domenica 12 settembre 2010

la legge non ammette ignoranza - è l'ignoranza del popolo che ammette la legge

Copiato dal Web in un Forum

La legge non ammette ignoranza, ovvero tutti gli italiani devono conoscere la legislazione del loro Stato e non possono giustificarsi, davanti a un giudice, nascondendosi dietro un laconico: "ma io non lo sapevo"!.
Male, studia e riprova, la prossima volta sarai più fortunato.
Si dice anche che la civiltà di una nazione si misuri dalle sue leggi. Insomma la legge è legge e va rispettata. Il problema sorge solo nel momento in cui un buon italiano, diligente e volenteroso, vuole mettersi in regola e cominciare pazientemente a superare la sua ignoranza applicandosi a studiare cosa si può e cosa non si può fare. E’ vero che una gran quantità di norme sono soggette a interpretazione e quindi nemmeno la loro conoscenza ci salvaguarda dalla mannaia, però almeno i sacri testi ufficiali (ad esempio La Costituzione italiana) a memoria bisognerebbe saperli. Uno non può mica andare tutto il giorno in giro con i pesanti libri della giustizia, bisogna tenere a mente e rigare dritti.

Purtroppo tutta questa premessa è inutile perchè gli italiani, non solo la gente qualunque, ma fior fiore di giudici e avvocati devono scartabellare in polverosi volumi tra Regi Decreti di fine Ottocento fino alle più recenti leggi repubblicane. Non basta, bisogna anche conoscere la dottrina, le consuetudini, le sentenze che spesso fanno legge a sè. E quindi probabilmente ignoranti siamo e ignoranti restermo. Una curiosità però me la sono voluta togliere: se non proprio studiarmi tutta la giurisprudenza almeno sapere quante leggi ci sono in Italia. Insomma misurare le mie lacune. Ebbene, a rischio di smentita (ma non credo) nessuno sà quante sono. Perlomeno Google e Wikipedia non sono in grado di rispondere al quesito. Si possono però fare delle stime e avanzare delle ipotesi seppur con un buon margine di sicurezza. Secondo Yahoo Answers il Bel Paese si attesta tra le 150 e le 200 mila leggi che, come si dice, non sono bruscolini. Soprattutto se si paragona con altri Stati civili europei la differenza è abissale.

La classifica quindi è la seguente:

1. Gran Bretagna: 3.000 leggi
2. Germania: 5.500 leggi
3. Francia: 7.000 leggi
4.Italia: 150 / 200.000 LEGGI (il maiuscolo è per dare enfasi :-)

Non so se essere deluso, arrabbiato o divertito da questa esagerazione tutta nostrana. Alcuni malfidati avanzano anche l’ipotesi che con un sistema legislativo così poderoso è, paradossalmente, più facile fare i propri comodi, altri, forse più realisti, sostengono che lo Stato in questo modo ha tolto la libertà ai suoi sudditi, e gli ultimi, infine, ci fanno sopra una bella risata preoccupati, però, di infrangere qualche codicillo nascosto tra le pieghe.
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Opinione personale:
Se il livello di civiltà si valutasse dal quantitativo di leggi che uno Stato ha nel proprio ordinamento ... l'Italia dovrebbe essere lo Stato più civile del mondo. Ma a quanto pare le cose non stanno così poiché la povertà aumenta, il precariato aumenta, i disservizi aumentano, le tasse aumentano, il grado di insoddisfazione della popolazione aumenta (vedi astensionisti in aumento), il debito pubblico aumenta ma soprattutto la corruzione ed il parassitismo aumentano ... e perfino avvocati e magistrati sono in difficoltà per il quantitativo di leggi esistenti e per come sono redatte.
Abbiamo un numero di leggi ridicolo in Italia e nonostante questo continuano a discutere disegni di legge INUTILI ed in numero incredibilmente elevato e ci sono MIGLIAIA di disegni di legge in attesa di essere esaminati nelle varie commissioni parlamentari.
Davanti ad una simile realtà i casi a mio avviso sono soltanto due:

1) Hanno fatto un sacco di leggi inutili (se ne occorrono ancora altre in via urgente - fatte dai governi anziché DAL PARLAMENTO).

2) Non sanno fare le leggi quelli che ritengono di essere più competenti dei cittadini NON eletti.

Alcune leggi sono antecedenti l'entrata in vigore della Costituzione (che è la legge fondamentale) ed altre sono posteriori. E' ridicolo che debbano esistere leggi che si scontrano con la legge fondamentale, perché anteriori la sua entrata in vigore, e nello stesso tempo, sulla stessa materia, leggi posteriori che si scontrano con le leggi che si scontrano con la Costituzione. Un po di logica riusciamo ad averla ?
Il parlamerda deve SMETTERE di sfornare altre leggi ... stop ! Che passi al vaglio tutte le leggi antecedenti l'entrata in vigore della Costituzione per verificarne la legittimità (artt. 134 e 136 cost.)... altrimenti quale legge ha valenza maggiore fra due leggi che trattano la stessa materia e sono in contrasto quando una è più recente di un'altra ?
La risposta agli "esperti" .. ma a me pare evidente che davanti ad una simile realtà i casi sono solo due:

Citazione:
"Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano." (Giovanni Giolitti)

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12 settembre 2010
Bruno Aprile - Locate Varesino (CO) - tel. 3472954867 - CCDD - Comitato Cittadino Democrazia Diretta

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