sabato 17 agosto 2013

Una volta pensavo che ... poi ... ora ...

PREMESSA:

Ormai mi sto abituando anche ai giudizi di alcuni ...:
Finora nessun internauta mi ha definito un "sovversivo" ma sono sicuro che qualcuno lo pensa (i media sicuramente - pilotati dai padroni della politica e dell'Italia).
Invece alcuni mi hanno definito un "rivoluzionario", anche scherzosamente e questo non solo nel mondo virtuale ma anche in quello reale (funzionari pubblici, colleghi di lavoro, amici, parenti).

Tuttavia non ci faccio più neanche caso poiché mi sono reso conto che nessuno (che sia in buona fede) ha un chiaro concetto dei due termini (sovversivo e rivoluzionario).
Il primo ha senza dubbio una connotazione negativa, il secondo, invece, non sempre.

Per non allungare il post rimando ad altri due post esplicativi sia per quanto riguarda il termine "sovversivo" e sia per quanto riguarda il termine "rivoluzionario".
Ad ogni modo il percorso vissuto finora (ho 53 anni ormai) mi ha portato a pensare di essere veramente fuori da questo mondo, fin quasi un alieno ... tanto da sentirmi solleticato da alcune teorie che chiamano in causa esseri viventi in altri luoghi dell'universo che devono avere vissuto precedentemente in altri luoghi per raggiungere un certo livello prima di trasferirsi altrove.
Più trascorre il tempo e più parlo con le persone, e più mi accorgo di essere troppo diverso dalla massa.

Veniamo al dunque:

Una volta ... pensavo che le ingiustizie e/o i mali della società italica dipendessero dai politici che avevano studiato intelligentemente il modo per buggerare e sottomettere la massa popolare ai loro voleri e brame di potere.
Perché pensavo questo ?
Perché non conoscevo il contenuto della legge fondamentale della repubblica italica (la Costituzione italiana) e non conoscevo alcune leggi importanti che riguardavano l'esercizio della sovranità che appartiene al popolo italico (art. 1 comma 2 Cost.).

Poi ... ho iniziato a pensare che la responsabilità di tutto questo non era tanto dei politici (troppo pochi rispetto alla massa popolare per sottometterla senza usare violenza come in altri contesti dittatoriali) ma della popolazione in generale che tollerava il loro operato per ignoranza e vigliaccheria.
Perché ho iniziato a pensare questo ?
Perché mi sono documentato sia relativamente alla Costituzione italiana e sia relativamente ad alcune leggi esistenti, ed altre MANCANTI, riguardanti i diritti di partecipazione del popolo sulla carta sovrano. Pensando che la gente non avesse tempo di andare a fondo a questioni di fondamentale importanza giustificavo in qualche modo i miei connazionali il non sapere come i politici hanno sempre raggirato sia la Costituzione e sia alcune leggi da essi stessi scritte ed emanate.

Ora ... sono convinto che la responsabilità di tutto il marcio, che diventa sempre più evidente e marcio, è sempre della popolazione in generale che continua a tollerare l'operato dei pochi "eletti", ma non più per ignoranza e vigliaccheria.
Oggi la gente può capire, può documentarsi e può conoscere, ivi compresi i passi che può fare per porre fine al dominio di quei farabutti connazionali che insinuandosi nei cosiddetti partiti politici hanno invaso e inquinato praticamente ogni istituzione dello Stato, in barba a quanto previsto dalla sua legge fondamentale.
La più grande colpa degli italiani (parlando in generale sempre) probabilmente è insita nella loro natura ... l'opportunismo e l'ipocrisia, oltre che a una buona dose di  vigliaccheria
La vigliaccheria ha anch'essa una parte nella questione ma non come pensavo prima. Un vigliacco ... nel vero senso del termine ... è vigliacco sempre e nei confronti di tutti, ma l'italiano è vigliacco solo davanti ai più forti (economicamente e socialmente parlando). Davanti a qualcuno che si trova nella stessa sua situazione non è per nulla vigliacco poiché prova in ogni modo di fregarlo o prevalere su di lui.

Morale:
Per gente come me l'unica soluzione è cercare luoghi dove esistono persone più unite e solidali fra loro perché in Italia parte della massa popolare è solidale soltanto a parole ... mentre in altri paesi che noi riteniamo addirittura sottosviluppati lo sono anche nei fatti (e ce ne accorgiamo anche noi da quelli che ci vengono a trovare continuamente in cerca di fortuna). Quando pochi abusano impoverendo un'intera popolazione la popolazione deve impedire tutto questo ... non favorire la loro fortificazione indebolendosi facendosi guerra l'uno contro l'altro.
Ad ogni modo la gente ha solo due alternative per cambiare atteggiamento, alternative che hanno pregi e difetti entrambe:
- Vivere sempre nell'ignoranza aiuta ad essere più spensierati.
- Cercare e conoscere la realtà è più stressante

Ma ricordo agli italiani che nel primo caso, oltre a danneggiare il proprio simile e continuare a rafforzare una banda di delinquenti che vorrebbe far credere di essere l'unica e la migliore parte della popolazione maggiormente in grado di stabilire le regole per tutti, nessun cambiamento potrà mai arrivare perché la conoscenza è la base del cambiamento e il cambiamento verrò solo per mezzo del popolo ... e non di pochi farabutti eletti che hanno scelto la politica con un motivo ben preciso (specie in Italia). 
Nel secondo caso, invece, consiglio ai rivoluzionari di mettere in conto che nell'attesa e con la speranza che la massa, o gran parte di essa, si svegli e decida di cambiare le cose, sarete solo dei "sovversivi" e vi metteranno alla gogna in ogni modo a prescindere dalle ragioni che esporrete perché i sistemi falsamente democratici e ipocriti usano i mezzi di informazione per rimbambire la gente e per stigmatizzare le persone che giustamente hanno qualcosa da ridere su tali sistemi. Abituatevi all'impopolarità ed ai guai (guai che prima o poi giungeranno comunque anche per voi ... è solo questione di tempo).




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