Testo del documento:
Roma lì, 20 marzo 2013
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE DI REVISIONE DEL SISTEMA ELETTORALE E DEI SISTEMI DI RAPPRESENTANZA POLITICO/ISTITUZIONALE DI OGNI LIVELLO.
Illustrissimo Dott. Formicola e spettabile Ufficio,
gli scriventi “CVDP Movimento Astensionista Politico Italiano” e “CCDD – Comitato Cittadino Democrazia Diretta”, chiedono un Vs. intervento per proporre una sollecita modifica di revisione del sistema elettorale, oltre che degli automatismi di rappresentanza politico/istituzionale di ogni livello, secondo i principi di un pluralismo politico di sistema associato a formule di democrazia partecipativa o diretta, nonché demarchia.
MOTIVAZIONI:
Dagli artt. 48, 49, 56, 58 e 122 della Costituzione italiana si deduce che l’assegnazione dei seggi è conseguente alle elezioni, le quali consentono agli elettori di scegliere ed eleggere direttamente i membri che compongono il parlamento e i consigli degli enti locali. Ne consegue che tale scelta implica un voto espresso sulla scheda elettorale e che pertanto l’assegnazione dei seggi deve essere effettuata in base ai voti espressi dall’elettorato. La Costituzione italiana non lascia intendere che i seggi debbano essere assegnati “comunque”, soprattutto ricorrendo ad éscamotages che alterano il normale rapporto di sovranità con gli elettori (ad es. i riferimenti esclusivamente percentuali del consenso senza che questi considerino i valori assoluti del numero dei voti espressi, oppure i premi di maggioranza variabili indicati di volta in volta con specifici decreti elettorali).
L’art. 49 della Costituzione indica molto chiaramente che i partiti politici debbano costituire semplici strumenti di diritto e non un obbligo di cooptazione degli elettori, essendo il loro scopo quello di determinare la politica nazionale, invece di occupare ad ogni costo il parlamento ed ogni istituzione o funzione pubblica. La Costituzione quindi, a nostro avviso, non impedisce ai cittadini non iscritti a partiti, movimenti politici o qualsivoglia lista di ricoprire la carica di parlamentare o consigliere o ministro della repubblica.
L’art. 1 della costituzione italiana, soprattutto, recita molto chiaramente che “la sovranità appartiene al popolo” e che “l’Italia è una repubblica democratica” e il fenomeno dell’astensionismo che è cresciuto notevolmente in questi ultimi tempi indica senza alcuna ombra di dubbio che gli elettori non si fidano più degli attuali partiti.
Dopo le ultime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 l’astensione e la sfiducia degli elettori verso i partiti è cresciuta ulteriormente, e gli italiani che non hanno voluto esprimere alcun consenso nei loro confronti sulla base di motivazioni e convinzioni strettamente politiche ha superato il 30% degli aventi diritto, con un complessivo di più di 15 milioni di elettori che si sono astenuti.
Per il “CCDD - Comitato Cittadino Democrazia Diretta” – Aprile Bruno
..………………………………………….
CVDP - Movimento Astensionista Politico Italiano - Bernalda (MT)
CCDD - Comitato Cittadino Democrazia Diretta - Milano (MI)
Ecc.mo
Ministero dell’Interno
Ufficio Affari legislativi e relazioni parlamentari
Alla c.a. del capo responsabile
Roma lì, 20 marzo 2013
OGGETTO: RICHIESTA URGENTE DI REVISIONE DEL SISTEMA ELETTORALE E DEI SISTEMI DI RAPPRESENTANZA POLITICO/ISTITUZIONALE DI OGNI LIVELLO.
Illustrissimo Dott. Formicola e spettabile Ufficio,
gli scriventi “CVDP Movimento Astensionista Politico Italiano” e “CCDD – Comitato Cittadino Democrazia Diretta”, chiedono un Vs. intervento per proporre una sollecita modifica di revisione del sistema elettorale, oltre che degli automatismi di rappresentanza politico/istituzionale di ogni livello, secondo i principi di un pluralismo politico di sistema associato a formule di democrazia partecipativa o diretta, nonché demarchia.
