lunedì 15 agosto 2011

Commento sulla legge elettorale (dal Blog di una persona consapevole)

Oltre a condividere ogni virgola del seguente post (come ho commentato anche in coda a quel post):
http://miccolismauro.wordpress.com/2011/08/12/no-alla-raccolta-firme-per-cambiare-la-legge-elettorale/#comment-165
ribadisco nuovamente (ed ho scritto parecchio sul tema) che il Referendum abrogativo ex. art. 75 Cost. deve essere dato nelle mani del suo legittimo proprietario (il popolo).
Se viene promosso dai politici eletti o dai partiti a questi non deve essere riconosciuto alcun rimborso per le raccolte delle firme (0,52 euro per ogni firma fino ad un massimo di 500.000 firme minime previste per ogni quesito referendario - ecco perché fanno diversi referendum anziché uno soltanto con diversi quesiti - se si raggiunge il quorum).
Il Referendum è uno strumento del popolo che deve essere richiesto ed indetto su iniziativa popolare ! (Unica eccezione può essere il referendum consultivo - che è ammesso soltanto a livello locale - purché VINCOLANTE per gli eletti).


Per modificare le leggi gli "eletti" hanno altri strumenti da utilizzare nelle varie sedi istituzionali, invece di inventare ogni volta dei Plebisciti. La legge elettorale andrebbe inoltre sottoposta a giudizio della Corte Costituzionale perché palesemente illegittima... quale cazzo di Referendum !


I deputati ed i senatori devono essere eletti in maniera DIRETTA dai cittadini (artt. 56 e 58 Cost.) e non in maniera INDIRETTA (attraverso i partiti e dai partiti).


Il referendum deve essere caso mai l'ultima tappa... prima si ricorre ad una via più logica, più breve e meno dispendiosa (anche se a quei parassiti non fotte un cazzo di spendere denaro pubblico - non è denaro che viene dalle loro tasche) e poi, al limite, al Referendum che i partiti possono sostenere aiutando i promotori cittadini ! (perché ce ne sarebbero a valanga di cittadini promotori di referendum - se la legge attuativa del referendum fosse DIVERSA !).

3 commenti:

  1. Questo il mio commento lasciato in quel Blog:

    "Non solo sono d’accordo ma sottoscrivo ogni virgola del post del Dott.. Miccolis. Mi fa specie che ci sia ancora molta gente così ingenua da non aver compreso le subdole manovre politiche di qualsiasi esponente o di qualsiasi partito. Il referendum abrogativo ex. art. 75 Cost. è stato osteggiato con l’entrata in vigore della sua legge attuativa (L.352/70) da oltre 40 anni e ne hanno fatto quasi sempre un uso propagandistico e lucrativo (per i rimborsi appunto delle raccolte firme). Perché non è mai stato indetto dai 5 consigli regionali ad esempio (non sono formati dagli stessi partiti in parlamento per la maggiore ?). Esempio: il referendum sull’acqua, sul nucleare, sul legittimo impedimento non avrebbe avuto 5 consigli regionali in maggioranza per poterlo indire ? Io dico di sì perché le regioni governate dalla coalizione che ha promosso la raccolta firme di alcuni di questi ultimi referendum è di sinistra ed attualmente sono 11 le regioni governate da maggioranza di sinistra. Il referendum per costituzione dovrebbe essere uno strumento di controllo del popolo sull’operato dei rappresentanti ma questi hanno pensato bene di impossessarsene perché voglio oltre che un potere assoluto sul legittimo sovrano anche sfruttarlo a più non posso."

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  2. Riporto un commento dal Blog fonte del post:
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    gilberto scrive:
    "gilberto scrive:
    15 agosto 2011 alle 16:34
    La questione a tutti i livelli è che il nostro ordinamento non fà distinzione tra eletti preposti a rappresentare i cittadini, o il popolo qual si voglia, e amministratori incaricati di governare ,tale indistinzione li fà apparire come un unica omogenea classe, cosiddettà, politica,ma è proprio da questa indistinguibilità dei ruoli che nasce, in ordine del diritto, da una assenza della separazione dei poteri tale da far assomigliare la nostra repubblica più ad un oligarchia al potere che una democrazia basata sul “governo delle regole” ,in tale asssenza prospera l’arbitrio e l’ingiustizia basata sull’affermazione del più forte ,singolo o organizzato che sia."

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  3. Al che io replico:
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    "Il nostro ordinamento e il nostro diritto devono basarsi su dei parametri. Il parametro di riferimento è la Costituzione italiana perché lo afferma essa stessa all’art. XVIII delle disposizioni transitorie e finali. Non ci vuole nessun esperto per comprendere alcuni punti fondamentali esposti in essa perché sono di una semplicità e chiarezza estrema. Ovviamente a chi non è piaciuta è dovuto ricorrere a sotterfugi e PRASSI per contrastarla, almeno nei punti che riguardano il fondamento delle democrazia (la sovranità del popolo).
    E’ l’assenza di controllo del popolo sovrano (sovrano solo sulla carta) che ha reso tutti padroni e ne pagheremo sempre le conseguenze fino a che non ci si orienterà verso la democrazia (quella vera). E’ sempre stata un’oligarchia l’Italia poiché il popolo sovrano non ha MAI potuto nemmeno scegliere i suoi rappresentanti (cfr. artt. 56 e 58 Cost.), ed hanno calcato la dose con l’introduzione dell’attuale legge elettorale. A conclusione di tutto credo che manipolare i referendum (che è l’oggetto della discussione) non abbia nulla a che vedere né con l’ordinamento e nemmeno col diritto. E’ strumentalizzazione per nulla cambiare e ce ne siamo accorti diverse volte quando hanno reintrodotto in sordina le leggi abrogate dal popolo con referendum (e non cito esempi).
    Cosa permette agli eletti tutto ciò ? Il diritto ? L’ordinamento italico ? La Costituzione ? Non penso proprio ! Lo ha permesso soltanto la PRASSI che loro hanno voluto adottare con il tacito assenso e la complicità di un popolo in eterno letargo."

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