lunedì 2 gennaio 2017

Fanatismo e buon senso (Democrazia rappresentativa e Democrazia Diretta)

Solitamente sono estemporaneo nell'esposizione di idee e pensieri ma dato che fra i miei contatti ci sono persone non udenti leggerò quanto scritto in questa nota correlata a questo video che pubblicherò pure nel mio canale You Tube e nel mio Blog.

Cercherò di illustrare brevemente cosa intendo per fanatismo senza andare a cercare e a leggerne la definizione sui dizionari:

In campo politico, ad esempio, si parla sempre di “destra” e di “sinistra” … anche se per oltre 50 anni ha governato l'Italia un partito di centro.... tuttavia non ho mai sentito gente che dicesse “la mia è un'idea di centro”

C'è chi si professa di “destra” e chi di “sinistra” … stop !

Partendo da questo concetto, in tutti gli anni di attività opinionistica, anche su Facebook, (alcuni mi ritengono un blogger abbastanza seguito) ho notato gente che solo perché si professa di destra non accetta alcuna idea che provenga da partiti di sinistra e viceversa.

Secondo me questo è fanatismo … che impedisce a tali persone di essere obiettive e vedere la realtà con senso critico e autonomo.

Il buon senso, invece, dovrebbe portare le persone a valutare le idee, le proposte, le soluzioni a prescindere dalla loro provenienza... e non, quindi chi le propone. Valutare l'idea e non il soggetto.

Se io ritengo buona un'idea di destra, nonostante maggiormente incline a condividere idee di sinistra, non la escludo a priori perché proveniente da una corrente politica avversaria. Lo stesso vale, ovviamente, per il contrario.

Cosa accade ad un “elettore” facente parte di una popolazione che si regge con un sistema politico puramente rappresentativo ?

Potendo votare un solo partito, o una sola coalizione di partiti, l'elettore non può lasciarsi guidare dal buon senso perché non ha la libertà di scegliere le idee ma solo chi le propone in sede istituzionale. Questo vale anche per chi da tempo è stanco di votare con un sistema elettorale che di democratico non ha assolutamente nulla. Il cittadino elettore è solo uno strumento che legittima, col voto, un sistema truffaldino e fallimentare al servizio dei cosiddetti potenti, delle lobbies, etc.

Se prendiamo ad esempio un gruppo che ha dichiarato al proprio elettorato di non volersi schierare mai né con una e né con un'altra corrente politica … qualsiasi proposta giunga da altre correnti politiche rischia di morire sul nascere, anche se buona.

Con la Democrazia Diretta ogni cittadino potrebbe invece manifestare il buon senso all'atto pratico a prescindere dalla destra o dalla sinistra.
Se una persona ritiene buona un'idea e, ancor meglio, ritiene opportuno sperimentarla (si può sempre fare un passo indietro nel caso in cui non produca i frutti sperati) la può proporre, sostenere e votarla.

Solo con la Democrazia Diretta uno vale uno, e solo con essa sparirebbero i concetti di destra e di sinistra, congeniali solo ai potenti che vogliono dominare masse popolari e che hanno portato molte persone al fanatismo ed alla chiusura mentale.
Ovviamente il fanatismo è un fenomeno che va oltre la politica e/o il tifo per partiti, politicanti, etc.
Ma di questo ne parlerò prossimamente.

A conclusione vi invito, come faccio spesso attraverso dei post nel mio blog e delle note nella mia pagina Facebook, a leggere attentamente l'art. 8 del Dlgs 267/2000 … che è il trampolino di lancio per conquistare il potere e la sovranità che solo sulla carta, per ora, appartiene al popolo.

Si deve iniziare percorrendo le vie più facili e la democrazia diretta richiede un lungo periodo di allenamento che mai si inizierà e mai porterà alla vittoria.

La Democrazia rappresentativa senza la democrazia diretta è una mera oligarchia mal camuffata, ovvero una vecchia ed obsoleta forma di governo a cui sono stati cambiati soltanto il nome e le forme.

Buona riflessione a tutti.




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