Antonio Pio Persia, fondatore di QUANTARADIO, si è assunto il nobile e difficile compito di fare da mediatore e da moderatore invitando i portavoce di alcuni gruppi di cittadini nati spontaneamente dalla rete internet (Facebook), sganciati dai partiti e dalla politica tradizionale, attraverso la trasmissione che conduce assieme a Carlo Cavallaro il sabato mattina dalle 11:30 alle 13:30, dal titolo "Liberiamo", affinché questi si uniscano, anche temporaneamente, per portare avanti i vari loro progetti che evidenziano indiscutibilmente delle basi comuni contro la cosiddetta Casta.
L'idea del fondatore di Quantaradio nasce dalla sua più volte dichiarata consapevolezza che la politica in Italia deve necessariamente cambiare e che la cosiddetta Casta debba essere in qualche modo fermata e stando alle sue stesse dichiarazioni ha pensato di stimolare quei movimenti popolari che si presentano in rete con gli stessi intenti.
I gruppi che Antonio ha contattato e che ospita alla sua trasmissione ogni sabato sono:
- Il gruppo "Nun te regghe più"
- Il gruppo "Referendum sugli stipendi dei politici italiani"
- Il "CCDD - Comitato Cittadino Democrazia Diretta"
Dalla trasmissione radiofonica di quest'oggi i rispettivi portavoce dei suddetti gruppi, nell'ordine, Mario Rigli, Marco Savari e Bruno Aprile, hanno dichiarato possibile la collaborazione per portare avanti le iniziative più attuali, di cui i temi sono condivisi, che i tre gruppi si sono prefissati di portare avanti.
- Il primo gruppo in elenco ha presentato un disegno di legge di iniziativa popolare (art. 71 comma 2 Cost.) per adeguare gli stipendi dei rappresentanti eletti alla media europea e sta raccogliendo le firme dove consegnati già i moduli in alcuni Comuni d'Italia.
- Il secondo gruppo proporrà, non appena redatti, 4 quesiti referendari per abrogare alcuni articoli di legge riguardanti alcuni privilegi dei rappresentanti eletti (art. 75 Cost.).
- Il terzo gruppo proporrà una Petizione (art. 50 Cost.) volta a rimuovere gli ostacoli posti dalla Casta alle iniziative popolari previste agli artt. 50, 71, 75 e 138 Cost., che dovrà raccogliere 25.000.000 di firme (per i motivi esposti nella petizione per ora solo online che si invita comunque a sottoscrivere fin d'ora).
Bruno Aprile ha già dichiarato la sua disponibilità personale ad appoggiare le iniziative degli altri due gruppi chiedendo la stessa cosa ovviamente a loro per quanto riguarda l'iniziativa promossa dal suo gruppo, come dichiarato stamane in trasmissione, e comunicherà al suo gruppo tale intento perché anche il CCDD possa decidere in merito.
Come dice un vecchio detto: "se son rose fioriranno".
Buon lavoro a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell'Italia.
Appuntamento a sabato prossimo su Quantaradio
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