mercoledì 12 febbraio 2014

La Costituzione italiana . La democrazia - luoghi comuni e frasi fatte

Mi rendo conto di diventare sempre più antipatico di quanto già non lo sia (perché dico ciò che penso) ma non ambendo a consensi, quindi a voti e quindi a poltrone, non devo accattivarmi la simpatia di nessuno, come devono fare invece coloro che si buttano in politica.

Tuttavia, dato che mi occupo di Democrazia e sostengo che la maggioranza dei miei connazionali abbia un concetto molto strano e personalizzato della democrazia (che ha invece un significato univocomi infastidiscono molto certi luoghi comuni e frasi fatte che ritengo di una stupidità estrema ... le due principali frasi fatte che mi vengono in mente sono le seguenti:

  1. Rispetto la tua idea ma non la condivido.
  2. In democrazia le idee vanno rispettate tutte.
Io non rispetto affatto le idee che contrastano dei principi guida ... e quando parlo di principi guida mi riferisco sempre a quelli esposti nella Costituzione italiana (che è la legge fondamentale della "repubblica" italiana).
Da anni io, ad esempio, non ritenevo logico votare con una legge elettorale palesemente illegittima, ma c'è chi lo ha fatto ugualmente e ripetutamente.

Ho accettato (non si sarebbe potuto fare diversamente) la realtà che molti hanno votato per ben tre volte con una legge elettorale illegittima ma non li rispetto affatto, oltre a non condividerli.
La stessa cosa riguardo al fatto che molti diritti costituzionali di partecipazione popolare e di  democrazia diretta in parte non sono stati ancora attuati con opportune leggi ed in parte ostacolati con altre leggi.
Molta gente sorvola su tale realtà ma io esigo invece che certi principi costituzionali - che riguardano il punto più importante della democrazia ossia l'esercizio della sovranità che per Costituzione appartiene al popolo - siano applicati e rispettati dai "rappresentanti del popolo".
Anche in questo caso non rispetto per niente, oltre a non condividerle, le idee di chi sorvola su tali lacune e mancanze poiché sostengo che in democrazia le idee di tutti siano da rispettate PRIMA di determinare leggi e regole ... non quando queste esistono già.

Chi viola le regole basilari esistenti nella Costituzione italiana (legge fondamentale) è gente che tollererebbe e farebbe ogni porcata immane che gli torni comodo per interesse personale e questo non ha nulla a che vedere con la democrazia e il benessere collettivo.

La democrazia non esclude l'esistenza di regole ... la differenza da altre forme di governo è che le regole in democrazia devono essere decise dalla collettività e non da una piccola parte di essa.

Io non posso conoscere le motivazioni che spingono ancora molti italiani a delegare la loro sovranità a pochi rappresentanti, nonostante i frutti (danni) prodotti dalla classe politica in 64 anni di repubblica costituzionale ... ma sinceramente poco mi importa conoscerle ... io pretendo solo di potere esercitare parte della mia sovranità come stabilito dalla Costituzione italiana e non da un pugno di eletti e da una moltitudine di elettori ... altrimenti divento ANARCHICO e faccio anch'io quel cazzo che mi pare.

Ricordo sempre a tutti di leggersi i seguenti articoli della Costituzione italiana ed esaminare la possibilità di sfruttarli:

Art. 49 (partiti sono un diritto non un obbligo - non devono invadere le istituzioni ma determinare la politica - non esiste alcuna legge che ne regoli la struttura).
Art. 51 (tutti possono candidarsi alla carica di parlamentare senza necessariamente essere iscritto ad un partito e concorrere alle elezioni in condizioni di uguaglianza)
Art. 50 (non esiste alcuna legge attuativa)
Art. 71 (le leggi di iniziativa popolare sono quasi sempre dimenticate nei cassetti parlamentari)
Art. 75 (i referendum abrogativi sono sempre indetti dai partiti e dai parlamentari = plebisciti)
Art. 138 (i referendum confermativi costituzionali sono indetti dopo la SECONDA votazione anziché la PRIMA).
Art. 46 (i lavoratori non possono neppur minimamente partecipare alla gestione delle aziende)
Art. 102 (i cittadini non possono partecipare direttamente all'amministrazione della giustizia - non esiste alcuna legge attuativa)
Art. 123 (quanti referendum confermativi degli statuti delle regioni sono stati richiesti ?)
Art. 118 (lo Stato, le Regioni e i Comuni ostacolano, anziché agevolare, l'iniziativa popolare)

Di quale democrazia vogliamo parlare ? Di quale rispetto di idee vogliamo parlare ?

