venerdì 26 marzo 2010

Poker e Democrazia

Chi conosce il Poker sa che la caratteristica su cui si basa principalmente questo gioco, è quella di far credere agli altri giocatori di avere un’ottima combinazione di carte anche se invece è scarsa (Bluff).

Perché questo sia fattibile non deve esistere una combinazione vincente assoluta … poiché si vanificherebbe appunto la caratteristica principale di questo gioco con le carte.

Infatti nel Poker non esiste una combinazione vincente assoluta poiché la scala reale massima di cuori (che molti credono la combinazione con valore assoluto) è battuta dalla scala reale minima di picche.

Se non esistesse tale regola un giocatore con una scala reale massima di cuori potrebbe puntare tutti i suoi averi e le sue proprietà sapendo di vincere (poiché non si possono avere due scale reali massime di cuori)… basta che uno dei giocatori componenti il tavolo di gioco abbia una scala reale massima di quadri e andrebbe a “vedere” accettando ogni rilancio del giocatore con la massima di cuori.

La Democrazia la cui caratteristica su cui si basa questa forma di governo è che "la sovranità appartiene al popolo", non può essere esercitata da un’autorità assoluta, fatta di poche persone, poiché si vanificherebbe appunto la caratteristica principale di questa forma di governo.

Infatti, come si evince dalla Costituzione italiana, non esiste un’autorità assoluta che possa decidere per conto del popolo (che molti credono siano i rappresentanti eletti con voto).

Se non esistessero principi Costituzionali (artt. 50, 71, 75 e 138) e leggi (Dlgs 267/00 - art. 8) che dessero potere ai cittadini al di fuori di qualsiasi rappresentanza eletta con voto, pochi rappresentanti eletti (tralascio le modalità attuali con cui vengono eletti) potrebbero fare i loro interessi anziché quelli del popolo.

Se notiamo da quanto si evince dalla Costituzione italiana (ma bisogna leggerla a fondo e cercare di comprenderne il significato) per ogni organo di Stato esiste un’autorità che DOVREBBE controllare e provvedere affinché NESSUNO dei poteri dello stato prevalga sul popolo o su altri organismi interni.

Il Parlamento, il Governo, la Magistratura sono soggetti all’espressione del popolo seppure, in alcuni casi, in maniera indiretta.

Il Parlamento è soggetto alla Costituzione nel fare le leggi, il Governo è soggetto al Parlamento (ogni decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento), la Magistratura è soggetta alla Legge (art. 101 Cost.) ed al Consiglio Superiore della Magistratura, ed il POPOLO, in quanto sovrano, ha la facoltà di decidere quando lasciare tutto nelle mani del Parlamento e quando invece, attraverso Petizioni (art. 50 Cost.), Proposte di legge (art. 71 Cost.), Referendum abrogativi (artt. 72 e 138 Cost.), decidere da sé e/o correggere i delegati che cercano di concentrare il potere su meno persone possibile anziché l’opposto.

La Democrazia si raggiunge da quante più persone si esprimono per decidere e non attraverso le decisioni di pochi... ed in 60 anni di Costituzione italiana possiamo tutti quanti avere un chiaro quadro della situazione.

A conclusione, tutto dipende da quanto e da come il POPOLO vuole esercitare la sovranità che gli appartiene facendo uso degli strumenti che ha. Deve solo usarli e pretendere che tali strumenti siano rispettati da coloro che sono delegati col voto … diversamente il popolo non vuole la Democrazia e gli eletti se ne approfittano.

Sarebbe come sovvertire la regola del Poker sostenendo che chi ha la scala reale massima di cuori vince sempre.

Bruno Aprile - Locate varesino (CO) - 26 marzo 2010

2 commenti:

  1. concordo, comme nto impeccabile: tutto dipende da come si comporta il popolo, esercitando o no le proprie facoltà di controllo ed intervento, che sono la sostanza del metodo democratico, una forma di autogoverno attraverso il controllo.
    è evidente che la democrazia soffre di cattiva salute nella mente della gente, quando tende ad involuzioni reazionarie. perchè nulla e nessuno può togliere il potere sovrano al popolo, salvo esso stesso, quando lo voglia cedere.
    e l'ignoranza è una forma di cedimento: ignoranza dei propri inalienabili diritti e della propria posizione istituzionale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fatto è caro Vincenzo, che anche l'ignoranza per molti è un paravento. Di per se l'ignoranza non è una grave colpa ... lo diventa solo se la si predilige alla conoscenza. Oppure quando ci si finge ignoranti pur sapendo certe cose.

      Elimina

Il tuo commento non sarà pubblicato subito ma non appena avrò letto la e-mail che mi notificherà il commento in attesa di moderazione. Grazie della collaborazione