venerdì 1 gennaio 2010

Pecore e Lupi - Popolo e Governi

Inutile perdersi in troppe chiacchiere su questioni che implicano principalmente la natura degli esseri viventi, anche se umani e dotati di intelletto e coscienza, poiché spesso anche gli umani si comportano come gli animali dotati solo di istinto o di schemi che forse lo scibile umano non ha ancora saputo definire con assoluta certezza.
Le pecore sono pecore ed i lupi sono lupi e tanto le une quanto gli altri sono prigionieri di realtà che non cambieranno mai la loro condizione conosciuta da sempre (a meno che non li si voglia modificare geneticamente con manipolazioni esterne).
I lupi tenderanno sempre a nutrirsi delle pecore perché facili da sottomettere ed aggredire, come pochi umani al potere, che governano una popolazione passiva simile a pecore, tenderanno a sottometterla perché tramite questa trarranno nutrimento e più potere.
In sostanza, ed in definitiva, chi non sa o non vuole difendersi da chi è aggressore per indole, sarà sempre aggredito e privato di ogni cosa per le smodate ambizioni e manie di potere di chi aggredisce.
Se paragoniamo i partiti politici (composti da esseri umani come chi è al di fuori di essi) a dei lupi, ed il popolo sottomesso al loro potere a delle pecore, fintanto che il popolo non troverà la forza ed il modo di difendersi sarà sempre più soggetto al potere dei partiti, che sono andati notevolmente al di fuori del loro ruolo.
Il problema del popolo sovrano (solo sulla cart)a non è incentrato, a mio avviso, sulla sua mancanza di forza ma sul modo con cui difendersi da questo dilagare di un'Oligarchia di partiti politici sempre più forte, a discapito di una Democrazia sempre più debole!
Ma se è questo il problema tutto è dovuto alla mancanza di informazioni che chi governa, nella fattispecie in Italia, non ha alcun interesse a diffondere alla popolazione.
Per chi non lo sapesse ai tempi dell’inquisizione la Chiesa Cattolica era giunta al punto di mettere al rogo coloro che venivano definiti eretici perché possedevano una Bibbia… e questo perché la Chiesa non voleva che i fedeli conoscessero le scritture!... Ma perché?...
Perché i fedeli, leggendo e/o studiando la Bibbia avrebbero scoperto che gli insegnamenti della Chiesa non rispecchiavano le Sacre Scritture, infatti dopo quel periodo nacquero le Chiese protestanti ed altre confessioni religiose che professavano comunque il Cristianesimo in maniera diversa.
La stessa cosa avviene ai nostri tempi in campo politico. In Italia esiste una Costituzione, come in tanti altri paesi democratici, cioè il modello che chi ha il compito di fare le leggi (Parlamento = esponenti dei partiti politici) deve seguire e rispettare, ovvero legiferare in armonia con essa, per raggiungere il fine ultimo in essa stabilito... la Democrazia (Società democratica di persone).
La Costituzione è infatti la Legge fondamentale dello Stato italiano (v. art. XVIII delle disposizioni transitorie e finali) ed il Parlamento è obbligato ad osservarla come tale ed a legiferare in armonia con essa (v. artt. 28, 54 e Titolo VI della Costituzione).
La domanda è: Quanti cittadini conoscono la Costituzione italiana? Quanti e quali fra i partiti politici, che hanno governato in Italia (ormai TUTTI), hanno insegnato in qualche modo la Costituzione italiana ai legittimi beneficiari? Quanto e come si insegna nelle scuole e nelle Università la Costituzione italiana?
Se il popolo sapesse di avere dei diritti costituzionali, ora confermati con Legge (L.256/1999 e Dlgs 267/2000), che gli consentano di esercitare la sovranità popolare stabilita all’art. 1 Cost., al di fuori dei partiti politici e di ogni rappresentanza eletta (artt. 50, 71, 75 e 138 Cost.), attraverso quindi la Democrazia diretta, forse comincerebbe ad esercitarla!
