domenica 10 marzo 2013

Un popolo di rimbambiti

Più conosco gli italioti e più sento di dover lasciare questa nave che affonda.

C'è un'omertà e un'imbecillità talmente diffusa che il famoso detto: "ogni popolo ha i governi che merita" in Italia ci sta come il cacio sui maccheroni.

La stragrande maggioranza della gente che leggo (in rete e su Facebook) e con cui parlo faccia a faccia dal vivo si lamenta sempre.

Lamenta il fatto che in Italia non esiste la democrazia, che il cittadino non conta niente (prima e dopo le elezioni) e che i politici sono per la maggiore tutti ladri.

Ma razza di italioti, se sapete da tempo che non contate nulla né PRIMA e né DOPO le elezioni ... cosa fate per dichiarare a chi vi ignora e si arricchisce alle vostre spalle che volete invece contare qualcosa ?

Continuate a sperare in qualche "eletto" onesto che faccia i vostri interessi senza neppure conoscervi ? (a parte qualche furbo individuo che ha amici e parenti in politica, o in procinto di entrarvi),  e a sperare che col voto elettivo si possa rinnovare una classe politica che ha sempre fatto i propri interessi ? ... pur avendo appurato dopo ormai 64 anni di repubblica costituzionale che è una mera ILLUSIONE ?, e che non ci sarà mai una rappresentanza che farà gli interessi della popolazione ?

Continuate a lamentarvi nascondendo la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi pur sapendo che avete gli strumenti per interagire DIRETTAMENTE coi vostri rappresentanti che NON usate ? e che NON VOLETE usare ?

Ma che opinione avranno, per primi, i rappresentanti di un popolo di simili pecoroni ?

Se io fossi uno di loro penserei subito:
"Hanno le leggi che gli consentono di chiedere e proporre e continuano a rompere le palle pretendendo da noi quello che noi non possiamo dare e non possiamo fare, senza mai chiedere e proporre nulla nelle forme stabilite".

Ma la percezione che facciano bene i politici a prendervi per il culo, ... o che altri furbi tentino di entrare nelle stanze dei bottoni per unirsi ai mangioni non vi giunge mai ?

Ma il cervello gli italioti ce l'hanno ? Gli funziona ?

Sempre a lamentarsi ... e se anche altre persone propongono qualcosa di concreto chiedendo una piccola partecipazione che potrebbe essere una firma su una petizione, una proposta, un referendum ... si tirano indietro tutti !

Alcuni tacciono ed altri (più furbi e/o fieri della loro sapienza) sortiscono battute del tipo: "ma tanto delle firme e delle denunce se ne fregano !" e con una scrollata di spalle continuano la loro misera vita da sudditi lamentandosi come sempre.

Questa gente non hai mai pensato che una petizione o una proposta viene ignorata perché forse sostenuta da poche firme ? Gli italioti forse non pensano ... è faticoso anche pensare a quanto pare.
Gli italioti sanno solo egregiamente lamentarsi e sperare sempre in qualche santo eletto che cambi la politica.

Ecco cosa potrebbero fare gli italioti (anche se in questo Blog ci sono post a non finire che lo evidenziano).

Dlgs 267/00 - Art. 8 - Partecipazione popolare

"1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.

2. Nel procedimento relativo, all'adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell'osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241.

3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.

4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.


5. Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti."



Dlgs 267/00 - Art. 70 - Azione popolare


"1. La decadenza dalla carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale può essere promossa in prima istanza da qualsiasi cittadino elettore del comune, o da chiunque altro vi abbia interesse davanti al tribunale civile, con ricorso da notificare all'amministratore ovvero agli amministratori interessati, nonché al sindaco o al presidente della provincia.

2. L'azione può essere promossa anche dal prefetto.

3. Per tali giudizi si osservano le norme di procedura ed i termini stabiliti dall'articolo 82 del decreto 
del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570.

4. Contro la sentenza del Tribunale, sono ammesse le impugnazioni ed i ricorsi previsti dagli articoli 
82/2 e 82/3 del decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570."


Cari italioti somari ... la partecipazione popolare esisteva anche nella legge 142/90, quindi da 21 anni !
Se le amministrazioni locali, composte da membri degli stessi partiti in parlamento e soggetti alle loro direttive (direttive che anche i bambini ormai conoscono), non hanno ancora creato opportune forme e/o piattaforme per fare discutere, fare partecipare i cittadini, accogliere istanze, petizioni, proposte e referendum è perché forse la gente non lo vuole e non lo chiede.
Se qualcuno propone qualcosa e raccoglie poche centinaia di firme su decine e decine di migliaia di mammalucchi che invece se ne sbattono le palle è più che prevedibile che gli amministratori ignorino o respingano tali proposte ... SOMARI !

La legge e la democrazia implicano, appunto, la PARTECIPAZIONE POPOLARE ... è scritto pure nella legge ... SOMARI !

Ecco un documento con i riferimenti legislativi e le motivazioni per chiedere la modifica degli Statuti comunali qualora questi prevedano deboli strumenti di democrazia diretta !

Avete letto gli Statuti dei vostri Comuni di residenza ? O leggete solo i giornali che pubblicano le solite stronzate ?


Non riuscite proprio a comprendere che se non utilizzate tali strumenti di partecipazione non fate altro che esonerare gli eletti dai loro doveri e legittimarli a rappresentarvi come cazzo vogliono ?
Razza di somari ?

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