lunedì 7 maggio 2012

Pareggio di bilancio in costituzione - Ecco come hanno votato

Innanzitutto ... di cosa si tratta ?

Il pareggio di bilancio è una richiesta del Consiglio Europeo volta a garantire delle risorse adeguate per il corretto
sviluppo delle politiche dell'Unione, ferma restando la necessità di una rigorosa
disciplina di bilancio. L’evoluzione del sistema delle risorse proprie può e deve
contribuire anche a un più ampio sforzo di risanamento del bilancio intrapreso dagli
Stati membri e partecipare, quanto più possibile, allo sviluppo delle politiche
dell’Unione.

Tuttavia il Consiglio Europeo consigliava agli Stati membri di introdurre una legge, a garanzia di quanto sopra, PREFERIBILMENTE di natura costituzionale ... non OBBLIGATORIAMENTE.



Il parlamento italiano ha invece optato per una legge di natura Costituzionale, ovvero che modifica ben 4 articoli della Costituzione italiana (artt. 81, 97, 117 e 119).
La modifica più preoccupante la troviamo all'art. 1 della legge ormai approvata nelle seguenti parole aggiunte all'art. 81 della Costituzione:

"Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del
ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali."

Personalmente ritengo che si sia istituzionalizzato l'indebitamento dello Stato con la Banca Centrale Europea, già a livelli inaccettabili, introducendolo nella legge fondamentale della repubblica italiana.

Per chi non lo sapesse una legge che modifica la Costituzione italiana deve essere votata due volte da entrambe le camere (Camera dei deputati e Senato della Repubblica) con un intervallo di tempo dalla prima alla seconda votazione non inferiore a tre mesi:

Art. 138 Cost.:
"Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione.
Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi.
Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti."

Una legge che modifica la Costituzione è soggetta a Referendeum confermativo popolare (senza quorum) se in SECONDA VOTAZIONE non si raggiungono i 2/3 dei voti dei membri di entrambe le camere (420 deputati e 210 senatori).
Di referendum di questo genere in Italia ne sono stati promossi soltanto DUE, e non certo dai 500.000 elettori (che non hanno assolutamente i mezzi, con l'attuale sua legge attuativa in vigore - Legge 352/70 - per presentare le 500.000 firme previste in soli tre mesi con il sistema di autenticazione e certificazione delle firme previsto dalla stessa legge).

Per far passare una legge costituzionale, quindi, basta che i parlamentari, attraverso le dirigenze dei loro partiti, si mettano d'accordo su come votare la legge e nel più assoluto silenzio (i cittadini non vanno a guardare cosa combinano - salvo pochi casi).

Siccome la propaganda strappa consensi e voti operata da alcuni politici è sempre alla ribalta alcuni hanno vantato di essere stati gli unici ad avere votato contro tale legge.
ITALIA DEI VALORI al primo posto e Lega Nord al secondo posto.

In effetti in quarta lettura (seconda votazione del Senato) gli undici senatori IDV, su un totale di 12 membri, hanno votato contro ma ben sapendo che i loro 11 voti contrari, tenuto conto delle precedenti deliberazioni (prima, seconda e terza lettura), sarebbero stati ininfluenti all'esito finale.
Da IDV io vorrei comunque sapere perché hanno votato FAVOREVOLMENTE nelle precedenti votazioni alla quasi unanimità (tolti gli assenti o quelli in missione) e vorrei anche comprendere perché su una questione così importante c'è stato un così grande numero di assenti in tutte e quattro le votazioni.

Ecco come hanno votato i gruppi parlamentari in tutte e quattro le tornate:


Prima lettura (prima votazione Camera dei deputati)



Seconda lettura (prima votazione Senato della Repubblica)


Terza lettura (seconda votazione Camera dei deputati)


Quarta ed ultima lettura (seconda votazione Senato della Repubblica)

Se volete vedere anche i nomi scaricatevi i seguenti documenti in formato .pdf:


MORALE  DELLA  FAVOLA:

Se IDV pensa di portare a se la popolazione italiana mediante inganni e fandonie, e/o proponendo referendum plebiscitari, alcuni dei quali inutili, con la speranza di diventare una schiacciante maggioranza parlamentare avrà soltanto fatto ingrassare i suoi membri in parlamento ... non certo chi li vota. Avevano questa ambizione anche i partiti comunisti e sono sempre rimasti al 5% in 63 anni per poi scomparire (o cambiare nome).

L'Italia ha bisogno di interventi urgenti ! che verranno soltanto quando al popolo sarà riconosciuta la sovranità ed il potere di delibera mediante la Democrazia Diretta e non di qualche rappresentanza che, a quanto pare, vuole continuare a decidere in un sistema basato principalmente sulla Democrazia Rappresentativa.


OFF TOPIC (ma non troppo)


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