La Costituzione italiana, in armonia col concetto più ampio di democrazia, prevede infatti tanto la Democrazia Rappresentativa (artt. 55,56,57 e 58 Cost.) quanto la Democrazia Diretta (artt. 50, 71, 75 e 138 Cost.). Solo con entrambe queste forme (v. comma 2 art. 1 Cost.) si può ottenere una democrazia, diversamente, come accade da almeno 40 anni a questa parte, avremo e consolideremo solamente una Oligarchia, nella fattispecie quella dei partiti politici, con la conseguente indignazione di un sempre più crescente numero di cittadini che, piuttosto di votare i soliti partiti, preferiscono o non votare nessuno (v. astensionismo) o farsi amministrare e governare, almeno a livello locale, dalle cosiddette liste civiche, molte delle quali pilotate e manovrate dai partiti o comunque con insufficienti numeri per portare avanti i progetti che auspicavano di realizzare prima di decidere di presentarsi alle elezioni amministrative.
Detto questo occorre ancora una volta soffermarsi attentamente sull’atteggiamento, apparentemente diverso da tanti altri, di alcuni partiti politici che sembrano aver raccolto il favore di molti cittadini (non faccio i nomi perché superfluo).
Per poter valutare attentamente, e rendersi conto che nessun partito intende realizzare la democrazia prefigurata nella nostra Costituzione, pongo questa domanda:
Quale partito ha proposto e sostenuto un referendum abrogativo di legge della più colossale porcata parlamentare che risale niente meno che al 1970?
La Legge n. 352 del 1970 infatti, che regola le modalità di utilizzo dello strumento referendario e propositivo (artt. 71, 75 e 138 Cost.), ostacola notevolmente l’azione diretta del popolo nell’utilizzo di tali strumenti di Democrazia Diretta. Tale legge infatti impone l’autenticazione delle firme dei cittadini elettori (50.000 per le proposte di legge di iniziativa popolare) – quando esiste una legge sull’autocertificazione – e soli tre mesi di tempo per depositare le 500.000 firme autenticate per quanto riguarda l’azione referendaria abrogativa di legge.
Con questa Legge i partiti politici si sono intromessi, direi addirittura impossessati, anche degli strumenti di Democrazia Diretta del popolo trasformandoli, all’atto pratico, in altri strumenti di Democrazia Indiretta (o Rappresentativa).
E’ assai difficile infatti per il popolo, non organizzato, riuscire a raccogliere 500.000 firme autenticate in soli tre mesi di tempo, non avendo in pugno i mezzi di informazione, come invece hanno i partiti politici, e non avendo gli strumenti organizzativi che hanno i partiti politici, molti dei quali di carattere economico e che giungono dal popolo stesso (v. finanziamento pubblico ai partiti abrogato nel 1993 con referendum popolare e reintrodotto nel 1999 dal Parlamento - nessuna opposizione a questo).
Inoltre "grazie" alla scarsa informazione che i partiti proponenti di referendum meramente propagandistici danno al popolo, ed alla scarsissima cura che dimostrano nell’organizzarli, sembra che vogliano volontariamente impedire al popolo di utilizzare lo strumento referendario (v. il mancato raggiungimento del quorum di molti fra gli ultimi referendum proposti).
A conclusione di tutto ciò un partito politico che con la sola propaganda politico/elettorale dichiara di rispettare la Costituzione italiana (v. ancora l’art. XVIII delle disposizioni transitorie e finali) e la Sovranità Popolare, proporrebbe innanzitutto l’abolizione o la modifica di quella legge che limita la sovranità del popolo (uso degli strumenti di Democrazia Diretta) e si consulterebbe con esso ogni volta intende modificare la Costituzione (che spesso vuole modificare per giochi di potere e basta). Lo stesso dovrebbe fare quando sorgono e si affrontano problemi di estrema importanza come gli attuali e sempre più preoccupanti conflitti interni fra gli organi dello Stato. Parlamento e Governo, Magistratura e Politica, Presidente della Repubblica e Ministro della Giustizia, etc.
Se il popolo non vuole esercitare la sovranità che gli appartiene per Costituzione, usando i pochi ma validi strumenti che possiede già, in luogo delle solite e comunque importanti espressioni di dissenso attraverso proteste e manifestazioni di piazza – quasi tutte strumentali, strumentalizzate, organizzate dietro le quinte e finanziate dai partiti - ma sempre con i soldi del popolo – credo che non potremo altro che attenderci una neo dittatura, discriminatoria nei confronti della maggioranza dei cittadini, piuttosto che la società democratica prefigurata nella nostra Costituzione.

1 gennaio 2010

Bruno Aprile – Locate Varesino – tel. 3472954867 - Comitato Cittadino Democrazia Diretta

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