domenica 13 ottobre 2013

Lo Stato LADRO italiano e le sigarette elettroniche

Lo STATO ... avere il senso dello Stato in Italia è assai difficile quando è palese che tale senso dello Stato non c'è nemmeno in chi lo impersona all'interno delle sue istituzioni.

Lo STATO italiano è un LADRO per eccellenza e uno Stato ladro lo si può individuare facilmente dalle tasse e balzelli vari che introduce (Tassazione senza consenso = Furto di Stato legalizzato).

E' come affidare ad un ladro il compito di fare una legge che condanni i furti.

Ora è evidente che le TASSE sono indispensabili per una nazione ... ma solo a condizione che il denaro prelevato con la tassazione e balzelli vari sia destinato ai servizi alla popolazione, poiché questo è il motivo principale per cui uno Stato chiede il pagamento delle tasse ai suoi cittadini.

In Italia lo sanno anche i poppanti ormai che un'infinità di denaro pubblico prelevato dai cittadini con la tassazione e balzelli vari finisce per:
  • finanziare partiti politici,
  • arricchire politici eletti
  • permettere sprechi e lussi a non finire ai dirigenti delle istituzioni, funzionari di Stato, etc.
L'ipocrisia e la malafede peggiore, inoltre, la si nota pure negli oggetti soggetti a tassazione, come ad esempio le sigarette elettroniche.

Lo Stato di merda italico con le sue strane istituzioni truffaldine dirette dai peggiori individui facenti parte della popolazione italica a suo tempo aveva addirittura obbligato a fare scrivere sui pacchetti delle sigarette tradizionali che "il fumo UCCIDE ", successivamente ha proibito con legge di "fumare nei luoghi pubblici".

Hanno rotto i coglioni attraverso slogan e propagande televisive invitando esperti di tutti i campi a dire quanto è dannoso fumare e quanto sono dannose le sigarette ... nondimeno incamera tanti di quei soldi sulla vendita delle sigarette che dovrebbe vergognarsi soltanto per questo motivo.

Sembrava risolto, o quanto meno ridotto il problema, quando qualcuno ha introdotto nel mercato la sigaretta elettronica ... ma dopo poco tempo, lo Stato dimmerda italico ha dovuto intervenire perché i suoi INTROITI derivanti dalla vendita delle sigarette tradizionali erano/sono forse in pericolo.
Ha ovviamente fatto parlare in TV e sui giornali i suoi bravi servi schifosi facendo credere che le sigarette elettroniche erano comunque dannose e come sempre ha creato la solita confusione in testa alle persone.

Io, che sono una persona che solitamente preferisce andare a fondo alle questioni, ho cercato di capire qualcosa sulla questione e al di la delle informazioni che giravano e che girano tuttora la mia osservazione è la seguente:
Lo Stato non ha mai negato che le sigarette tradizionali sono dannose alla salute ed alla finanza pubblica (spese sanitarie). Dicendo che anche le sigarette elettroniche sono dannose dove vuole arrivare ? Cosa vuole trasmettere ? La domanda che faccio io allo Stato dimmerda italico quindi è: "Le sigarette elettroniche sono più dannose di quelle tradizionali ... o sono meno dannose ?" Mi pare ovvio che di fronte a due cause di danni la scelta sia orientata verso quella che fa meno danni ... o no ?
Ad ogni modo se lo Stato ha pensato di disturbare degli esperti per svelare la dannosità delle sigarette elettroniche e porre rimedio al danno che anche le sigarette elettroniche provocano a chi le utilizza ponendo delle TASSE sia sulle sigarette elettroniche e sia sulle ricariche (il 58 % del costo tanto delle une quanto delle altre - leggi la notizia) ... in calce copio ed incollo il parere di un esperto che lo Stato italiano aveva addirittura nominato MINISTRO della Repubblica (uno dei pochi e rari casi in cui a capo di un Ministero ci fu una persona competente sulla materia di cui si occupa il Ministero).