MOTIVAZIONI:
Dagli artt. 48, 49, 56, 58 e 122 della Costituzione italiana si deduce che l’assegnazione dei seggi è conseguente alle elezioni, le quali consentono agli elettori di scegliere ed eleggere direttamente i membri che compongono il parlamento e i consigli degli enti locali. Ne consegue che tale scelta implica un voto espresso sulla scheda elettorale e che pertanto l’assegnazione dei seggi deve essere effettuata in base ai voti espressi dall’elettorato. La Costituzione italiana non lascia intendere che i seggi debbano essere assegnati “comunque”, soprattutto ricorrendo ad éscamotages che alterano il normale rapporto di sovranità con gli elettori (ad es. i riferimenti esclusivamente percentuali del consenso senza che questi considerino i valori assoluti del numero dei voti espressi, oppure i premi di maggioranza variabili indicati di volta in volta con specifici decreti elettorali).
L’art. 49 della Costituzione indica molto chiaramente che i partiti politici debbano costituire semplici strumenti di diritto e non un obbligo di cooptazione degli elettori, essendo il loro scopo quello di determinare la politica nazionale, invece di occupare ad ogni costo il parlamento ed ogni istituzione o funzione pubblica. La Costituzione quindi, a nostro avviso, non impedisce ai cittadini non iscritti a partiti, movimenti politici o qualsivoglia lista di ricoprire la carica di parlamentare o consigliere o ministro della repubblica.
L’art. 1 della costituzione italiana, soprattutto, recita molto chiaramente che “la sovranità appartiene al popolo” e che “l’Italia è una repubblica democratica” e il fenomeno dell’astensionismo che è cresciuto notevolmente in questi ultimi tempi indica senza alcuna ombra di dubbio che gli elettori non si fidano più degli attuali partiti.
Dopo le ultime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 l’astensione e la sfiducia degli elettori verso i partiti è cresciuta ulteriormente, e gli italiani che non hanno voluto esprimere alcun consenso nei loro confronti sulla base di motivazioni e convinzioni strettamente politiche ha superato il 30% degli aventi diritto, con un complessivo di più di 15 milioni di elettori che si sono astenuti.
A rafforzamento di questa tesi molti di essi hanno anche fatto trascrivere o allegare nei verbali elettorali le motivazioni della loro scelta di non votare alcuna lista presente, e dei quali per i meccanismi elettorali in essere non è attualmente neanche possibile conoscerne il numero preciso complessivo.
Ci pare poco logico non dare alcun peso ed ignorare, in una democrazia, questo elettorato che ha superato quasi del doppio l’elettorato della lista che ha avuto più voti.
Per questa ragione riteniamo opportuno segnalare a codesto Ufficio cinque punti programmatici fondamentali, da considerare in vista di un’auspicabile e urgente modifica dell’intero sistema elettorale italiano, nonché nell’attribuzione dei seggi e delle cariche pubbliche ed istituzionali di ogni livello, come di seguito elencato:
1. L’aggiunta sulle schede elettorali indicanti un’area per le astensioni, con la previsione della casella “nessuno” o, in alternativa, “non voto” o anche “bianca”.
2. Lo scatto dei seggi in percentuali numeriche direttamente collegate al numero dei voti validi espressi, ma rapportate agli aventi diritto (es. su 50 milioni di aventi diritto, se i voti validi sono 25 milioni i seggi che scattano saranno esattamente la metà), senza ovviamente alcun premio di maggioranza.
3. I seggi determinati dalle espressioni “nessuno” o “non voto” o “bianca”, nonché da quelli determinati da astensione passiva o mancata affluenza alle urne, con l’eventuale aggiunta anche dei residui dei voti per mancati raggiungimenti di quorum, saranno assegnati gratuitamente a cittadini regolarmente iscritti nelle liste elettorali ma non ricoprenti alcun’altra carica politica o istituzionale, secondo modalità di sorteggio pubblico rotativo di brevissimo periodo.
