Controllare e denunciare le pubbliche amministrazioni e le rappresentanze elette che abusano della fiducia dei cittadini sovrani ed elettori è un doveroso atto di ogni singolo cittadino... per il benessere collettivo e la reale crescita dell'intera nazione.
Bisogna creare una rappresentanza di cittadini elettori parallela alla rappresentanza di cittadini eletti che abbia lo scopo di controllare ed, eventualmente, contrastare l'operato e le decisioni prese dalle rappresentanza elette.
Il controllo ed il contrasto di tali decisioni (a livello comunale, provinciale, regionale e, successivamente nazionale) sarà effettuato da singoli Comitati che si costituiranno nei vari Comuni, fino a costituire un unico e numeroso Comitato in grado di estendere il controllo ed il contrasto anche a livello nazionale.
Tale controllo e contrasto, non necessariamente capillare, sarà esercitato nella più assoluta legalità e legittimità, ogniqualvolta le rappresentanze elette proporranno o prenderanno delle decisioni che contrastino la sovranità popolare.
Saranno considerate contrarie alla sovranità popolare dal Comitato, tutte le proposte e le decisioni delle rappresentanze elette che non terranno conto delle richieste presentate dal Comitato, anche attraverso i singoli Comitati locali, attraverso Petizioni (art. 50 Cost.), Proposte di legge di iniziativa popolare (art. 71 Cost.), Referendum abrogativi (art. 75 Cost.) e Referendum abrogativi delle Leggi di revisione Costituzionale (art. 138 Cost.).
Il Comitato userà, come strumento di valutazione, la Costituzione italiana.
Il Comitato si basa, tassativamente, sulla ferma e solida convinzione che la democrazia senza alcun controllo sulle rappresentanza elette non potrà mai esistere.
Il Comitato si basa inoltre sulla ferma e solida convinzione che non si può esercitare nessun controllo delle rappresentanza elette all'interno di esse, ovvero candidandosi ad ogni tipo di elezione, ma bensì rimanendo al di fuori e neutrali al sistema politico rappresentativo.
Non potranno essere quindi membri del Comitato:
- i cittadini eletti a qualsiasi carica di rappresentanza;
- i cittadini che si candidano a qualsiasi tipo di elezione per ricoprire una qualsiasi carica di rappresentanza, sia essa a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale, ad esclusione, in quanto già neutrali, dei cittadini facenti parte dell'Organo Giudiziario.
Non sono ammessi i cittadini che si candidano a qualsiasi tipo di elezione per un palese conflitto di interessi (non si può controllare il controllore e, contemporaneamente farne parte, e non si può nemmeno sostenere che entrando all'interno delle rappresentanze elette si possano svolgere entrambe le funzioni di controllore e controllato).
- Possono far parte del Comitato, invece, i cittadini che fanno parte dell'elettorato attivo, per il semplice fatto che non si ritiene opportuno negare la libertà di voto a nessuno.
I cittadini convinti quindi che:
- entrando a far parte del sistema politico rappresentativo (a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale) non si potrà mai cambiare nulla e non si potrà mai avere una democrazia:
- ritengono necessaria una forma di controllo sulle rappresentanza elette che stia al di fuori di esse.
- sono delusi o stanchi o sfiduciati di tutti gli schieramenti eletti, sia essi di estrema destra, centro/destra - destra - centro - centro/sinistra - sinistra - estrema/sinistra quindi apolitici, possono far parte del Comitato Democrazia Diretta e Autogoverno.
Bruno Aprile - 25 aprile 2009
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I partiti, i movimenti, le liste civiche elette ad amministrare Comuni, Province e Regioni che volessero collaborare con i cittadini contribuirebbero sicuramente a realizzare la vera Democrazia ed a ridurre quel conflitto di interessi legato alla politica che di tutto sta tutelando fuorché gli interessi della popolazione locale e nazionale.
Democrazia è una parola composta da due parole tratte dal greco: δῆμος (démos) Popolo e κράτος (cràtos) Potere, quindi: “Potere del popolo”. La VERA democrazia si realizza nelle FORME (plurale) della Costituzione italiana (art. 1 Cost.) e cioè la Democrazia Rappresentativa (artt. 55; 114 e segg.) e la Democrazia Diretta (artt. 50, 56, 58, 71, 75, 138,102,118 e 123 Cost.). Senza Democrazia Diretta avremo solo un'Oligarchia (dei partiti)
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