https://it.wikipedia.org/wiki/Osho_Rajneesh
In un suo discorso (ascoltalo nel video linkato in calce) disse:
"Nessuna società vuole che tu diventi saggio.
E' contro l'investimento di tutte le società.
Se le persone sono sagge non possono essere sfruttate.
Se sono intelligenti non possono essere sottomesse.
Non possono essere costrette ad una vita meccanica ... a vivere come robot.
Si manifesteranno ... vorranno manifestare la loro individualità.
Saranno sempre circondate da un profumo di ribellione.
Vorranno vivere in libertà.
La libertà viene con la saggezza e nessuna società vuole che la gente sia libera.
Le società comuniste, le società fasciste, le società capitaliste, indù, musulmana, cristiana, nessuna società.
Perché nel momento in cui gli individui iniziano ad utilizzare la loro intelligenza diventano pericolosi.
Pericolosi per il sistema.
Pericolosi per le persone che sono al potere.
Pericolosi per gli abbienti.
Pericolosi per tutti i tipi di oppressione, sfruttamento e soppressione.
Pericolosi per le chiese.
Pericolosi per gli stati.
Pericolosi per le nazioni.
In effetti, un uomo saggio è come il fuoco , un leone... una fiamma.
Preferirà piuttosto morire che essere uno schiavo.
Non venderà mai la sua vita, e non sarà mai uno schiavo."
Guarda il video:
https://drive.google.com/open?id=0B3VJtb29p-kaVFlsMkx0d0NiN1E
Nell'ex URSS la societa voleva che tutti fossero saggi. La preparazione scolastica di soli 10 anni dell'ex URSS supera l'odierna preparazone universiataria italiana ed europea. E allora? Il popolo dei saggi non ha resistito davanti alle promesse dell'inesistente benessere utopco (una casa in citta' + una villa fuori citta' con garage sotteraneo con 7 Mercedes a ognuno - si, le promesse per votare contro il socialismo erano quelle!) - per trovarsi poi davanti alla poverta' e miseria dei regimi di democrazia capitalista (nell' ex URSS non esisteva la miseria e poveri erano pochi - in maggior parte pigri, alcolisti, ex detenuti delinquenti che non volevano cambiare).
RispondiEliminaCi siamo davanti al fenomeno di avarizia (peccato) che accieca i saggi e gli intelligenti.
Percio' la questione va oltre.