L'art. 1 comma 2 recita:
"La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione."
L'art. 70 recita:
"La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere".
L'art. 56 recita:
"La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto."
L'art. 58 recita:
"I senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età."
L'art. 55 comma 1 recita:
"Il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica."
L'art. 71 recita:
"L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale."
"Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli."
Mi volete spiegare quale cazzo di esperto occorre per comprendere delle parole così CHIARE ?
La FUNZIONE legislativa (fare le leggi) spetta alle due camere (art. 70) e le due camere sono composte da deputati e senatori (art. 55) e i deputati e i senatori sono eletti DIRETTAMENTE dai cittadini (artt. 56 e 58), ma l'INIZIATIVA legislativa spetta tanto ai membri del parlamento, quanto ai membri del governo, quanto al POPOLO attraverso 50.000 sottoscrizioni ! (art. 71 comma 2)
Ergo se la sovranità appartiene al POPOLO (art. 1 comma 2) che la esercita sia delegando, con le elezioni, il compito di fare le leggi ai deputati e ai senatori e sia proponendo DIRETTAMENTE dei disegni di legge attraverso 50.000 elettori, non è più che logico che spetta al popolo la facoltà/diritto/potere di scegliere quando delegare il compito di fare le leggi ai deputati e ai senatori e quando invece farsele da sé ?
Se il popolo è sovrano ed ha tanto la possibilità di delegare quanto quella di agire direttamente non vi sembra logico che i disegni di legge presentati direttamente dal sovrano debbano avere la precedenza almeno nella discussione, nell'esame e nell'eventuale modifica assieme gli stessi proponenti ? Il parlamento, in questo caso, deve svolgere solo il compito di espletare l'iter legislativo e non di negare a priori e senza dare spiegazioni questo diritto ai cittadini.
Se vi sembra logico che spetti quindi al sovrano decidere quando delegare o quando decidere personalmente... perché i disegni di legge popolare devono essere messi in coda e devono essere discussi PRIMA quelli proposti dai rappresentanti ?
Come già detto in altri post il trucco sta nella legge attuativa dell'iniziativa popolare. In quella stramaledetta Legge 352/70. Perché in quelle legge:
- Non si sono determinati tempi e vincoli entro cui il parlamento deve discutere i ddl popolari previsti all'art. 71 comma 2 e quindi, attraverso i regolamenti interni delle camere hanno stabilito di dare la precedenza ai ddl parlamentari.
Sempre con quella stramaledetta legge:
- Non si sono stabilite le modalità di utilizzo del diritto dei cittadini esposto all'art. 50 - Petizione;
- Hanno imposto l'autenticazione delle 500.000 firme da consegnarsi in soli tre mesi di tempo ai cittadini che vogliono proporre un referendum per abrogare una legge (notate che potere ha il popolo su chi ha la funzione legislativa);
Non è la Costituzione che ha dato al parlamento questo potere ma è il parlamento che se lo è preso, fin dal 1970 ! in contrasto con il principio costituzionale più IMPORTANTE ! (e non c'entrano un cazzo la destra e la sinistra, Berlusconi o Prodi) lo capite oppure no ?
Ora osservate cosa è scritto nel Dlgs 267/00 art. 8 comma 3:
"Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l'ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. Possono essere, altresì, previsti referendum anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini."
Questo è quanto DEVONO fare gli amministratori eletti comunali, provinciali e regionali (v. comma 1 stessa legge). DEVONO modificare Statuti e Regolamenti comunali in maniera da permettere ai cittadini, SINGOLI o associati, non solo di presentare istanze, petizioni, proposte ed anche referendum, ma anche di avere RISPOSTE TEMPESTIVE alle loro iniziative.
Perché non hanno fatto la stessa cosa con la Legge 352/70 ? Dove non hanno stabilito nulla di tutto ciò ? La risposta la immaginate adesso oppure no ?
Scegliamo quindi:
1) O iniziamo a farci sentire dove ci sono più possibilità di essere ascoltati, ovvero a livello locale.
2) O chiediamo che modifichino quella merda di legge 352/70, se vogliamo cambiare la Casta e le sue regole di merda !
Ogni altra cosa, pur apprezzabile, è campata in ARIA ! Perché non è altro che lasciare il tutto nelle mani di chi ha già dimostrato cosa vuole !
La schiavitù del popolo e non la sua sovranità !
Se invece qualcuno vuole entrare a mangiare coi mangioni, è un altro paio di maniche, in quel caso tutto fa brodo purché incuriosisca o appassioni la gente, anche una petizione per chiedere l'impiccagione di un politico piuttosto che un altro.
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