mercoledì 20 novembre 2013

Approfondendo il concetto di democrazia

Premetto che questo sarà un lungo post, poiché quando si tratta di approfondire il concetto di DEMOCRAZIA, assai lontano dalla mentalità degli italiani, ritengo opportuno ragionare parecchio e con più dettagli possibile.

Questo post nasce da una polemica su piattaforma Facebook (nella mia pagina - perché io non vado a rompere i coglioni con le mie paranoie altrove) e quando arrivo al punto di insultare direttamente qualcuno è perché forse qualcuno ha ancor prima insultato direttamente me.

Non intendo entrare nel dettaglio della questione personale fra me e il tizio che ha dato origine alla "discussione" poiché, come già detto spesso, io non ho bisogno di simpatie e consensi, necessari a coloro che hanno in mente di farsi eleggere per mettere il culo su qualche poltrona e quindi ottenere voti il giorno che si candideranno.

Mi girano molto le palle quando si relazionano certi miei modi e toni con la democrazia ... o, per meglio dire, quando mi si mette davanti sempre il fatto che: "faccio il saputello insegnando  spesso la Costituzione italiana e la democrazia e poi insulto o non rispetto le opinioni altrui".

Fatta questa premessa veniamo al dunque ... e cito solo l'oggetto che ha creato il diverbio:

Per far notare come il nostro parlamento se ne fotta della Costituzione italiana (che deve essere osservata come legge fondamentale della repubblica da TUTTI i cittadini e dagli organi dello Stato - cfr. l'art. XVIII disp. trans. e finali) ho tirato in ballo, come esempio, la polemica sorta quando qualcuno decise di togliere dalle aule di una scuola il "crocifisso".
Tale polemica finì col portare alcune forze politiche ad affermare che il crocifisso nelle aule scolastiche deve rimanere in virtù di una legge - ma risalente a prima dell'entrata in vigore della Costituzione italiana.

ANALISI:
In primo luogo osservo che le opinioni ed il rispetto delle credenze altrui vanno sempre esaminati, a mio avviso, con quanto stabilito dalle leggi perché essendoci sempre, su ogni questione, opinioni discordanti fra le persone che compongono una società, occorrono ANCHE IN DEMOCRAZIA delle regole/leggi, perché altrimenti non si saprebbe come regolamentare una determinata questione e tutti vorrebbero avere ragione o fare ciò che preferirebbero.

Il problema sta  in CHI deve determinare le regole e le leggi ... e in democrazia, quella vera, dovrebbe poter essere il popolo a fare tutto ciò mediante opportuni strumenti, uno dei quali il referendum, anziché una ristretta minoranza del popolo che in Italia non è neppure eletta dal popolo ed è strutturata in maniera DIFFORME dal dettato costituzionale.

LE OPINIONI E IL DIRITTO DI PENSARE DIVERSAMENTE:
In democrazia ognuno ha il diritto di esprimere opinioni, suggerimenti, modifiche, proposte, etc., ma tutto questo per giungere poi ad una LEGGE o REGOLA che stabilisca il comportamento che TUTTI devono tenere.
Quando esiste una legge le opinioni non servono più, se non a modificare una legge, perché è la legge che fa testo. Inoltre le opinioni di chi non ha il potere di decidere un cazzo servono ancora a meno che a nulla.
In sostanza l'esprimere opinioni è una componente della democrazia, ma non la sostanza della democrazia poiché la democrazia si concretizza con una LEGGE/REGOLA stabilita dal popolo a cui appartiene la sovranità ed il potere che un sovrano deve avere. Legge/Regola che è conseguenza quindi del confronto di opinioni e quant'altro espresse da tutti coloro che vogliono esprimerle per decidere.
Quanto sopra per ciò che riguarda la Democrazia 

Nella fattispecie del caso, che sembra avere offeso qualcuno, ritengo che:
L'OBBLIGO del crocifisso sulle pareti delle aule scolastiche (elementari e medie) è stato stabilito da leggi antecedenti l'entrata in vigore della Costituzione italiana e le vado a citare estrapolando i punti di interesse:

Regio Decreto 30 aprile 1924, n. 965:
Art. 118.
"Ogni istituto ha la bandiera nazionale; ogni aula, l’immagine del Crocifisso e il ritratto del Re."
Regio Decreto 26 aprile 1928, n. 1297:
nella tabella C, allegata al testo legislativo, fra gli arredi delle aule scolastiche al numero 1 degli elementi descritti nella tabella c'è il Crocifisso

Da gennaio 1948 è entrata in vigore la Costituzione italiana che, come già detto, è ciò che essa stessa all'art. XVIII delle disposizioni transitorie e FINALI si definisce, ossia la legge fondamentale - che deve essere FEDELMENTE osservata come tale da tutti i CITTADINI e (ancor più - cfr. artt. 28 e 54 Cost.) dagli ORGANI DELLO STATO.
La Costituzione è una raccolta di principi a cui si devono ispirare le leggi della repubblica, ossia le leggi, come si evince chiaramente dagli artt. 134 e 136 della Costituzione, devono essere in armonia con detti principi (quindi legittime).

