sabato 9 novembre 2013

Mestieranti della politica e delle chiacchiere

Mentre cercavo una immagine da associare a questo post, ero partito con l'idea di sceglierne una che raffigurasse un politico, o qualcuno che parla da un podio, da un palco, da un pulpito o da qualcosa del genere.

Poi ho optato per questa immagine poiché credo che renda maggiormente l'idea di quanto sto per dire:

Ci sono italiani che hanno scelto nella vita di studiare materie come "diritto", "giurisprudenza", "economia e commercio", e soprattutto SCIENZE POLITICHE, e in POLITICA di italiani che hanno lauree in queste materie, che vanno pure in televisione a spiegare agli "elettori" il loro sapere, ce ne sono fin troppi.

Non si può negare il fatto che molti acculturati sono talmente tronfi di se che non lo nascondono per niente quando parlano.

Io sono dell'idea che una persona, per quanto possa essere istruita ed intelligente, con determinati ruoli nella società, specie all'interno delle istituzioni e/o della politica (o in procinto di entrare sia in politica e sia nelle istituzioni - anche come consulente) che quando parla o spiega alla gente non sa farsi capire per i termini che usa ... a me personalmente suscita più DUBBI che interesse e credibilità.

Il parlare troppo difficile in realtà può significare ESTORCERE la fiducia e la credibilità alla gente che - rimanendo forse impressionata dalla cultura di una persona - pensa che tale persona possa avere le necessarie competenze per essere governata da chi usa paroloni e ragionamenti difficili - anche se non comprende NULLA.


A me le persone che parlano troppo difficile non impressionano più e non danno nessuna garanzia di onestà e sicurezza ... perché tali garanzie possono darle solo chi vuole far capire alla gente le proprie intenzioni e/o soluzioni ai problemi di una popolazione con la massima trasparenza ed umiltà.


Detta in parole povere:
Chi è ignorante o poco istruito saprà/potrà usare soltanto parole semplici quando p
arla con gli altri e agli altri; chi invece è molto istruito saprà/potrà usare sia parole difficili e sia parole semplicissime.
Quando una persona istruita parlerà coi suoi colleghi acculturati potrà fare sfoggio della sua cultura ... ma quando parlerà alla popolazione sarebbe bene che usasse la sua intelligenza,  cultura e grado di istruzione per farsi capire da più persone possibili .... a meno che non voglia già escludere a priori intere fasce della popolazione ritenendole INFERIORI.

Anche da questo si comprende la natura di un individuo, specie di chi ha scelto  materie di studio come "giurisprudenza", "diritto", "SCIENZE POLITICHE" e finisce in TV o in qualche istituzione dello Stato, ossia:
Dalla capacità o volontà di usare parole semplici alla portata di TUTTI (o quasi). 


AGGIORNAMENTO DEL POST

Vorrei aggiungere agli "esperti" acculturati, anche i predicatori televisivi (fra cui anche i conduttori di alcune trasmissioni) che hanno una disinvoltura impressionante nel fare prediche e morali ai genitori ed alle famiglie per come le nuove generazioni (giovani) manifestano forme di ribellione con il loro modo di vestire e con il loro comportamento.
Non c'è niente di più facile al mondo che "giudicare e criticare o fare prediche e morali" quando non c'è un contraddittorio.
Tutti a dare la responsabilità alle famiglie ed ai genitori per il comportamento dei giovani d'oggi, accusandoli di non dialogare abbastanza coi figli e di non insegnare ad essi quelle norme morali come si faceva un tempo.
Certo che quella gente - che guadagna MILIONI con le televisioni - non ha certamente i problemi che hanno quelle famiglie dove entrambi i genitori sono costretti a lavorare - anche molte ore - perché un SISTEMA sballato ed in mano a lobbisti e politicanti da strapazzo non da loro altre scelte.
Il paradosso è che lo stesso sistema ha istituito dei surrogati ai figli, che non possono essere seguiti come un tempo a motivo degli impegni lavorativi dei genitori, che costano alle famiglie stesse parecchi soldi. Il paradosso sta nel fatto che parte dello stipendio di uno dei genitori dei ragazzi parcheggiati in asili, dopo scuole, o custoditi da baby sitter e simili se ne va per far fronte ai costi di detti surrogati/sostituti dei genitori.
Questi predicatori che insegnano ai genitori ed alle famiglie come dovrebbero comportarsi non si sono accorti che un sistema del genere rende più difficile ai genitori badare ai loro figli come un tempo ?
Figli tentati anche dalle propagande che il sistema consumistico attuale propone violentando le loro menti ? grazie anche, e soprattutto, alle televisioni dove tali predicatori e moralisti parlano, che ci gonfiano i coglioni a più non posso con ripetitivi spot pubblicitari di ogni sorta ? 
Che ne sanno inoltre ... questi predicatori e moralisti televisivi ... se i genitori insegnano e parlano ai propri figli o meno ?
Li spiano per caso ? Hanno messo telecamere e microfoni nelle case di milioni di famiglie ?
Non pensano che forse molti giovani se ne fregano anche delle morali dei genitori, pur rispettandoli, perché comprendono meglio degli adulti che questo sistema del cazzo non offre a loro NULLA ?
Ma questa gente - che con le televisioni guadagna un sacco di soldi - crede che i giovani siano fessi come lo erano forse loro da giovani ?
I tempi sono cambiati cari predicatori del cazzo ... e se i giovani si ribellano è perché hanno forse compreso che è il sistema che non funziona ... non i loro genitori che sono vittime anch'essi del sistema.

Ovviamente anche se se ne rendessero conto sono sempre servi del sistema ed è per questo che quando devono fare prediche e morali in trasmissione non c'è mai un contraddittorio, ovvero qualcuno che parli del sistema marcio a cui soggette milioni di famiglie.

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