giovedì 9 luglio 2015

Il concetto della rappresentanza politica

Dopo una considerevole attività informativa a contatto con le persone, con raccolte firme, conferenze, manifestazioni di piazza, blog, facebook e anche giornalistica mi sono perfettamente reso conto che gli italiani hanno un concetto della democrazia totalmente ridicolo (e ovviamente errato).
 
Non sono ancora in grado di distinguere un referendum (strumento di democrazia diretta) da un plebiscito (strumento di estorsione del consenso popolare che adottavano da millenni imperatori, monarchi e dittatori) figuriamoci che concetto possono avere della democrazia.
 

La democrazia è quella forma di governo che permette al popolo di richiedere un referendum su qualsiasi materia ed in qualsiasi momento ... senza paletti che glielo impediscano.
Ma il popolo italico queste cose non le potrà mai comprendere perché se ne è sempre infischiato di come - secondo la legge fondamentale della repubblica - potrebbe esercitare la sovranità che GLI APPARTIENE.


 Il nostro politicume ha pensato di introdurre la legge attuativa dell'iniziativa popolare e referendaria con 22 anni di ritardo dall'entrata in vigore della legge fondamentale della repubblica italica e con detta legge ha di fatto impedito al popolo di utilizzare i referendum previsti mettendo degli ostacoli INSORMONTABILI ai cittadini.
Il politicume italico ha sfornato 13 leggi di natura costituzionale prima ancora del 1970 (data dell'entrata in vigore della legge attuativa dei referendum - legge 352/70) e quindi senza avere dato al popolo la possibilità di richiedere il referendum confermativo previsto in quei casi.
Per indire il referendum abrogativo IL PARLAMENTUME ha stabilito in detta legge attuativa che i proponenti del referendum consegnassero le 500.000 firme previste dall'art. 75 Cost. autenticate e certificate mediante un sistema alquanto macchinoso in soli TRE MESI di tempo (ecco perché non è mai stato promosso un referendum dai cittadini - ma dai politici e loro partiti).
Sono talmente lontani gli italiani dal concetto di democrazia che alcuni ne stanno notando gli effetti. Le decisioni infatti tendono col passare del tempo ad essere prese SEMPRE da meno persone neppure più elette dai cittadini secondo il dettato costituzionale (scelta DIRETTA). Vedi ad esempio il Presidente della provincia ed il consiglio provinciale.
Abbiamo voluto cedere totalmente un potere che sulla carta ci appartiene da 66 anni a dei farabutti incravattati ? Ecco i risultati.
Prima sottoscrivono i trattati che prevedono la totale cessione della sovranità monetaria, poi sottoscrivono i trattati che danno un potere insindacabile ad una banca privata e poi decidono di non coniare più una moneta propria (questo hanno fatto la maggior parte degli Stati UE) ... non si doveva intuire la puzza che col tempo ci avrebbero indebitati tutti ?
Il trattato di Lisbona prevede all'art. 50 che gli stati parte possono recedere dall'unione europea e potevano anche evitare di entrarvi perché detto trattato diceva molto chiaramente che il consiglio europeo non aveva alcun potere di sindacare le scelte in campo economico e finanziario. Tale potere è stato affidato unicamente alla BCE ... di cosa si lamentano oggi coloro che rischiano il default ?
Bisognava pensarci prima ma il popolo italiano non ha mai voluto pensare di porre un freno alla supremazia del parlamento e del governo ... di quale democrazia vogliamo parlare ?


Molti si lamentano se il potere è in realtà in mano alle lobbies ... ma di che si lamentano a fare se non vogliono essere sovrani e non vogliono il potere deliberativo ?

Dopo questa lunga premessa (che ho fatto anche un poco per sfogo) ho notato da tempo che gli italiani non hanno neppure chiaro il concetto della rappresentanza.


Anche se leggendo attentamente la Costituzione italiana si evince che la nostra non è una democrazia puramente rappresentativa (o parlamentare), ritenuta tale per un mirato indottrinamento imposto ovviamente dai politicanti italici, gli italiani non hanno capito che non devono essere i cittadini a sostenere i partiti politici o i loro leader o vari loro esponenti ma l'esatto contrario.

Se l'eletto è "RAPPRESENTANTE" dell'elettore (del popolo) deve essere l'eletto, o il partito eletto, a sostenere e portare avanti le iniziative e/o le richieste del popolo (se il popolo le propone).

In Italia chi fa politica si è seduto su un trono che non gli spetta per il semplice fatto che i cittadini vedono il politico come una persona PIU' IN ALTO ... ed è per questo che si sentono dei padreterni.

Se un cittadino, un gruppo di cittadini, un'associazione, un comitato presentano all'amministrazione un'istanza, una petizione, una proposta, un referendum (art. 8 comma 3 Dlgs 267/00) devono essere i membri dei partiti che si dichiarano favorevoli a tali proposte a sostenerle ... e se le sostengono devono essere i PRIMI a diffondere ad altri cittadini tali iniziative perché loro hanno i mezzi per poterlo fare (rimborsi elettorali, discreti stipendi, attenzioni dei media, rapporti con membri a livelli istituzionali più alti).

Fino a che i cittadini attenderanno che chi è eletto cambi le regole del gioco sporco che tutti vedono da decenni ormai ... non cambierà mai nulla se non in peggio ... qualcuno può affermare forse che la situazione sociale, politica, economica e democratica non stia peggiorando sempre più ?

Se gli italiani riconoscono obiettivamente che c'è un graduale peggioramento devono in virtù della logica comprendere che il sistema puramente rappresentativo oltre ad essere una mera OLIGARCHIA è un sistema fallimentare e truffaldino.
Con i mezzi che abbiamo oggi queste forme di governo oligarchiche si possono eliminare e ci sono nazioni che lo hanno fatto da oltre un secolo (Svizzera, California, Oregon, per citarne alcuni).


Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento non sarà pubblicato subito ma non appena avrò letto la e-mail che mi notificherà il commento in attesa di moderazione. Grazie della collaborazione