lunedì 11 marzo 2013

IL VOTO (palese o segreto ?)


Per quelle che sono le mie vedute sulla Democrazia, e per quelli che sono i miei obiettivi verso una vera, o comunque una migliore Democrazia, la composizione del parlamento o di un consiglio regionale, provinciale o comunale passa in secondo piano.

In democrazia è il popolo a poter dire l'ultima parola e non pochi rappresentanti eletti facenti parte di gruppi e liste diverse.

premesso questo l' art. 48 comma 2 della Costituzione italiana recita:

"Il voto è personale ed eguale, libero e segreto."

Ovviamente fino a che tale articolo resterà così il voto dovrà rimanere segreto ... ma la Costituzione, ad esclusione dei primi 12 articoli (che stabiliscono la forma repubblicana) può essere modificata (v. art. 138 cost.), infatti il terzo comma del suddetto art. 48 cost. è stato aggiunto con legge costituzionale nel 2001.

La Costituzione italiana è un insieme di principi guida che servono al legislatore per fare le leggi.
Tali leggi devono necessariamente essere in armonia con detti principi altrimenti sarebbero illegittime e la Costituzione italiana non avrebbe alcun valore (v. artt. 134 e 136 cost.).

Tuttavia nel corso del tempo le abitudini della popolazione mutano, anche per l'influenza di poteri e fattori esterni, ed è quindi INDISPENSABILE nel corso del tempo modificare i principi esposti nella Costituzione, purché in una democrazia tali modifiche siano sottoposte all'approvazione del popolo (v. sempre l'art. 138 cost.).

Il voto segreto a mio avviso si è rivelato un problema (esattamente come il quorum al referendum abrogativo di cui all'art. 75 cost.) perché ha permesso, e permette tuttora ai soliti affaristi della politica, di imbrogliare la popolazione, esattamente come hanno fatto col quorum a cui accennato.

I brogli elettorali si susseguono a livello sempre più crescente e credo che non si potranno mai ridurre fino a che ai cittadini non sarà consentito di fare controlli incrociati che non si possono fare fino a che il voto resterà segreto.

Considerando l'era moderna, dove la tecnologia digitale e telematica ha raggiunto dei livelli incredibilmente evoluti, è più che auspicabile l'avvento e l'introduzione di un e-government esistente già in alcuni paesi del mondo con democrazie più evolute. La possibilità di voto e firma elettronica sono strumenti moderni e indicati all'evoluzione democratica dei paesi cosiddetti civili, ma retti da pure democrazie rappresentative (che di fatto sono delle oligarchie camuffate).

 
Il voto palese, anziché segreto, eviterebbe brogli in qualsiasi forma e luogo essi si esprimano.

Inoltre, stando a quanto traspare dalla rete internet, specie dal famoso network "Facebook", pare che a molti tifosi di politici e/o partiti, vecchi o nuovi che siano, non sembra importare molto la segretezza del voto ... poiché spammano fino alla nausea indicazioni di voto.
Difficile non immaginare cosa voteranno questi spammatori.
 
Eliminerei il voto segreto anche nelle aule parlamentari e consiliari per due ragioni:
  1.  I cittadini devono poter sapere come e cosa votano coloro che hanno delegato a rappresentarli.
  2. Considerati gli inciucci fra partiti spesso frequenti molti disegni di legge auspicabili da una maggioranza venivano affossati grazie al voto segreto da membri della stessa maggioranza (franchi tiratori).
Sarei tentato di proporre un disegno di legge di revisione costituzionale di iniziativa popolare su questo punto ... poiché dubito che i furbi politici lo proporranno mai.


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