domenica 3 febbraio 2013

Il voto elettivo - Diritto / Dovere ????

Altra confusione che fanno involontariamente molti (in buona fede) e volontariamente molti altri (in mala fede - che si impicchino).

Chi insiste con la storia che il voto elettivo è un Diritto e un DOVERE (art. 48 cost.) deve considerare i seguenti fattori.

Intanto all'art. 48 cost. si parla di dovere CIVICO, che poi vedremo cosa significa.

Iniziamo col DIRITTO:

Il diritto si divide in diverse categorie e sottocategorie:
Le principali sono:
  • Diritto Oggettivo
  • Diritto Soggettivo
Il diritto oggettivo è da intendersi in senso lato ... ossia l'insieme delle norme che concepiscono un concetto UNICO del diritto.

Il diritto soggettivo è il "potere" di agire per soddisfare un interesse tutelato da norme giuridiche (leggi).

Quello del voto rientra nella categoria dei diritti SOGGETTIVI, e i diritti soggettivi sono tanti. Quello del voto elettivo mira chi lo esercita a soddisfare l'interesse di essere rappresentato in parlamento da altri.
Un diritto soggettivo implica la FACOLTA' al soggetto di esercitarlo o meno.
Se un cittadino viene derubato è sua facoltà decidere se querelare il ladro o meno, ha cioè il diritto di soddisfare l'interesse nell'ottenere il bene a lui sottratto perché tale interesse è tutelato dalla legge ma non è obbligato ad esercitarlo.
Quello del voto è un diritto che è stato svuotato del suo valore mediante leggi elettorali incostituzionali e volte ad impedire all'elettorato la scelta diretta dei rappresentanti (cfr. artt. 56 e 58 Cost.) e pertanto rinunciare ad esercitare un diritto svuotato del suo valore diventa una questione di COSCIENZA (cfr. art. XVIII disp. trans. e finali Cost.).

Per quanto riguarda il dovere CIVICO farei notare che nel contesto in cui descritto il voto all'art. 48 Cost. l'aggettivo CIVICO conferma la NON obbligatorietà del suo esercizio, non esiste infatti nessuna legge che OBBLIGA l'elettore ad esercitare il dovere del voto e nemmeno nessun atto sanzionatorio per chi non esercita tale dovere. E' differente quindi dal dovere giuridico che invece sanziona chi non lo esercita.

Se consideriamo anche, infine, che chi riceve il voto dai cittadini ha anch'egli un DOVERE ben più grande da svolgere, come si deduce dagli artt. 28 e 54  Cost., possiamo ben comprendere quanto sia stato reso INUTILE l'esercizio di tale diritto del cittadino, da una classe politica parassitaria che ha ampiamente dimostrato di non saper governare un popolo (siamo oltre i 2.000 miliardi di euro di debito pubblico con un intensificarsi vergognoso di sprechi e costi della politica e delle istituzioni dello Stato da guinnes dei primati).

Ho sentito dire inoltre che, secondo alcuni, viene annotato nel Casellario Giudiziale di chi NON vota la nota "NON HA VOTATO" e che si perderebbero alcuni diritti come ad esempio quello di iscriversi a "concorsi per entrare a far parte della pubblica amministrazione".
Questa norma intanto prevedeva l'iscrizione per 5 anni della dicitura "NON HA VOTATO" nel certificato di BUONA CONDOTTA, e risale alla prima legge elettorale del 1948, che è caduta in disuso fino ad essere abrogata definitivamente nel 1993 (proprio perché in disuso e assurda).
In quanto a far parte della Pubblica Amministrazione, dati i costi della stessa e alla miriade di persone impiegate in essa sarebbe il caso di darci un taglio perché c'è una sproporzione di lavoratori che operano nei settori IMPRODUTTIVI (Pubblica Amministrazione) e quelli che operano nei settori PRODUTTIVI tale da impedire un'adeguata PRODUTTIVITA', e quindi ricchezza, della nazione.
Detta in breve ci sono troppi lavoratori IMPRODUTTIVI che incrementano i COSTI DELLO STATO a discapito della ricchezza della nazione.
Consiglio quindi agli amanti del voto di continuare pure a votare ma anche di cambiare i soliti STUPIDI SLOGAN (o non hanno proprio idee nella loro testa drogata dagli idoli che votano)
Avete paura ? Avete il terrore ? Non è una colpa avere paure e timori !
E' una colpa gravissima mascherarla con delle stupide motivazioni

Inoltre il voto (elettivo) è un diritto/dovere - secondo l'art. 48 Cost. - Ma SOLO se esercitato in armonia con gli artt. 49, 51, 56 e 58 Cost., ossia per scegliere/eleggere DIRETTAMENTE i parlamentari (e non indirettamente - attraverso le dirigenze dei partiti) che non devono essere necessariamente membri di partiti poiché i partiti sono un diritto e NON UN OBBLIGO e non devono invadere il parlamento, il governo e ogni altra istituzione poiché devono solo determinare con metodo DEMOCRATICO la politica nazionale (art. 49 Cost) . Qualsiasi cittadino ANCHE NON ISCRITTO A PARTITI ha il diritto di concorrere per essere eletto alla carica di parlamentare (art. 51 Cost.)  mentre i partiti politici possono essere delle semplici associazioni di consultazione come di fatto sono poiché non sono regolati da nessuna legge.

Studiate bene la Costituzione italiana prima di parlare a vanvera di diritti e di doveri riguardo al voto ed alle elezioni in Italia.



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