4. Con analogo meccanismo rotativo saranno inoltre scelti anche i rappresentanti di lista per il “non voto” regolarmente ammessi nei seggi elettorali e gli scrutini, al pari dei rappresentanti dei partiti o liste politiche.
5. Un analogo meccanismo di massima rappresentatività pluralistica potrà inoltre essere previsto a tutti i livelli, vale a dire anche per l’assegnazione di cariche istituzionali, Giunte esecutive, CdA, Authority, Enti Pubblici, etc. etc.
In questo modo i plenum istituzionali (parlamentari o altro) sarebbero comunque assicurati, ma con una notevole riduzione dei costi e soprattutto dell’ingerenza dei partiti all’interno delle Istituzioni.In attesa di un Vs. cortese riscontro porgiamo ossequiosi saluti.
Per il “CVDP - Movimento Astensionista Politico Italiano” – Antonio Forcillo
Ci pare poco logico non dare alcun peso ed ignorare, in una democrazia, questo elettorato che ha superato quasi del doppio l’elettorato della lista che ha avuto più voti.
Per questa ragione riteniamo opportuno segnalare a codesto Ufficio cinque punti programmatici fondamentali, da considerare in vista di un’auspicabile e urgente modifica dell’intero sistema elettorale italiano, nonché nell’attribuzione dei seggi e delle cariche pubbliche ed istituzionali di ogni livello, come di seguito elencato:
1. L’aggiunta sulle schede elettorali indicanti un’area per le astensioni, con la previsione della casella “nessuno” o, in alternativa, “non voto” o anche “bianca”.
2. Lo scatto dei seggi in percentuali numeriche direttamente collegate al numero dei voti validi espressi, ma rapportate agli aventi diritto (es. su 50 milioni di aventi diritto, se i voti validi sono 25 milioni i seggi che scattano saranno esattamente la metà), senza ovviamente alcun premio di maggioranza.
3. I seggi determinati dalle espressioni “nessuno” o “non voto” o “bianca”, nonché da quelli determinati da astensione passiva o mancata affluenza alle urne, con l’eventuale aggiunta anche dei residui dei voti per mancati raggiungimenti di quorum, saranno assegnati gratuitamente a cittadini regolarmente iscritti nelle liste elettorali ma non ricoprenti alcun’altra carica politica o istituzionale, secondo modalità di sorteggio pubblico rotativo di brevissimo periodo.
4. Con analogo meccanismo rotativo saranno inoltre scelti anche i rappresentanti di lista per il “non voto” regolarmente ammessi nei seggi elettorali e gli scrutini, al pari dei rappresentanti dei partiti o liste politiche.
5. Un analogo meccanismo di massima rappresentatività pluralistica potrà inoltre essere previsto a tutti i livelli, vale a dire anche per l’assegnazione di cariche istituzionali, Giunte esecutive, CdA, Authority, Enti Pubblici, etc. etc.
In questo modo i plenum istituzionali (parlamentari o altro) sarebbero comunque assicurati, ma con una notevole riduzione dei costi e soprattutto dell’ingerenza dei partiti all’interno delle Istituzioni.In attesa di un Vs. cortese riscontro porgiamo ossequiosi saluti.
Per il “CVDP - Movimento Astensionista Politico Italiano” – Antonio Forcillo
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Per il “CCDD - Comitato Cittadino Democrazia Diretta” – Aprile Bruno
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Link correlato al sito del CVDP Movimento Astensionista Politico Italiano
AGGIORNAMENTO DEL 25 MARZO 2013
Dal sito internet di "OGGI".
leggi l'articolo (leggi dalla fonte)
AGGIORNAMENTO DEL 18 MAGGIO 2013
Sarebbe opportuno che gli astensionisti sostengano questa proposta sollecitando l'interessamento del Ministero a cui già inviata (anche per Raccomandata A.R. dal CVDP).
Chi volesse farlo può scaricare questo documento ed inviarlo come meglio ritiene opportuno:
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