sabato 30 novembre 2013

Obiezioni frequenti alla Democrazia Diretta

Sono sempre pochissimi i cittadini che sostengono la Democrazia Diretta quale parte essenziale ed integrante della Democrazia Rappresentativa e siccome, purtroppo, i media non fanno altro che trasmettere la voce dei politici - i quali si oppongono da sempre alla Democrazia Diretta ... siamo ancora molto lontani da una Democrazia più completa o migliore ... e ne stiamo pagando le conseguenze in molti.

Fra le obiezioni più frequenti - dei rappresentanti eletti ovviamente (e loro amici e parenti) - ce ne sono due in particolare, che fra l'altro sono le più diffuse, che meritano un attento esame:
  1. La Democrazia richiede lunghi tempi.
  2. Il popolo, o meglio ancora, i cittadini non sono preparati ed all'altezza di prendere decisioni importanti.
A parte il fatto - CREDO INNEGABILE - che in 64 anni di repubblica costituzionale vista la grave crisi in cui versa l'Italia, dove hanno sempre avuto pieni ed assoluti poteri i "rappresentanti eletti", sono proprio questi ultimi che hanno ampiamente dimostrato di non aver saputo prendere le decisioni migliori per lo sviluppo della nazione/popolazione. L'unica cosa certa che hanno invece dimostrato a tutto il mondo è che sono stati capaci di arricchirsi con la politica più di qualsiasi altra rappresentanza.

Fatta questa premessa veniamo alle due obiezioni che hanno uno stretto legame fra loro:

Per illustrare il concetto prendiamo come riferimento l'istruzione e la scuola:

Proviamo ad immaginare una scuola (democrazia rappresentativa) con un determinato numero di alunni (cittadini elettori) dove gli insegnanti (rappresentanti eletti) e i dirigenti (partiti politici) pretendono che gli alunni superino l'esame senza dar loro il materiale didattico necessario per istruirsi, senza dar loro laboratori dove esercitarsi e senza dar loro delle aule attrezzate. Potrebbero dire con libertà di parola gli insegnanti e i dirigenti di questa scuola che gli alunni meritano la bocciatura perché non sono preparati ed all'altezza per superare l'esame ?

Ho più volte ribadito che la Democrazia è potere del popolo ... e non di pochi rappresentanti eletti dal popolo, e che pur prevedendo dei rappresentanti eletti con determinate funzioni la Democrazia deve dare al popolo un potere maggiore dei suoi rappresentanti. Non è detto che i cittadini debbano poi esercitare tale potere sempre o frequentemente. Tale frequenza dipenderà da come gli eletti si comporteranno e possiamo star certi che il loro comportamento cambierà quando sapranno che i cittadini possono modificare le loro decisioni o deliberare scavalcandoli.

In sostanza, se la nostra Costituzione prevede da 64 anni che i cittadini hanno diritti di partecipazione e di democrazia diretta (sono ormai stanco di elencarli ancora ma lo faccio per completezza - artt. 46, 50, 71, 75, 102, 138 ) ed ancora più a livello comunale, provinciale e regionale da 22 anni con una Legge (art. 8 Dlgs 267/00) ma i rappresentanti eletti da 64 anni non hanno ancora provveduto a dare opportuni mezzi ai cittadini affinché potessero consultarsi, discutere, informarsi ed esercitarsi alla democrazia:

E' SOLO BANALMENTE PRETESTUOSO AFFERMARE CHE I CITTADINI NON SONO PREPARATI E NON SONO ALL'ALTEZZA PER PRENDERE DECISIONI IMPORTANTI poiché i pochi "eletti" hanno voluto - e VOGLIONO TUTTORA - che i cittadini non siano all'altezza e non siano preparati ... e tutto questo violando la Costituzione e la Legge (pretendendo dai cittadini il rispetto tanto della Costituzione quanto delle leggi).

Esistono modi per permettere alla gente di discutere e partecipare che sono nati migliaia di anni fa (in Grecia) e sono tuttora in uso sia in Europa (in Svizzera) e fuori dall'Europa (negli USA).
  • Agorà
  • Town Meeting
  • Bilancio partecipativo
  • E-government (con l'uso della rete internet, di programmi e piattaforme telematiche)
Le amministrazioni hanno il DOVERE di permettere al popolo di riunirsi, discutere, partecipare per poi proporre e deliberare ... hanno il dovere di agevolare il cammino verso la DEMOCRAZIA perché questo è il cammino che i padri costituenti avevano tracciato 64 anni FA' stabilito dalla nostra legge fondamentale e da una legge ordinaria nata dopo la sottoscrizione della "Carta Europea dell'Autonomia Locale" (anno 1985 - si vedano pure gli artt. IX disp. trans. e finali e 5 Cost.)

Quando è che la smetteranno di prenderci per il culo con i loro pretesti banali ed anche stupidi ? Ma soprattutto quando i cittadini si sveglieranno ?

Se la Democrazia richiede lunghi tempi hanno dormito TUTTI - eletti ed elettori - perché sono trascorsi ben 64 anni e il popolo non ha mai potuto partecipare a NULLA (se non su richiesta degli eletti - v. PLEBISCITO) quindi, essendo in fortissimo ritardo, è ora che la democrazia diretta diventi una priorità, se non vogliamo che i partiti annientino del tutto una popolazione.

Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267

"Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali"

Articolo 8
Partecipazione popolare


1. I comuni, anche su base di quartiere o di frazione, valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all'amministrazione locale. I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto.
2. Nel procedimento relativo, all'adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalita' stabilite dallo statuto, nell'osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241.
3. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonche' procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresi', determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresi', previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.
4. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
5. Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti.

CONCLUSIONI:
Chi, all'interno dei Consigli comunali, provinciali e regionali e all'interno del parlamento - e/o chi intende entrarvi, è abbastanza umile ed obiettivo da rendersi conto che non potrà mai esistere una rappresentanza di poche persone onniscienti, ed un sistema per poterle selezionare in maniera adeguata, dovrebbe mettere la DEMOCRAZIA DIRETTA al primo posto. Dare ad essa la priorità assoluta ... e non ritenerla semplicemente UNO dei tanti punti di un programma politico (programma che non è in nessun modo vincolante con gli elettori e di poco valore). Prima diano al popolo ciò che in democrazia un popolo deve avere ed esercitare PIENAMENTE ... e poi ogni altra cosa.

NOTA AGGIUNTIVA (perfettamente in tema e che chiarisce maggiormente il concetto):

La Vice Sindaco della città di Alessandria si è dimessa poiché essendo stata promossa PRIMARIO del reparto ospedaliero in cui operava ha preferito dedicarsi alla sua attività lavorativa, più impegnativa per la funzione di Primario, con maggior cura.
Rendendosi forse conto di non poter svolgere con cura DUE funzioni importanti come quelle ricoperte in Comune e all'Ospedale.

Per contro abbiamo un presidente della previdenza sociale nazionale che ricopre ben 25 (VENTICINQUE) incarichi IMPORTANTI in 25 Enti/Società diverse, percependo un reddito totale pari a 1,2 MILIONI di euri all'anno.

Questo soggetto, e coloro che gli hanno affidato questi incarichi, molto probabilmente ritengono che un individuo abbia il tempo e le capacità per occuparsi con diligenza di 25 incarichi importanti in contesti diversi. Manco fosse Superman.


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