martedì 8 marzo 2016

Ragioniamo facendo uso delle parole (e delle Leggi)

Saltiamo la descrizione del termine “legge” poiché è presumibile che tutti sappiano cosa sia una legge ... e perdonate questa non breve premessa:
Esistono leggi interne (nazionali - o facenti parte del cosiddetto diritto positivo) ed esistono leggi (trattati, patti, convenzioni) internazionali (che vengono sottoposte ai governi di più Stati che hanno la facoltà di sottoscriverle e ratificarle).
Uno Stato che sottoscrive e poi ratifica una legge internazionale nel corso del tempo deve soddisfare alcuni requisiti richiesti da tale legge internazionale, fra cui, dei più importanti, l’adeguamento della legislazione INTERNA ai principi esposti in dette leggi internazionali.

In definitiva:
Come la Costituzione italiana è la legge fondamentale della Repubblica italica (art. XVIII disp. trans. e finali) così un patto, trattato, convenzione (soggetti a ratifica) diventano leggi fondamentali degli Stati sottoscrittori che li hanno ratificati con legge nazionale (interna).
Come per la Costituzione italiana occorrono leggi ordinarie che attuino i principi in essa esposti, e che siano in armonia con essa, così pure per i Patti Internazionali sottoscritti occorrono leggi ordinarie che ne attuino i principi, in armonia con essi.
Se ci facciamo caso quando l’Europa ha chiesto, e chiede, agli Stati sottoscrittori del discusso e famoso Trattato di Lisbona di adeguarsi in campo economico e finanziario, l’Italia ha sempre prontamente risposto: Prima con la legge costituzionale 1/2012 che ha introdotto il pareggio di bilancio in Costituzione, anche se non era tassativamente richiesto dall’Europa mediante legge costituzionale, e poi con legge ordinaria cosiddetta “Patto di Stabilità”.
In sostanza l’Italia ha sottoscritto molteplici patti, trattati e convenzioni di varia natura ma ha solamente attuato quelli di natura economica e finanziaria per spolpare risorse e ricchezze agli esseri umani dimoranti nel suo territorio indebitando l'intera popolazione.
I patti e le convenzioni relative ai DIRITTI UMANI, invece, sono sempre stati in parte inattuati ed in parte violati (basta fare delle ricerche sulle condanne subite dallo Stato italiano dalla Corte Europea di Strasburgo per violazione della Convenzione Europea sui Diritti e sulle Libertà fondamentali dell’Uomo per rendersene conto).
Il bello (si fa per dire) è che tali violazioni non hanno fatto altro che comportare allo Stato italiano un mero risarcimento economico a chi ha presentato e vinto il ricorso alla suddetta Corte ... risarcimento lo Stato italiano ha pagato coi soldi DEI CITTADINI.
In sostanza è come dire: “Che cazzo ce ne fotte a noi  ? (politicanti e governanti) Tanto i soldi mica ce li rimettiamo di tasca nostra !
Per quanto riguarda invece altri Patti internazionali sottoscritti e ratificati dallo Stato italiano, la loro violazione ha comportato allo Stato altre sanzioni in denaro, pure queste pagate coi soldi DEI CITTADINI.
Fatta questa premessa:

Occorre notare come nel corso del tempo il processo evolutivo civile (almeno sul piano morale e/o filosofico) ha portato molte nazioni a considerare maggiormente il singolo individuo come essere umano e non come un oggetto di proprietà di uno Stato o di entità composte, fra l’altro, da altri esseri umani.
Dato che una popolazione è formata da esseri umani ecco due importanti aspetti da meditare e soprattutto RIVENDICARE, qualora non fossero ancora riconosciuti all’atto pratico.

Aspetto numero 1: Il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici (sottoscritto dallo Stato italiano e ratificato con legge 25 ottobre 1977, n. 881), all’art. 16 recita:

"Ogni individuo ha diritto al riconoscimento in qualsiasi luogo della sua personalità giuridica."

Se facciamo ricerche per comprendere il significato di “personalità giuridica” ci accorgiamo che la personalità giuridica è comunemente riconosciuta ed attribuita ad Enti, Società, Associazioni di persone e Stati ... ma non a singoli individui.

