venerdì 22 novembre 2013

Partecipazione popolare e Democrazia Diretta

PREMESSA:
Per condensare informazioni spesso ribadite in precedenti e molteplici post, vorrei mettere in relazione la partecipazione popolare con la democrazia diretta per fare comprende meglio il mio punto di vista descritto in questo video:

Per iniziare riporto testualmente l'art. 6 della Legge 8 giugno 1990, n. 142, sostituito prima dalla Legge 265/99 e poi dal Dlgs 267/00 -art. 8 - quest'ultimo attualmente in vigore.

Perché riporto il testo di una legge sostituita e quindi non più in vigore ?

Precisando che l'art. 8 del Dlgs 267/00 oltre a riportare esattamente le stesse cose previste dall'art. 6 Legge 142/90 le ha ampliate e migliorate, è utile tornare indietro nel tempo per far comprendere come gli amministratori eletti abbiano VOLUTAMENTE trascurato per molto tempo quello che andrò ad evidenziare e analizzare:

Legge 8 giugno 1990, n. 142 - Art. 6 - Partecipazione popolare:

I comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale, anche su base di quartiere o di frazione. I rapporti di tali forme associative con il comune sono disciplinati dallo statuto.

Nel procedimento relativo all'adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto.

Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere altresi' determinate le garanzie per il loro tempestivo esame.
Possono essere previsti referendum consultivi anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini.

Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono aver luogo in coincidenza con altre operazioni di voto."



ANALISI:
Come avevo scritto nelle prime diapositive del video ... è ovvio che la Democrazia Diretta deve essere partecipata, ossia che gli strumenti di Democrazia Diretta a disposizione dei cittadini per esercitare REALMENTE la sovranità che gli appartiene quando lo ritengono opportuno LORO (non gli eletti), vengono usati nella loro fase conclusiva dopo una partecipazione.
Prima i cittadini propongono e poi discutono, con o senza gli "eletti", e poi decidono (con un referendum se il caso) ... e come si evince chiaramente dalla legge sopra esposta ... i Comuni, ossia gli amministratori comunali eletti, 22 anni fa avrebbero dovuto iniziare a creare LUOGHI, METODI e MEZZI per permettere ai cittadini di partecipare all'amministrazione del proprio territorio ! Lo hanno fatto ?
Quello che raffigura l'immagine scelta per questo post è un Town Meeting moderno che si svolge regolarmente in diverse città degli Stati Uniti, dove la gente discute questioni che poi  propone all'amministrazione eletta.
I Town Meeting ricalcano le antiche Agorà greche. Vennero adottate forme del genere, con i Town Meeting appunto, nel Nord America 400 anni fa. Ancora oggi in moltissimi Comuni montani della Svizzera la gente discute allo stesso modo nelle piazze.
Ma vogliamo continuare a farci prendere in giro dagli amministratori eletti che dicono che è difficile far discutere molte persone ?
Ai Town Meeting che si svolgono regolarmente a New York, in California, in Oregon, etc. partecipano MIGLIAIA di persone.


Non era chiara la legge 142/90 ? (si vedano i primi due commi).

