venerdì 19 aprile 2013

La Democrazia Diretta è un diritto, non una concessione

L'Italia va male perché è nelle mani di pochi eletti da sempre.

Tutti lo sanno ma non fanno nulla per cambiare le cose.

La gente si limita a votare ad ogni elezione pur avendo constatato che le elezioni non hanno MAI risolto nulla.

La Democrazia rappresentativa si è dimostrata un sistema fallimentare, oltre che obsoleto, e se gli italiani non lo comprendono ancora dopo tutto il tempo trascorso non ci sarà alcuna via di uscita.

I pochi eletti ingrasseranno sempre e il resto della popolazione andrà sempre più alla deriva.

Fate come volete italiani, se volete sempre fare ingrassare i soliti, o i nuovi che vi sono più simpatici dei vecchi politici, è una vostra scelta ... ma non lamentatevi se le cose peggiorano, e soprattutto non lamentate la mancanza di democrazia perché dimostrate, oltre a non volerla, di non sapere nemmeno cosa sia.

La Democrazia è POTERE DEL POPOLO !

O iniziate a pretendere ciò che è un vostro diritto o non ce la caveremo mai.

Bisogna iniziare a parlare chiaro agli amministratori, chiedendo forti strumenti di democrazia diretta da introdurre negli Statuti  degli Enti comunali ... non bisogna chiedere la luna o qualcosa di illegittimo ma solo l'applicazione di una legge ignorata da 21 anni. (Legge 142/90 - art. 6 - Partecipazione popolare) e migliorata con Dlgs 267/00 - art. 8.

La partecipazione popolare è un diritto, e non una concessione, poiché è elemento essenziale della democrazia, tracciata dai padri costituenti nel 1948 con la Costituzione italiana e pure dall'Europa, di cui abbiamo voluto far parte e di cui abbiamo sottoscritto Convenzioni a non finire.

La Democrazia era un traguardo da raggiungere nel tempo, ma tale traguardo implica che prima o poi il popolo deve avere strumenti con cui possa avere l'ultima parola (democrazia diretta), ovvero deliberare, e non solo partecipare (lasciando che a deliberare siano sempre i pochi eletti).

Scordatevi di poter scegliere un giorno gente migliore e onesta in politica, o di sperare che un giorno qualche partito possa cambiare la politica, poiché non è la gente che fa politica ad essere sbagliata ma il sistema puramente rappresentativo, e quello elettorale.

Se affrontiamo gli amministratori che ci hanno sempre convinti di quanto diffondono da decenni, ovvero che la nostra è una democrazia puramente rappresentativa (che non è assolutamente vero), e che occorre supplicare quindi gli eletti per potenziare la democrazia diretta, come se dovesse essere una loro concessione ... vi consiglio di spendere tempo ed energie svagandovi poiché altrimenti perderete solo tempo... e mi riferisco a coloro che hanno già masticato qualcosa sulla democrazia diretta e chiedono, a livello locale, la modifica degli Statuti comunali affinché vengano inseriti forti strumenti di democrazia diretta con cui i cittadini possono imporre agli eletti delibere.

Se gli eletti vedono tentennamenti e debolezza vi faranno parlare in eterno ... perché i politici  sono li a fare NULLA, e parlare con la gente per dimostrare e dire di essere pronti ad ascoltare (solo) i cittadini non gli costa alcuna fatica.

Se poi qualcuno pensa che i politici siano persone che lavorano e si spendono per la popolazione è libero di pensarlo ... ma dai risultati avuti in 64 anni di repubblica costituzionale mi pare evidente che non si impegnino affatto in tal senso ... nonostante si reputino le persone più adatte a trovare soluzioni e ad amministrare una comunità di persone e il territorio in cui vivono le persone, ritenendosi quindi superiori ai normali cittadini.

Ripeto:

La Democrazia era un traguardo tracciato dal 1948 e la nostra Costituzione prevedeva sia il decentramento (art. IX disp. trans. e finali, art. 5, artt. 114 e 117), sia la partecipazione popolare (artt. 3, 46, 102 Cost.) e sia la democrazia diretta (artt. 50, 71, 75, 138, 123 Cost.), poiché una democrazia senza la democrazia diretta a complemento di quella rappresentativa non si potrà mai definire democrazia e non la si avrà mai !

L'Europa ci ha suggerito di migliorare sia sul piano del decentramento e sia sul piano della partecipazione popolare e della democrazia diretta con la Carta Europea delle Autonomie Locali, e l'Italia ha sottoscritto e recepito con legge tale convenzione nel 1989.

Da quella è nata la citata legge 142/90, ma dopo 64 anni stiamo retrocedendo verso la forma di governo che esisteva prima del referendum istituzionale del 1946 con cui gli italiani scelsero di diventare una repubblica democratica, poiché se ci fate caso il potere anziché essere esteso (democrazia) è sempre più concentrato in meno persone (v. il governo che emana più leggi del parlamento - disegni di legge discussi da una quarantina di membri del parlamento).

Il nostro punto di forza, inequivocabile, che hanno voluto interpretare come faceva comodo a loro stessi, è scritto nella nostra Costituzione all'art. 1 comma 2:

La sovranità appartiene al popolo ! (che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione)

Non è scritto :
"La sovranità appartiene a rappresentanti eletti dal popolo", 
oppure
"La sovranità appartiene al popolo che la esercita attraverso rappresentanti che elegge ogni 5 anni"

Ragionate italiani ! Leggetevela la Costituzione e vi renderete conto di quali sono le forme e i limiti indicati al secondo comma dell'art. 1 ... come me ne sono reso conto io.

E' un'interpretazione impopolare forse quella che vado ripetendo da anni ... ma non per questo deve essere fantasiosa.

L'interpretazione ed il concetto che ci hanno sempre voluto inculcare quei parassiti maledetti che hanno distrutto l'Italia è fantasioso ! Ovvero che l'Italia è una democrazia puramente rappresentativa. Leggetevi la Costituzione italiana e chiedetevi se in una democrazia puramente rappresentativa il popolo può, ad esempio, abrogare le leggi fatte dai rappresentanti.

Meditate italiani !


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