Non sarebbe il caso di RIVENDICARE quanto invece esposto al citato art. 16 del Patto internazionale che è divenuto parte dell’ordinamento nazionale italico ? 

Aspetto numero 2:Il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali (sottoscritto dallo Stato italiano e ratificato con al medesima legge prima citata), all’art. 1 recita:  Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.

Se anche in questo caso facciamo ricerche sul significato di “autodeterminazione dei popoli” ci accorgiamo che è compreso il diritto ad ogni popolo di scegliere autonomamente il proprio regime politico (o la propria forma di governo).

Non sarebbe il caso di RIVENDICARE anche quanto esposto al citato art. 1 del Patto internazionale che è divenuto parte dell’ordinamento nazionale italico ?
Se mettiamo insieme i due principi sopra esposti (sono soltanto due che esprimono TUTTO) ovvero che: Un insieme di singoli individui con personalità giuridica costituiscono una popolazione con personalità giuridica superiore a quella di qualsiasi altra entità, e col diritto di determinare autonomamente la propria forma di governo.

Non c’è trippa per nessun gatto (sia esso un parlamentare piuttosto che un magistrato, piuttosto che un ministro, etc. etc.).
Se c’è qualche italiano che non ritiene l’Italia un’Oligarchia (vecchia forma di governo dove i singoli individui erano trattati come esseri inferiori da altri individui, da sfruttare e nulla più) deve solo sputarsi in faccia ogni volta che si guarda allo specchio. 

L’art. 1 della Costituzione italiana al comma 2, fra l’altro recita che:
"La Sovranità appartiene al popolo (non a rappresentanti eletti dal popolo), che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (non solo attraverso rappresentanti eletti dal popolo e nei limiti imposti da questi ultimi)".

Se un popolo è definito sovrano nella sua legge fondamentale è sovrano e BASTA !
I modi attraverso i quali può esercitare la sua sovranità li deve stabilire il POPOLO e non 4 bastardi immondi che non sono neppure mai stati realmente eletti dal popolo !
Se un popolo non rivendica questo sacrosanto diritto naturale è inutile piangere sempre e lamentarsi !
Bisogna rivendicare tali diritti e le basi concrete per farlo CI SONO !
Chi ha interesse a mantenere in vita un sistema congeniale ai suoi soli interessi continuerà a raccontare delle balle colossali ... e credere ancora a certi soloni, specie al giorno d’oggi, è da perfetti schiavi.... e non ritenersi schiavi (come molti dicono offendendosi pure se li chiami schiavi) è pure sinonimo di idiozia totale.
A certi soloni che fanno giri interminabili di discorsi per far vedere bianco ciò che invece è indiscutibilmente nero bisogna far presente ciò che è stato precisato prima ancora dell’entrata in vigore della Costituzione italiana:

Il Codice Civile comprende le “Disposizioni sulla legge in generale” (o Preleggi) che all’art. 12 recitano:"Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore. Se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato."

Va sottolineato che dall’entrata in vigore della Costituzione italiana tutto ciò che era precedente deve essere armonizzato con essa !
I principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato devono essere riveduti !
Se non lo ha fatto nessuno e non lo vuole fare nessuno che cazzo vota a fare la gente ?
Cosa ce ne facciamo di un pezzo di carta che dice di essere la legge fondamentale, che OGNI tanto menzionano pure quei buffoni di politicanti da strapazzo, se è in realtà considerata carta straccia ?

Va sottolineato inoltre che non si possono inventare parole o significati fantasiosi o inesistenti in una legge ... poiché l’interpretazione della legge è data dalle sue parole e dalla loro connessione (art. 12 delle disposizioni sulla legge in generale) come fanno spesso i vari Ministeri nell'applicare le leggi.

Se qualcuno pensa che il mio sia un discorso SOVVERSIVO ... provi a leggere il post indicato sotto:
http://brunoaprile.blogspot.it/2011/08/lettera-aperta-ai-media-ed-al-popolo.html


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