sabato 19 settembre 2015

Il tanto contestato articolo 2 della riforma costituzionale in cantiere

Avevo già scritto un post in questo  Blog ... in cui accennavo il disegno di legge di riforma della Costituzione proposto dal governo Renzi.
Ora che se ne sta parlando a livello mediatico in maniera assillante ritengo opportuno dare qualche indicazione che i media non daranno mai (e i politicanti tanto meno).

Se avete notato tutta la polemica, lite, questione (o come la si voglia definire) cade sull'articolo 2 di tale disegno di riforma costituzionale già votato una volta da entrambe le camere (i disegni di legge costituzionali devono essere votati due volte da entrambe le camere e devono avere almeno i voti della maggioranza assoluta dei membri di entrambe le camere per passare).

A mio avviso l'articolo 2 di tale disegno di legge è una porcata peggiore della legge elettorale che è stata definita appunto Porcellum (se col porcellum non si poteva indicare sulla scheda elettorale nessun candidato di preferenza ... con questa riforma non si potrà più indicare neppure un partito per la composizione dei membri del Senato - infatti il Senato sarà eletto dai consigli regionali e provinciali e sarà formato da membri già eletti in tali organi locali) ma non è il punto peggiore della riforma (come spesso accade fanno ricadere l'attenzione su un punto che in realtà non è il peggiore perché l'attenzione della gente non deve cadere sulle schifezze peggiori).
La riforma in questione infatti modifica ben 40 articoli della Costituzione e non soltanto i due articoli relativi all'elezione del Senato.
I punti peggiori riguardano infatti il ritorno alle origini - nel 2001 era stato modificato il titolo V della Costituzione in armonia col dettato costituzionale che fin dal 1948 prevedeva un graduale decentramento e autonomia degli enti locali (artt. IX disp. trans. e finali e art. 5 Cost.) - poiché il disegno di legge di riforma presentato dal governo Renzi vuole annullare le modifiche costituzionali del 2001 per ridare ancora più potere allo Stato centrale e meno poteri agli enti locali e per incrementare i poteri del Governo sul parlamento (che da almeno 20 anni fa più leggi del parlamento) e quelli del Presidente del Consiglio su altre istituzioni ed organi dello Stato (quando questo lo voleva Berlusconi è scoppiato il finimondo).

Praticamente se la cantano e se la suonano fra loro - come sempre - ma stavolta legittimando il tutto modificando la Costituzione (non si sa mai che a qualcuno venga in mente di fare ricorso alla Corte Costituzionale come è accaduto col Porcellum, anche se dopo ben 8 anni).

Ad ogni modo ecco per esteso cosa recita il così tanto  discusso e decantato dai media articolo 2 della riforma costituzionale presentata (direi addirittura IMPOSTA) dal Governo Renzi (il compagno di merende di quei partiti di SINISTRA che tanto sembravano contrari al Porcellum e che tanto sembravano difensori della Costituzione italiana da attacchi anti-democratici - la peggior feccia politica mai esistita).
Ovviamente il grassetto è il mio per evidenziare i punti più importanti.

Articolo 2: (Composizione ed elezionedel Senato della Repubblica)
1. L’articolo 57 della Costituzione è sostituito dal seguente:
«Art. 57. – Il Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica.
I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono,con metodo proporzionale, i senatori tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei Comuni dei rispettivi territori.
Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due.
La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall’ ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.
La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti.
Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione,in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale.
I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio».

Chiaro no ?

Non tanto tempo addietro i nostri politicanti pensavano di dover abolire una camera (Il Senato) per evitare lungaggini nelle discussioni e votazioni dei disegni di legge e rallentare troppo l'iter legislativo ... alla fine invece il Senato rimarrà, conterà meno di un cazzo e non sarà neppure più eletto dai cittadini sovrani.
Ma chi poteva avere dubbi su tale esito ? Esiste ancora qualche italiano che pensa che quella gentaglia tolga poltrone ai colleghi di partito ?
Quella gente se non fa politica come cazzo dovrebbe vivere che non sa fare un cazzo e non vuole imparare a fare un cazzo ?

Ad ogni modo per poter modificare in tale modo l'elezione del senato occorre modificare pure l'art. 58 che prevede l'elezione DIRETTA dei senatori (che non lo è più stata dal 2005) e infatti all'art. 37 comma 2 di questa porcata costituzionale - partorita stavolta dalla sinistra italica si legge:

L’articolo 58 della Costituzione è abrogato.

Il testo integrale del disegno di legge costituzionale è linkato nel post che avevo scritto all'inizio al seguente indirizzo : http://brunoaprile.blogspot.it/2015/03/riforma-della-costituzione-proposta-dal.html

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