mercoledì 12 agosto 2009

La vera Democrazia - alcuni suggerimenti

Democrazia è potere esercitato dal popolo (inteso, non potendo umanamente accontentare tutti, nella maggioranza dei suoi componenti).

L'unico strumento a disposizione fino a ieri era la rappresentanza parlamentare (Democrazia rappresentativa).

Risultando però la rappresentanza il fallimento della democrazia (per indole umana chi gestisce il potere, lo fa nei propri interessi e negli interessi di pochi), occorre cercare soluzioni alternative.

Non ha importanza il colore dei partiti che sono al potere (maggioranza parlamentare).

Tutti hanno l'unico scopo comune di pensare per sè e agevolare coloro da cui ricevono favori.

Oggi, grazie alla tecnologia moderna, e secondo il parere di molti esperti in campo mondiale, è possibile strutturare un sistema tale da trasferire praticamente il potere al popolo (Democrazia Diretta).

Il voto elettronico, ad esempio, potrebbe essere introdotto per raccogliere l'approvazione di tutti i cittadini in campo legislativo e ogni qualvolta si devono prendere decisioni (in campo locale e nazionale).

La Democrazia Rappresentativa (sistema ormai antiquato e fallimentare) può e deve essere integrata dalla Democrazia Diretta (oggi possibile e prevista dalla nostra Costituzione). Questo sistema realizzarebbe nella vita pratica la vera democrazia.

Per fare questo, occorre perfeziinare anche la carta costituzionale e per modificare la carta costituzionale si può SOLTANTO ricorrere ai mezzi legalmente consentiti esistenti (Artt. 50, 71, 75 e 138 della Costituzione).

Essendo strumenti che danno diritto all'iniziativa e all'espressione popolare, occorre necessariamente la partecipazione del popolo... di più cittadini possibile.

Manifestazioni, proteste, scioperi, etc. non hanno nessun valore legale effettivo. Possono solo sensibilizzare la coscienza dei rappresentanti o dei pubblici amministratori. Ma se la coscienza di questi non si sensibilizza (come ormai appurato), a nulla possono servire.

La Costituzione dice al popolo come esercitare i suoi diritti.

Tuttavia, abbiamo anche notato come il potere politico abbia cercato, con ostruzionismi illegali e leggi fatte su misura, di limitare e soffocare le iniziative popolari.

Nondimeno la nascita di movimenti e gruppi politici di ogni sorta conferma la voglia di un cambiamento di molti cittadini.

L'astensione al voto, inoltre, di un numero sempre più crescente di cittadini, conferma la sfiducia nei partiti politici (che comunque mantengono ed esercitano il potere assoluto).

A mio avviso, è necessario che tutti i gruppi e movimenti, per primi, si uniscano in un primo e fondamentale obiettivo: Promuovere il suddetto trasferimento del potere con vaste campagne e raccogliere le conseguenti adesioni dei cittadini.

Se tutti i gruppi sparsi in tutta Italia si unissero con questo obiettivo ne risulterebbe un tale impatto nello scenario politico attuale, che difficilmente potrà essere taciuto dai media.

Finchè si tenta di operare in maniera indipendente a livello locale, e con iniziative una diversa dall'altra, rimarrà sempre tutto chiuso all'interno dei piccoli o grandi comuni ove operano tali gruppi e sempre sotto il potere dominante dei partiti politici.

I risultati saranno sempre gli stessi. A meno che non si ambisca ad altro :-)

Riassumendo e concludendo:

Tutti i movimenti e i gruppi politici che vogliono la Democrazia vera, dove il potere è esercitato direttamente dai cittadini;

Tutti i movimenti e i gruppi politici che riconoscono nei partiti politici la causa di tutti i mali dell'Italia;

Tutti i movimenti e i gruppi politici che vogliono una società di cittadini liberi ed equamente valorizzati;

Tutti i cittadini che, non fanno parte di gruppi o movimenti, ma vogliono far parte del popolo sovrano;

Possono esprimersi e considerare che questa battaglia si può affrontare e condurre solamente restando fuori dal sistema politico (dentro non si potrà mai cambiare nulla).

In che modo rivendicare la sovranità popolare stando fuori dal sistema politico?

Cominciando dal basso... dai Comuni, attraverso Comitati di cittadini regolarmente costituiti e registrati che controllino e si oppongano, eventualmente, alle delibere delle amministrazioni pubbliche locali, qualora queste non rispecchino le aspettative e la volontà dei cittadini da loro rappresentati.

Questi singoli Comitati locali (meglio se avessero lo stesso nome e sigla) diventeranno, col tempo, un immenso Comitato nazionale simile (per numeri) alle Confederazioni sindacali esistenti... ed allora si potrà iniziare ad operare allo stesso modo in campo nazionale.

Bruno Aprile - 3472954867

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