domenica 17 febbraio 2013

La Democrazia vista da me

Una Democrazia puramente rappresentativa non ha nulla a che vedere con la democrazia, ma gli italiani è evidente che conservano ancora il vecchio amore per il Re o il dittatore. Senza un leader il popolo italiano è perduto.

Una democrazia senza democrazia diretta è una mera oligarchia mascherata.

Avevo descritto il mio punto di vista con questi precedenti post:
Riassumo in maniera sintetica.

Strumenti di democrazia diretta per me sono:
  1. Petizioni (art. 50 cost. e art. 8 comma 3 Dlgs 267/00)
  2. Proposte di legge di iniziativa popolare (art. 71 comma 2 cost. e art. 8 comma 3 Dlgs 267/00)
  3. Referendum (artt. 75, 123 e 138 cost. e art. 8 comma 3 Dlgs 267/00).
Petizione:
Non pretendo che sia vincolante ma sicuramente che abbia un peso.  A livello nazionale è praticamente uno strumento inutilizzabile perché nessuna legge è stata fatta per regolamentarne vincoli e modalità di utilizzo. A livello locale è regolamentata in maniera differente dalle amministarzioni locali che l'hanno inserita negli Statuti e relativi Regolamenti sulla partecipazione popolare e referendaria. Le amministrazioni richiedono un certo numero di sottoscrizioni (variabile da amministrazione ad amministrazione) e non ha alcun senso che mentre si richiedono adesioni e sottoscrizioni le petizioni non debbano avere un peso.

Proposta:
Idem come per la petizione. A livello nazionale si pretende che almeno l'esame e la discussione, assieme al comitato promotore proponente, abbia la precedenza ASSOLUTA sulle proposte di legge dei rappresentanti eletti (art. 1 cost. comma 2).
A livello locale è solitamente richiesto dalle amministrazoni un numero di sottoscrizioni maggiori rispetto alla petizione e deve conseguire per questo un ragionevole maggior peso ed in proporzione al numero di sottoscrizioni richieste.

Referendum:
Il referendum, a differenza del plebiscito usato nell'antichità nelle civiltà rette da monarchie, oligarchie o dittature, deve essere uno strumento UNICAMENTE di iniziativa popolare.
Agli amministratori eletti non deve essere consentito proporlo eccetto quello di tipo consultivo, che deve comunque essere vincolante per l'amministrazione.
Il Referendum consultivo non esiste a livello nazionale ma è stato introdotto a livello locale con legge 142/90 e non è vincolante, ovvero l'amministrazione può decidere diversamente dal risultato del referendum ... il che non ha alcun senso e si spendono soldi per non avere alla fine una decisione popolare. Cosa si consulta a fare il popolo se poi a decidere è sempre l'amministrazione ?

L'amministrazione ... deve quindi consultarsi col popolo o consultare il popolo sulle SUE intenzioni.
Il popolo non deve consultarsi fra i suoi componenti ... il popolo deve deliberare e per deliberare può farlo in diversi modi e con regole differenti per ogni modo:
  • abrogando decisioni in vigore prese dagli eletti (con referendum abrogativo o di revisione);
  • confermando le decisioni degli eletti prima che entrino in vigore (con referendum confermativo);
  • imponendo decisioni agli eletti affinché questi le attuino (con referendum propositivo);
  • revocando il mandato agli eletti prima della scadenza, dopo un ragionevole tempo dalla data della loro nomina o elezione (con referendum revocatorio)
  • approvando o rigettando i conti delle amministrazioni (con referendum di bilancio)
  • ponendo limiti alle spese delle amministrazioni (con referendum finanziario)
  • destinando parte del denaro pubblico a determinati scopi (con bilancio partecipativo)
Questa per me è la democrazia diretta.

Documento guida/base (a livello locale)

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