Se dopo 22 anni la stragrande maggioranza delle amministrazioni non ha provveduto è ovvio che ha voluto pure ostacolare la democrazia diretta ... pertanto è solo pretestuoso affermare che:
  • I cittadini non sono pronti, o non sono all'altezza.
  • Le decisioni non si possono prendere con un referendum portando la gente ad esprimere un Si o un NO senza discutere una proposta.
Queste obiezioni le sento da anni sia da eletti e sia da elettori (che lo dicano gli eletti o chi sogna una poltrona lo posso comprendere - che lo dicano gli elettori lo comprendo un po meno).
  • A livello nazionale hanno impedito, con una legge di merda, al popolo sovrano di utilizzare petizioni, proposte di legge popolari, referendum abrogativi e costituzionali ... ovvero le petizioni non le hanno ancora regolamentate, le proposte di legge popolari nemmeno le esaminano, i referendum li ostacolano e li ignorano quando vanno a buon fine.
  • A livello locale alle petizioni non danno neppure un riscontro (rileggere il comma 3 art. 6 legge 142/90 e il comma 3 art. 8 Dlgs 267/00);  per le proposte - non vincolanti per l'amministrazione - chiedono un numero spropositato di firme quando potrebbero essere presentate da UN SOLO cittadino; i referendum introdotti sono di tipo consultivo - quindi NON VINCOLANTI - e devono essere richiesti con un numero ancora più elevato di firme; dopo 22 anni hanno introdotto negli statuti "strumenti di partecipazione popolare" ma non li hanno MAI attuati e resi accessibili (in moltissimi casi manca addirittura il regolamento attuativo).
MA CHI VOGLIAMO PRENDERE PER IL CULO INSOMMA ? E PER QUANTO TEMPO ANCORA ? MA PENSANO CHE SIANO TUTTI SCEMI I CITTADINI ?

In sostanza e in conclusione:

Se chi deve (verbo ripetuto tre volte all'articolo 8 del Dlgs 267/00 - che ha migliorato e sostituito l'art. 6 della Legge 142/90) permettere ai cittadini di partecipare all'amministrazione della cosa pubblica nel territorio in cui vivono, creando opportuni mezzi che lo consentano non lo fa ... è ovvio che oltre a violare una legge che glielo impone sta ostacolando volontariamente la democrazia diretta ... perché se ostacola la partecipazione popolare lo fa per creare poi il pretesto per impedire ai cittadini di deliberare con opportuni strumenti di democrazia diretta (due obiezioni le ho esposte più indietro).

In questo modo l'Italia resterà un'Oligarchia e la popolazione un branco di pecore suddite ... a cui si impedisce di crescere sul piano democratico ... e si vede infatti come ragionano molti su alcuni temi.

Io continuo a sostenere che se attendiamo che qualcuno (nuovo partito o movimento o lista civica) all'interno dei consigli comunali introduca spontaneamente tutto quello che per 22 anni è stato ostacolato da una Casta che ha sparpagliato esponenti in qualsiasi palazzo avremo voglia di sperare. NON C'E' PIU' TEMPO ! E non ci sono attenuanti più per nessuno dopo 64 anni di ostracismo e impedimenti all'esercizio della sovranità che appartiene al popolo.

Le lobbies ci stanno massacrando e siamo ormai sulla via del default totale !
Solo i cittadini al di fuori dei consigli comunali, provinciali, regionali e del parlamento potranno cambiare le cose ... ma solo se chiederanno insistentemente - mediante gli strumenti già a disposizione previsti sia dalla Costituzione e sia dalla Legge  - che gli eletti agevolino il cammino verso una democrazia migliore e più completa ! 

Bisogna che i cittadini si diano da fare SUBITO chiedendo agli eletti esistenti ... non c'è bisogno di attendere che entrino nelle stanze dei bottoni nuovi gruppi e/o eletti ... ci vorrebbero SECOLI ! NON C'E' PIU' TEMPO (e due !).

Se gli eletti faranno i furbi, o gli indiani, niente più voto, urne deserte, convegni organizzati dagli eletti deserti, manifestazioni organizzate dagli eletti deserte, disobbedienza civile ! Si denunciano alla magistratura (art. 70 Dlgs 267/00).

Se poi qualcuno insiste, perché forse ha capito che in Italia si campa solo stando su qualche poltrona, è un altro paio di maniche ... ma non continuiamo a sperare che qualcuno che neppure vi conosce faccia i vostri interessi ... perché NON ESISTE !

Spero di essere stato chiaro e più sintetico possibile. Ora tocca agli italiani muovere il culo ! Siamo in spaventoso ed inscusabile ritardo.

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