giovedì 8 ottobre 2015

Referendum in Italia ?

Inutile girare attorno alla questione in cerca di fantasiose giustificazioni ... chi lo fa può avere tutti i titoli e lauree del mondo  ma deve sempre e soltanto trovare i fessi che bevono tali fantasiose giustificazioni.

In Italia a livello nazionale sono stati previsti nella legge fondamentale di questa strana repubblica due tipi di referendum:

  • Art. 75 Cost. (referendum abrogativo di legge ordinaria)
  • Art.138 Cost. (referendum confermativo di legge costituzionale o di revisione costituzionale)

La legge attuativa che avrebbe permesso al popolo di utilizzare tali referendum nacque dopo 22 anni dall'entrata in vigore della Costituzione italiana (1970 - 1948 = 22).

Con quella legge (Legge n. 352/70 attualmente in vigore) i nostri parlamentari resero praticamente IMPOSSIBILE al popolo l'utilizzo di tali referendum imponendo un limite di tempo troppo breve per presentare le 500.000 firme richieste (solo tre mesi) ed un macchinosissimo sistema di vidimazione dei fogli sui cui raccogliere le firme, la loro autenticazione e certificazione (per rendersi conto delle insormontabili difficoltà bisogna provare a raccoglierle).

Infatti i referendum finora votati sono stati TUTTI promossi da parlamentari col sostegno dei rispettivi partiti politici (fra l'altro coi soldi dei cittadini che i partiti RUBANO da sempre attraverso finanziamenti - leciti ed illeciti - e/o rimborsi elettorali).

A livello locale invece una legge di 24 anni fa (Legge n. 142/90 - art. 6), perfezionata nel tempo con l'attuale Dlgs 267/00 (T.U.E.L.) - Art. 8, prevedeva anche  il referendum con valenza territoriale/locale.

Le amministrazioni locali che dopo 24 anni dall'entrata in vigore di detta legge non hanno ancora deliberato il regolamento attuativo dei referendum che hanno introdotto nei rispettivi Statuti comunali ... NON VOGLIONO che i cittadini li utilizzino ! Li introducono (illudendo i cittadini ???) ma non li rendono utilizzabili, esattamente come ha fatto il parlamento a livello nazionale (ma non c'è da stupirsi in questo poiché tanto le amministrazioni locali quanto il parlamento sono invase da membri degli stessi partiti - che hanno una struttura assolutamente verticistica anziché democratica).

Non ci vuole uno scienziato o un laureato in diritto, in giurisprudenza o in scienze politiche per comprendere che simili amministrazioni se ne fottono altamente della sovranità che appartiene ai cittadini e quindi della Costituzione italiana (cfr. art. 1 comma 2 Cost.)
Con quale faccia di culo si presentano ogni 5 anni alle elezioni quegli individui ?
Semplice:
Avendo a che fare con un elettorato (a livello nazionale ed a livello locale) costituito da somari invertebrati a due gambe, la faccia di culo che hanno è per loro un abito cucito dal miglior sarto del mondo.
Bisogna essere degli irrecuperabili imbecilli per seguitare a votare gente del genere ed alle condizioni imposte da gente del genere (condizioni sempre meno democratiche - cfr. artt. 56 e 58 Cost.).

Se l'Italia politicamente parlando è un cesso il motivo c'è ... e dipende dall'elettorato ... non più dai politici.

A seguito di alcune mie ricerche in rete, dai siti istituzionali di vari Comuni,  avevo scritto nel 2011 un post dove elencavo sommariamente alcuni Comuni che non solo avevano introdotto referendum di vario genere (come quelli abrogativo e propositivo) ma avevano anche deliberato i relativi regolamenti attuativi (che mancano invece in moltissimi Comuni).
L'elenco che avevo scritto allora era il seguente (poi se ne sono aggiunti altri):

Ortisei (BZ) - La Valle (BZ) - Cortaccia (BZ) - Fiè (BZ) - San Candido (BZ) - Verano (BZ) - Varna (BZ) - Lana (BZ) - Dobbiaco (BZ) - Terento (BZ) - Villa Lagarina (TN).

Se avete notato questi Comuni si trovano quasi tutti nella provincia di Bolzano e comunque nella stessa Regione (Trentino Alto Adige).
Il Trentino Alto Adige, ma soprattutto l'Alto Adige, ha un percorso storico particolare soprattutto di natura etnica ed è noto a molti che la germanizzazione della regione abbia caratterizzato la popolazione. Si può dire che in Alto Adige non c'è la mentalità italiota e la differenza si palesa appunto dai diritti di partecipazione e democrazia diretta che hanno gli abitanti di quella Regione.

Quando ho preso visione degli Statuti comunali dei Comuni citati mi sono vergognato di essere italiano.

Riporto integralmente quanto scritto, ad esempio, nello Statuto del Comune di Ortisei (BZ):
Art. 43 (il referendum popolare)  1. Possono aver luogo referendum popolari aventi carattere consultivo, propositivo e abrogativo (tre tipi di referendum - nda)  
.... omissis...  7. Il referendum è valido con qualsiasi numero di votanti e si intende approvato se ottiene il 50% più uno dei voti validi. (nessun quorum - nda)  8. Effetti - Il referendum propositivo e abrogativo per l'amministrazione comunale è vincolante. (è stato reso esplicito che l'esito dei referendum abrogativo e propositivo è VINCOLANTE per l'amministrazione) 
Lo Statuto è al seguente link:

Il regolamento attuativo è in elenco al seguente link:





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