Ecco cosa pensa della sigaretta elettronica il dott. Umberto Veronesi (oncologo):

Fonte dell'articolo (ho stampato e linkato l'articolo in formato .pdf  poiché alcune volte i link ai siti di origine delle notizie scompaiono. Il link alla fonte originale comunque è questo - finché rimarrà)

E se... Ci fossero solo sigarette elettroniche?
Non morirebbero 30 mila persone all’anno di cancro al polmone. E crollerebbero anche i costi sanitari -
MOLTO DA GUADAGNARE, NULLA DA PERDERE

Umberto Veronesi*

Se le sigarette elettroniche dovessero sostituire totalmente quelle vere, avremmo molto da guadagnare e nulla da perdere. Va subito chiarito che la forte cancerogenità della sigaretta è dovuta al fatto che il tabacco, quando raggiunge i 900 gradi, ossia la temperatura di pirolisi a cui avvengono reazioni di demolizione delle molecole originarie e trasformazioni che generano nuovi composti, libera 13 idrocarburi policiclici cancerogeni. Queste componenti sono contenute nel fumo che si respira e sono condensabili nel catrame di tabacco: da ogni sigaretta è possibile estrarre dai 3 ai 40 mg di catrame. Le sigarette contengono inoltre nicotina (in percentuali comprese tra il 2 e il 3 per cento, ma anche fino all’8 per cento) che non è cancerogena ma è responsabile della dipendenza clinica dal fumo, che crea la schiavitù del tabagismo. È infatti una sostanza stupefacente che può avere un effetto stimolante e rilassante, ma, come tutte le droghe, crea dipendenza psicologica e fisica.

Nella sigaretta elettronica il tabacco è sostituito da glicole propilenico, non nocivo, da glicerina vegetale, innocua, da aromi e, nella maggioranza dei casi, nicotina: mantenerne piccole dosi può infatti servire per evitare la crisi di astinenza nel forte fumatore e impedire che ritorni al tabacco.

Dunque la sigaretta elettronica appare come una forma intelligente di riduzione dei danni da tabagismo perché simula il fumo, ma non contiene tabacco: i fumatori trovano il piacere gestuale, senza correre rischi letali per la salute. Io credo che le persone, i cittadini così come le istituzioni, in realtà non abbiano preso coscienza piena dell’entità di questi rischi e in particolare della tragedia del cancro polmonare, causato nella quasi totalità dei casi dal fumo di sigaretta, che uccide in Italia30 mila persone ogni anno, come se un aereo si schiantasse al suolo ogni giorno. Alla domanda cosa accadrebbe se nessuno fumasse tabacco la riposta è presto data: salveremmo decine di migliaia di vite nel nostro Paese e milioni di vite nel mondo. In campo oncologico dopo 10 anni avremmo una riduzione drastica della mortalità per tumore polmonare, che dopo 20 anni sarebbe quasi inesistente. Rimarrebbe una quota di tumori polmonari dovuti ad altre cause ambientali, ma sarebbe una percentuale molto limitata.

Si può ipotizzare che le morti per tumore polmonare in Italia passerebbero da 30 mila a non più di 1.000 ogni anno. Crollerebbero di conseguenza anche i costi sanitari, anche se in questo campo le stime sono più complesse. Per esempio, se ipotizziamo che un cancro polmonare costi fra i 30 e i 40 mila euro all’anno alla sanità pubblica, il risparmio annuale sarebbe di 1,2 miliardi di euro. Questo senza contare la produttività individuale andata perduta, le cure extraospedaliere e soprattutto il dolore e la sofferenza del malato di cancro e dei suoi familiari, che non è in alcun modo quantificabile.

*oncologo
Domanda allo Stato ladro italico: Ma lo Stato italico vuole che la gente smetta di danneggiare la propria salute col tabagismo ? O vuole solo incamerare soldi col pretesto della salute degli italiani ?

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