Ora non si pretende che si vadano a scartabellare tutti i vecchi Regi Decreti o Decreti Luogotenenziali precedenti l'entrata in vigore della Costituzione poiché, essendo l'Italia lo Stato al mondo che ha un quantitativo spropositatamente ridicolo di leggi e decreti rispetto a qualsiasi altro Stato al MONDO (si parla infatti di solo 150/200 MILA leggi), sarebbe un compito arduo, ma quanto meno sarebbe opportuno che si esaminassero quelle vecchie leggi che suscitano accese controversie e polemiche - sia all'interno del mondo politico e sia all'interno della società "civile".

Nella fattispecie la polemica - ben più che accesa - c'è stata ed è opportuno, a mio avviso, che si valuti la questione facendo riferimento alla legge fondamentale della repubblica piuttosto che alle leggi antecedenti decretate dal Re, quando l'Italia era una Monarchia.

Cosa recita la Costituzione italiana al riguardo ?:

Art. 3 comma 1:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali."

Art. 7 comma 1:
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.


Art. 8:
"Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge."


Art. 19 comma 1:
"Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume."


Riepilogo:
  • L'articolo 3 condanna qualsiasi forma discriminatoria anche in tema religioso;
  • L'articolo 7 determina la laicità dello Stato e la sua indipendenza dalla chiesa cattolica;
  • L'articolo 8 prevede l'esistenza ed il rispetto di religioni diverse da quella cattolica;
  • L'articolo 19 prevede il diritto di professare la propria fede religiosa come una facoltà e libertà di ogni cittadino.
Ma secondo alcuni un simbolo (condannato fra l'altro dalle Sacre Scritture e dal Vangelo, poiché esalta l' IDOLATRIA) deve diventare un OBBLIGO a cui anche i non credenti, o chi professa una religione diversa che condanna l'idolatria, deve avere davanti agli occhi tutti i giorni !

Io non so come la pensano gli italiani, e non potrò mai saperlo fino a che in Italia non verrà instaurata la VERA DEMOCRAZIA, dove ad esprimersi e decidere sarà la collettività - se la questione fosse tanto importante da divenire oggetto di referendum popolare - ma credo che la questione debba essere interpretata e regolamentata in questo modo:
Ogni singolo individuo può riempirsi CASA PROPRIA di idoli, icone e crocifissi, apponendone uno su ogni parete di ogni stanza (se uno vive in un appartamento con 4 locali può anche tenersi in casa 16 crocifissi) ma non si può OBBLIGARE con legge un oggetto idolatrico in luoghi pubblici che potrebbero essere frequentati da chi professa religioni differenti. Le chiese cattoliche sono anche luoghi pubblici ma non c'è l'obbligo di frequentarle e chi professa religioni diverse non va di certo nelle chiese cattoliche. Le scuole, invece, essendo obbligatorie fino ad una certa età sono luoghi pubblici frequentati da TUTTI e chi professa religioni diverse è costretto ad avere davanti al naso un oggetto idolatrico che la propria religione condanna !
Al riguardo, prima che qualcuno pensi agli stranieri, vorrei far notare che esistono un sacco di italiani che si sono convertiti a religioni diverse da quella cattolica ... religioni che pur professandosi CRISTIANE non ammettono idoli, immagini e cose del genere ... compreso il CROCIFISSO !!!!!!!!!
Se io devo rispettare la tradizione di coloro che amano i crocifissi ... chi ama i crocifissi rispetta la mia tradizione che non prevede forme idolatriche di nessun tipo ? 

Ritengo inoltre un controsenso considerare libero, in una Costituzione e in uno Stato laico, professare qualsiasi religione e nello stesso tempo IMPORRE con legge un simbolo che alcune confessioni religiose ritengono offensivo. Ricordo infine che uno Stato laico prevede anche l'ateismo e l'agnosticismo !

Questa è la mia personale opinione, che non conta nulla e che conterebbe solo se in Italia ci fosse la VERA democrazia. In tal caso la mia opinione conterebbe comunque in egual misura a quella di ogni altro cittadino come me.

COME CAZZO LO DEVO SPIEGARE ???????

CONCLUSIONI:
La Democrazia deve consentire al popolo di deliberare questioni controverse di rilevante importanza, e la decisione finale deve tramutarsi in una Legge che sia in armonia con dei parametri fondamentali che riguardino i diritti e le libertà fondamentali dell'uomo. Legge che deve poi essere osservata da tutti poiché decisa da TUTTI ! Democraticamente.

Per questo motivo ho preso di esempio la questione del crocifisso ... perché è ora di finirla di negare l'esistenza di una Costituzione. A che serve avere una Costituzione ? (lo ripeto per l'ennesima volta).

Sul tema voglio brevemente ricordare che essere cristiani lo si dimostra con le azioni verso gli altri e non con il possesso di crocifissi, collane di rosari in tasca, in casa, in auto, preghiere, etc,.... ecco perché Dio non ha mai voluto che i suoi servitori adorassero immagini ad esso somiglianti o anche dedicate a lui, come Gesù Cristo ribadì ancor meglio nei Vangeli.

Chi insiste con le solite stronzate, perché forse sa di fare la figura del fesso approfondendo certi concetti, associando i miei modi e toni che a volte uso con alcuni con la democrazia - che "insegno", sarebbe ora che la piantasse perché in una VERA democrazia io valgo uno come lui/lei vale uno e ogni cittadino vale uno. Il mio parere/voto in democrazia non sarebbe influente come lo sarebbe quello di un Presidente del Consiglio, un Sindaco, e chi altro con poteri MAGGIORI della popolazione.

Che si studino la democrazia e la smettano di essere banali usando gli stessi stereotipi dei politicanti che votano.

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