venerdì 31 maggio 2013

Un Troll pentito della casta

Sono venuto a conoscenza di un post che copio e incollo dalla fonte:

Un troll pentito svela come la Ka$ta paga i provocatori online

Abbiamo intervistato un provocatore online, uno dei cosiddetti "troll", gente che di professione stuzzica reazioni scomposte nelle discussioni online.

Lo incontriamo in un bar in centro a Milano. Sul tavolo ha poggiato uno smartphone e un tablet. Non ci dice né il suo nome, né il suo nickname.

Vivi sempre connesso?

Purtroppo sì. Abbiamo un software che ci consente di monitorare le discussioni a cui partecipiamo e quando c'è una notifica abbiamo poco tempo per rispondere. Se lasciamo "andare" o ritardiamo, ci viene scalato dal compenso.

Quanto guadagni per fare questa attività?

Beh, dipende. Se sono efficiente anche 4-5mila euro al mese.

Sono un sacco di soldi.

Sì, ma è una vita tremenda. Devi leggere decine di blog, forum, account facebook, tweet. Giorno e notte. Alcuni di noi non reggono, dopo un po' i loro nick "spariscono", non c'è modo di sapere che fine abbiano fatto.

Chi vi paga?

Un grosso gruppo economico legato trasversalmente a tutti i partiti. Ma non posso dire altro.
Ce ne sono molti come te?

Siamo un centinaio in tutta Italia, ma siamo divisi per competenze.

Nel senso che tu, per esempio, provochi e insulti solo specifici bersagli?

No, nel senso che ci sono provocatori e contro-provocatori. Ti faccio un esempio. Metti che tu sia il portavoce di un partito X. Scrivi un post e io arrivo a ridicolizzarti. Ovviamente ne nasce una discussione nella quale chi è contro di te in maniera "naturale", prende coraggio e viene allo scoperto. Aspetta.
(Lo smartphone ha una luce blu che lampeggia, vuol dire che c'è una notifica. Prende, legge velocemente e con uguale velocità posta una qualche risposta, chissà in quale post o in quale discussione.)

Una sorta di "effetto domino".

Esatto. Ovviamente ci sono quelli che sono a favore del Partito X e che ti difendono. Poi, non so se l'hai mai notato, salta fuori qualcuno che difende il Partito X, ma lo fa in modo idiota e scomposto, con una marea di punti di sospensione, maiuscole, punti esclamativi e via dicendo...

Sì, che tu pensi: "Ma allora sono tutti idioti".

Perfetto. Quelli sono sempre nostri colleghi. Semplicemente agiscono con una psicologia inversa. Il loro scopo è proprio quello di far sembrare i tuoi sostenitori degli imbecilli. Così come io faccio da "stura" a quelli che sono contro di te in maniera "genuina", diciamo, allo stesso modo loro fanno da stura ai tuoi estremisti, e globalmente ne vieni fuori screditato. Basta un provocatore come me e un contro-provocatore che fanno finta di litigare, per sputtanarti una discussione o un post.

Questa è troppo grossa, non posso crederci.

Sei libero di non crederci. Comunque loro prendono molto di più di noi. Sono veri professionisti, copywriter di altissimo livello. Se ci pensi, hanno creato un linguaggio.

Ma tu, politicamente, come hai votato?

Ho votato contro la Ka$ta. Ma il lavoro è lavoro. Ci sono le cose da pagare, ho moglie e figli. Quei soldi mi fanno comodo.

Cosa facevi prima?

Correggevo bozze in una casa editrice. Ora le bozze le fanno correggere nei paesi dell'Est, sottocosto. Cosa dovrei fare?

Ci salutiamo, insiste per pagare lui il conto. Mette nella borsa il tablet e si incammina, guardando lo smartphone e continuando a digitare.


Considerazione personale:

Come avrete notato ho evidenziato una frase del testo sopra poiché, al di la della veridicità o meno di questa informazione (che personalmente ritengo vera), quella frase non è altro che lo specchio dell'italiano medio (che io sono solito definire I-TALIOTI, oppure I-TAGLIONI )

In sostanza è la filosofia del "tengo famiglia" (di cui avevo già parlato in quest'altro post):
"è giusto ciò che dici e che fai ma così dicendo e così facendo ti metti contro tutti e avrai problemi", e con questi ragionamenti di massa, mandiamo a farsi fottere la Costituzione, le  Leggi, l'etica, la deontologia, la moralità, il senso della giustizia ed il senso civico ... tutte cose che alla fine diventano inutili purché di bell'aspetto.

Un ragionamento analogo si può fare quando alcuni (la massa) rispondono:
"dovremmo fare tutti così ma siccome non lo fa nessuno non lo faccio neppure io perché non mi conviene".
Tutti ragionano così e nessuno fa nulla - o sono sempre talmente pochi quelli che non ragionano così che si perdono nel mucchio, rimangono invisibili e schiacciati da un sistema marcio e iniquo avallato dalla stessa massa che lo critica.
Idem vale per le raccomandazioni ... nel mondo del lavoro, nella politica, etc.
La meritocrazia è una parola di pura fantasia e lo vediamo spesso non solo dai sondaggi che ogni tanto appaiono in giro per la rete di informazione e quando ci troviamo davanti ad un impiegato di qualche Pubblico Ufficio, ma anche nei luoghi di lavoro.

Questo, insomma, è l'italiano medio ... e chi non si adegua (non è italiano medio) è considerato o un "rompicoglioni", o un "nemico" dello Stato, della società civile, o ancor peggio una squilibrato, un depresso, uno che soffre di manie di persecuzione, etc. etc. - esattamente come sono soliti dipingere i media alcuni che a lungo andare perdono la pazienza perché stanchi di avere a che fare con degli inetti che ricoprono certi ruoli (spesso per raccomandazione e non per merito). Ovvio che prima o poi chi non è italiano medio si deprime ... è scientificamente provato che la depressione è l'effetto di una causa.


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