lunedì 10 dicembre 2012

Interpretazione

Anche in questo caso ci sarebbe molto da dire ma cercherò si essere più sintetico possibile.

Come già osservato più volte in altri post quando una legge o una regola deve essere interpretata ... c'è già malafede in chi la fa.

Se una legge è scritta in modo SEMPLICE non c'è nulla da interpretare e ci sarebbero meno cause, meno lavoro per la magistratura e meno lavoro per gli avvocati (ed è su questo ultimo punto dove forse casca un asino - l'altro asino cascherebbe sugli interessi dei furbi perché non esisterebbe più tanto facilmente la realtà che "la legge è uguale per tutti ma per ALCUNI è più uguale").

Chi vuole rendere incomprensibile una regola o una legge ha già in mente di inculare qualcuno (uno a caso ... il popolino).
Con la prolissità, la complicazione, l'uso di termini difficili o tecnici si vuole impedire al popolo sovrano di capire ... per evitare che il popolo faccia a meno di coloro che si sono resi servitori di quei pochi potenti potentati che hanno deciso di dominare intere masse popolari (i cosiddetti esperti).
A mio avviso credo che gli esperti debbano occuparsi di tante altre cose (progettare, studiare, modificare, etc.) ma non di decidere il futuro e la vita di esseri umani con la politica.
Sul futuro e la vita di una popolazione TUTTI devono potersi esprimere e decidere perché diversamente sarebbe come permettere la pena di morte inflitta a qualcuno per mezzo di un boia o di una persona con potere di decretarla. Che la morte sia provocata da una ghigliottina piuttosto che da una forca piuttosto che da una fucilata o da una legge iniqua o interpretata in un modo per alcuni ed in altro modo per altri non cambia nulla. Sempre una morte si decreta.

Ad ogni modo, e al di là di quanto espresso, ci sono frasi che non si possono sempre interpretare come ad esempio quelle esposte in alcuni principi costituzionali ... perché sono CHIARISSIME ed inequivocabili.
Sulla questione della sovranità popolare subalterna al parlamento ad esempio ... c'è poco da interpretare.

Se l'art. 75 cost. prevede che 500.000 elettori possono indire un referendum per abrogare totalmente o in parte una legge o un atto avente forza di legge, e se vota la maggioranza della popolazione avente diritto al voto che rende valida la votazione, e se la maggioranza di chi ha votato ha votato per l'abrogazione delle legge ... la legge viene abrogata ! Non ci sono cazzi.

Così accadeva infatti qualche decennio fa ... ma ora qualcosa è cambiato (v. referendum sull'acqua dello scorso anno) ... ma non è cambiato qualcosa nella Costituzione o nella legge ... è cambiata la considerazione tanto nei confronti dell'una quanto nei confronti dell'altra, rendendole solo carta straccia, di chi dovrebbe invece dare il massimo esempio di rispetto tanto dell'una quanto dell'altra.

In sostanza se è previsto che il popolo possa abrogare una legge fatta dai rappresentanti eletti non c'è un cazzo da interpretare poiché il potere del popolo è chiaro senza tanti giri di parole. Quindi chi afferma che l'Italia è retta per Costituzione da una democrazia puramente rappresentativa è un ignorante incallito che tale vuole forse rimanere ... alcuni hanno sicuramente interesse a sostenere ciò ... ma la massa credo che non abbia alcun interesse a sostenere questa falsità perché anche come è considerata la massa popolare dai nostri rappresentanti credo che non lasci spazi di interpretazione, ovvero un allevamento di vacche da mungere fino a che hanno latte. Quando non hai più latte o non ne hai mai avuto puoi anche crepare (handycappati, anziani, poveri, ammalati cronici, etc.).

Ci sarebbero altre cose che non lasciano spazio ad interpretazioni fantasiose di comodo ma per ora mi fermo solo al punto sopra indicato concludendo con il concetto che "ciò che è bianco non lo si può dire nero ... a meno che non gli si dia una mano di vernice".


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