sabato 11 giugno 2011

Votare i referendum - Sì o No?

La banalità italiota: Vota Sììììììììììììììììììììììììììì... Vota Noooooooooooooooooo.
Certo! perché mai dovrei votare Sì se tu mi dici "vota No"?... perché mai dovrei votare No? se tu mi dici "vota Sì"?
Pensa che nemmeno ci conosciamo !... Perché, dunque, dovrei votare il contrario di quello che mi consiglia un amico?

"Se voti No sei un imbecille" (anche se non ti spiego perché), "Se voti Sì sei un cretino" (anche se non ti spiego perché). Questa è la democrazia degli italioti.

I comunisti ed i fascisti ragionano così... ma forse i tempi evoluti hanno trasformato i comunisti in comunisti democratici ed i fascisti in fascisti democratici. Suddito non lo è nessuno... si sentono tutti liberi e sovrani (di tacciare gli altri).

La Democrazia invece è ben altra cosa:
Ognuno ha diritto ad un voto deliberativo di pari valore a quello di qualsiasi altro suo simile. Alla fine decide la maggioranza di chi si è espresso con consapevolezza ! Prima di decidere se votare SI o NO occorre comprendere le ragioni del SI e le ragioni del NO ... non si vota perché un pinco pallino qualsiasi (ELETTO O MENO - ACCULTURATO O MENO - ESPERTO O MENO) dice cosa votare senza però spiegarne le ragioni ... ma ci vorrà ancora chissà quanto altro tempo ancora per metterlo in testa alla stragrande maggioranza della gente (specie chi soffre di sentimentalismo politico cronico).
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Al Referendum del 12 e 13 giugno 2011 io:

1) Voto Sì (per dire No) al Nucleare perché già nel 1987 il popolo sovrano aveva abrogato con referendum popolare l'utilizzo di impianti nucleari già impiantati in Italia ordinandone lo smantellamento, a indicare che il popolo non voleva impianti nucleari in Italia. Il parlamento italiano ha reintrodotto la legge senza nemmeno consultarsi col popolo sovrano che si era espresso su quel tema.
Il Nucleare è senza ombra di dubbio impegnativo, costoso e rischioso e con le energie alternative ed il RISPARMIO energetico, ovvero la riduzione della richiesta di energia, si può soddisfare in maniera meno rischiosa ed inquinante il fabbisogno nazionale. Ma devono evitare gli sprechi tanto le industrie, quanto le amministrazioni e i cittadini (se uno pretende di usare il grattaculo elettrico è inutile che faccia il moralista ed il pretenzioso).

2) Voto Sì (per dire No) alla privatizzazione dell'acqua perché se fosse dipeso da me avrei indetto referendum nel 1994 quando con la Legge Galli il parlamento ha voluto orientarsi verso la privatizzazione dell'acqua (impianti, gestione acquedotti, etc. non cambia NULLA), quando subentrano i privati la legge del profitto viene prima di ogni altra cosa ed ogni altra legge. Non si possono rincarare i generi e le materie di PRIMA necessità perché sono indispensabili alla vita ed allo sviluppo del singolo individuo, comprese le classi sociali deboli e povere. I privati se non paghi te ne privano. Se la gestione pubblica ha fallito è perché non c'erano adeguati controlli all'amministrazione del servizio e volontà di farlo funzionare perché forse era più importante far lavorare gente, specialmente parenti, amici di politici e parassiti vari (che se ne fottevano del lavoro da svolgere - basta portare a casa la busta paga).

3) Voto Sì (per dire NO) al legittimo impedimento perché quanto introdotto dalla legge che si vuole abrogare non serve al cittadino ed al popolo ma alle alte cariche dello Stato che già hanno usurpato il potere e la sovranità al popolo per elevarsi più di quanto non lo siano già. Il Parlamento deve imparare che PRIMA servono le leggi a beneficio della collettività (popolo) e POI alle loro lotte di potere ed ai loro stressanti conflitti di attribuzione di poteri ed incarichi. Il legittimo impedimento è già previsto dal codice di procedura penale a TUTTI i cittadini ed estenderne le motivazioni perché ne possano beneficiare SOLO alcuni membri dello Stato con alte funzioni istituzionali significa rafforzare ancor più il potere a pochi, che in democrazia deve essere invece esteso a TUTTI. I cittadini che fanno parte delle istituzioni politiche sono già per Costituzione immuni dal giudizio (art. 68) e quindi non sono ritenuti tutti uguali davanti alla legge (inutile e idiota citare l'art. 3 della Costituzione perché quello si applica a tutti i cittadini che non fanno parte delle istituzioni di cui si parla al citato articolo 68 della Costituzione). Sembra che gli stessi politici e rappresentanti, che dovrebbero conoscere la Costituzione meglio di chiunque altro, pur di fare propagande strappa voti e consensi cadono nella banalità e nell'ignoranza più completa (e non si curano delle figure di merda che fanno con certe affermazioni ed insegnamenti). Come si fa a non criticarli?

Spero di avere dato qualche motivazione che spinga alla riflessione a coloro che votano SI o NO per inerzia quando il loro buffone preferito (in politica) fornisce indicazioni di voto... e che a loro volta incitano altri a fare altrettanto scambiando la Democrazia Diretta col Plebiscito (in voga nei tempi antichi).

I Referendum si votano sempre ma dopo essersi INFORMATI sulle posizioni dei proponenti e dei contrari. Si vota con cognizione di causa ... ma forse la gente è abituata a votare alle elezioni e quindi vota senza cognizione pure i referendum.

Alle elezioni la gente sa esattamente chi vota ? Conosce esattamente la persona che vota ? Il partito che vota ?

21 maggio 2011
Bruno Aprile - tel. 3472954867 - Locate Varesino (CO) - CCDD Comitato Cittadino Democrazia Diretta

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