioranza PD (se non ho contato male ha 24 seggi - contro 11).

Siamo sotto elezioni caro Paolo e amici di "Più democrazia e partecipazione" ... non facciamoci troppe illusioni e soprattutto occhio alle propagande elettorali ... sono talmente subdoli certi partiti che se le inventano tutte pur di strappare un solo voto.
Già il ddl 1428 sulla democrazia diretta, presentato da Peterlini nel 2009, era stato controfirmato da 7 parlamentari PD ... ma cosa hanno fatto per spingerlo ? per informare la popolazione sull'esistenza di tale disegno di legge ?






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