AGGIORNAMENTO DEL 02 GIUGNO 2015

Ho deciso di aggiungere una postilla proprio oggi che molti festeggiano l'anniversario di qualcosa che in realtà non si è mai voluta creare.
NESSUNO fra eletti ed elettori ha voluto una repubblica democratica e di fatti NON LO E'.


Guarda caso due giorni fa ci sono state le elezioni per il rinnovo di molti consigli regionali e nonostante gli astensionisti siano aumentati rispetto alle precedenti elezioni tenutesi in tali Regioni  (non avevo dubbi su questo) la maggioranza degli aventi diritto al voto ha ancora esercitato un voto che in Italia è di una inutilità e pericolosità estreme.

Notando pure i commenti degli amanti del voto elettivo, che si scambiavano nelle pagine Facebook dei rispettivi idoli politici, credo di avere compreso perché ancora tanta gente vota alle elezioni.

Puro opportunismo e vigliaccheria ... che mascherano con la presunzione di intelligenza rispetto a chi non vota più perché ha ben compreso che il voto elettivo in Italia oltre a non servire a nulla legittima un sistema truffaldino e obsoleto quale si è dimostrato quello italico.


Loro si ritengo intelligenti e cittadini modello ma non sanno di essere solo ipocriti e vigliacchi perché votando qualcuno che poi li ignorerà del tutto si esonerano dalle responsabilità di partecipare attivamente alla gestione del bene comune.
In sostanza questi invertebrati e mezze seghe vorrebbero che altri lottassero per garantire i loro diritti .... invece di lottare in prima persona per conquistarli.

Da che mondo e mondo i diritti si conquistano in prima persona perché i sistemi di governo che concedono autorità assolute, lussi e privilegi a pochi eletti non garantiranno mai i diritti alla collettività perché garantire i diritti alla collettività significa privare alcuni di tutti gli agi che in Italia la politica offre a chi ha il culo su una poltrona.


Quando questi ebeti lo capiranno e smetteranno di ritenersi più intelligenti di chi ha smesso di votare forse potremo sperare anche noi (amanti della VERA democrazia) in un cambiamento.



3 commenti:

  1. Ci sarebbe da piangere se non ci fosse da ridere.
    Mediamente gl'italiani s'inzuppano di leggi per poterle trasgredire non ultima la "Carta Costituzionale", valida solo per riempirsi la bocca nell'intrattenimento dei salotti c.d. buoni, salvo usarla successivamente come succedaneo della carta igienica.
    Sono nato nel suolo della penisola italiana ma non ho mai riconosciuto l'ordinamento politico che qui vige, quindi la repubblica mi è stata calata dall'alto e violentemente la devo subire, ho avuto forse qualche alternativa?
    A rileggerla.

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    1. Appunto caro Giorgio, piano piano ci capiamo, o meglio riesci a comprendere come la penso. In un tuo precedente commento su altro post ti chiedevi cosa possiamo fare individualmente essendo un'esigua minoranza. Come puoi notare leggendo qualche mio post ed anche la didascalia del titolo di questo Blog, non resta altro da fare che INFORMARE la gente riguardo ai diritti di partecipazione e di democrazia diretta previsti dalla Costituzione italiana e dalla Legge. Poi deve essere la comunità a rivendicare o pretendere il rispetto e l'applicazione di tali diritti... da soli non possiamo certo fare molto. Chi sa diffonda dunque ... se la gente si sveglierà forse cambierà qualcosa ... per mano dei politici non cambierà mai nulla di sicuro ... se non in peggio per i cittadini ed in meglio per loro.

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  2. La ringrazio per il suggerimento ma sono molti lustri - dall'alto dei miei 64 anni- che applico tale metodo, cioè cercare l'assunzione di consapevolezza da parte delle persone, ma non basta, rivesto anche il ruolo di alfiere dell'antropocrazia, quindi delle amenità tipo Carta Costituzionale ed ordinamenti giurisprudenziali vari non so che farmene, o meglio ho già accennato a che uso alternativo si potrebbero destinare.
    A rileggerla.

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