giovedì 24 ottobre 2013

Movimento 5 Stelle e la modifica dell'art. 138 Cost.

Mi dispiace dirlo ancora una volta ma noto degli elementi che confermano i miei timori sul Movimento 5 Stelle, ovvero che la Democrazia Diretta non sia il suo cavallo di battaglia.

Ho ormai la certezza che anche questo gruppo parlamentare voglia dare la centralità del sistema italico al parlamento anziché al POPOLO !

Mi riferisco al disegno di legge costituzionale che prevede la modifica dell'art. 138 Cost. intitolato:
"Istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali" a cui il M5S si è opposto decisamente con le motivazioni che leggo in questo post, dal quale estrapolo:

"Il M5S vuole ridare centralità al Parlamento, con la netta separazione tra il potere legislativo, appunto ai parlamentari, da quello esecutivo, al Governo, e, perché no, del Giudiziario, con la fine delle ingerenze della politica nelle nomine ad esempio del CSM, ma anche e soprattutto con la restituzione della sovranità ai cittadini, con la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e di revocarli in caso non rispettino il mandato programmatico o di gravi inadempienze. L'incarico politico è infatti un servizio alla cittadinanza, temporaneo, e non uno strumento per costruirsi una carriera dirigenziale con finalità di arricchimento."

e modificherei come di seguito (se è un movimento a favore della sovranità popolare e della democrazia diretta):

Il M5S vuole dare centralità al Popolo, con la netta separazione tra il potere legislativo ai parlamentari,  quello esecutivo, al Governo, e, perché no, del Giudiziario, con la fine delle ingerenze della politica nelle nomine ad esempio del CSM, della Corte Costituzionale, ma anche e soprattutto con l'effettivo e reale esercizio della sovranità ai cittadini, con la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e di revocarli in caso non rispettino il mandato programmatico o di gravi inadempienze e con il potere di legiferare su qualsiasi materia e di bloccare sul nascere le leggi che non convincono i cittadini. L'incarico politico è infatti un servizio alla cittadinanza, temporaneo, e non uno strumento per costruirsi una carriera dirigenziale con finalità di arricchimento.

Questo è il testo del disegno di legge costituzionale già approvato da Camera e Senato in prima votazione da cui evidenzio sempre il fatto che in Italia le persone che hanno scelto la carriera politica/parlamentare debbano avere dei seri problemi mentali.
Lo affermo nel notare come scrivono sempre le leggi ! (in questo caso parlo in generale senza riferimenti ai soli membri del M5S - anche se mi pare che anche loro amino i tecnicismi).
Non so se la laurea che hanno conseguito chi si da alla politica, in generale, li fa sentire migliori o onnipotenti, fatto sta che questa gente non si rende conto che in un paese dove è il POPOLO ad essere sovrano, bisogna parlare in maniera che TUTTI i componenti del popolo possano capire il loro linguaggio e le leggi che scrivono. I loro tecnicismi hanno rotto i coglioni perché non devono capire soltanto loro quello che alla fine non capiscono neppure (su 945 parlamentari quanti capiscono le leggi che votano ? - v. le interviste che ancora oggi alcuni giornalisti fanno ai parlamentari sulle leggi che votano).

In sostanza quando fanno le leggi potrebbero usare MOLTE MENO PAROLE e PAROLE PIU' SEMPLICI ... ma evidentemente hanno interesse che la stragrande maggioranza della popolazione non comprenda le leggi che sfornano.

Anche questo disegno di legge poteva essere stato scritto in maniera più semplice, breve e  secondo la solita dialettica:

Un solo esempio:
L'art. 5 del disegno di legge in oggetto, che attualmente recita:
"Art. 5.(Referendum).1. La legge o le leggi costituzionali approvate ai sensi della presente legge costituzionale sono sottoposte, quando ne facciano domanda, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali, a referendum popolare anche qualora siano state approvate nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti e sono promulgate se al referendum siano state approvate dalla maggioranza dei voti validi."


Si poteva scrivere così:
"Art. 5 (modifica dell'art. 138 Cost.)
L'art. 138 della Costituzione è sostituito dal seguente: Art. 138 - Le leggi costituzionali approvate ai sensi di apposita legge costituzionale sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi."

Mi riserverò il tempo di fare un'analisi approfondita di questo disegno di legge sperando comunque che ogni disegno di legge costituzionale, d'ora in avanti, possa essere approvato da referendum popolare con una dovuta e preventiva INFORMAZIONE, sottolineando fin da ora che se non fosse per quella legge attuativa di merda dei referendum e dell'iniziativa popolare sfornata nel 1970 dal parlamerda italico, che impedisce di fatto al popolo sovrano di accedere al referendum di cui all'art. 138 per i paletti imposti (autenticazione, certificazione delle firme in pochi mesi di tempo) sarebbe tutto più democratico CON QUESTO DISEGNO DI LEGGE CHE ABOLISCE il paletto dei 2/3 dei voti di entrambe le Camere.
Ma nessuno lo vuole capire che quella legge di merda era una trappola e lo rimarrà sempre ... se non la si modificherà.

Gli unici due referendum che abbiamo a livello nazionale sono sempre stati promossi da parlamentari, col sostegno dei loro partiti, mediante DENARO PUBBLICO rubato al popolo con finanziamenti e rimborsi elettorali, a dimostrazione che è stato reso impercorribile ai cittadini titolari dei referendum il loro utilizzo.
Ma di questo nessuno ne parla ! Neppure il M5S !

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