domenica 24 ottobre 2010

Da un amico pubblico: Divisione dei poteri sistema elettivo separato per il goveno

La divisione dei poteri è essenziale per garantire che nessuno "se la canti e se la suoni", cioè che faccia come gli pare avvantaggiando se stesso o chi vuole lui! Esempio eclatante sono le leggi e soprattutto decreti "personali" che sono state emanate negli ultimi anni.... Certo la divisione dei poteri non garantisce che lo stato sia immune da questi avvenimenti, ma qualche bastone tra le ruote in più servirebbe di certo a bloccare certi meccanismi! Ed è quì che già c'è bisogno di introdurre qualche modifica, poichè la divisione tra potere legislativo ed esecutivo purtroppo non è stata all'epoca ben definita ed i recenti governi si sono ben guardati dal sanare questa mancanza, ma anzi stanno sempre più snaturando il significato delle elezioni parlamentari identificandole con quelle del governo!
Ma signori non è così! Il parlamento è una cosa ed il governo è un'altra! E come può esserci divisione tra questi due poteri se l'elezione dell'organo parlamentare praticamente determina quella dell'organo esecutivo?! E' evidente, per chiunque abbia un cervello e lo usi leggendo queste parole, che bisogna quindi trovare un sistema elettivo separato per l'organo governativo!
Ma entriamo nello specifico del compito del governo.......
L'organo esecuivo ha il compito di dare applicazione alle leggi emanate dal parlamento, qualcuno si domanderà: "Perchè, visto che le leggi sono scritte e quindi basta leggerle e fare quello che c'è scritto?" Il fatto è che un conto è dire in una legge "bisogna fare questo", ed un conto è dire come farlo, dove trovare i soldi per farlo, chi si prende la responsabilità di farlo, chi vigila su ciò che viene fatto ecc. cose che si potrebbero indubbiamente scrivere nella legge, ma cosa manca al parlamento per introdurre tutte queste precisazioni? Manca l'esperienza pratica delle cose su cui vengono applicati i principi, le indicazioni e gli scopi della legge; cioè il legislatore che cavolo ne sa di quali sono i bisogni pratici di un docente, di un chirurgo, di un magistrato, di uno spazzino ecc. Il legislatore potrà avere un'idea di ciò che è sbagliato o non più giusto e che va cambiato, ma poi come farlo è un altro paio di maniche! Certo, chi fa le leggi si potrebbe informare, ma questo comporterebbe uno spreco di tempo madornale, se poi si tiene conto delle tempistiche normali per l'emanazione di una legge ci vorrebbero legislature decennali! Inoltre le condizioni nel tempo cambiano ed il governo non deve badare all'applicazione solo delle nuove leggi, ma anche di quelle vecchie tenendo conto dei cambiamenti avvenuti che non ne modificano i principi ma solo le procedure di applicazone. Inoltre vi sono tutta una serie di provvedimenti specifici per ogni settore (ministero) di cu non si può far carico il parlamento per gli stessi motivi enunciati sopra. (Certo è che il parlamento, come tutti gli altri organi dello stato nonché gli stessi cittadini, deve vigilare sull'operato del governo.)
Quindi in base a questo ragionamento da chi dovrebbe essere costituito il governo? Da persone qualunque? Ovviamente no! .......Invece finora si è fatto proprio così! Tranne per un breve ma significativo momento in cui c'è stato il famoso "governo tecnico"!
Ma come diamine dovrebbe essere un governo, se non tecnico?!!!!
Questa è una domanda che tutti vi dovreste porre (anche se dovrebbe essere retorica) ed io sinceramente mi strameraviglio di come nessuno se la sia mai posta in nessuna trasmissione televisiva, o giornale, o qualsiasi altro mezzo pubblico di informazione e/o dibattito!
Ecco quindi che si profila la soluzione al problema del sistema elettivo separato, cioè il governo deve essere composto da persone che sanno bene di cosa si deve occupare il loro ministero e quindi devono essere elette tra e da coloro che andranno poi ad amministrare! Il ministro della pubblica istruzione deve essere eletto da docenti, insegnanti, presidi ecc. delle scuole pubbliche, prendendolo possibilmente tra quei professori, docenti ecc. che per un motivo o per un altro sono costretti ad interrompere il loro lavoro.
Il ministro della sanità (o della salute o come vi pare) deve essere eletto da e tra primari, medici, infermieri ecc. delle USL (togliamo assolutamente il nome di "azienda" a ciò che tutela la nostra salute! Non si possono fare bilanci economici quando si parla della salute e cioè della vita stessa delle persone!)...... e così via! (Andrea Bonaconza - maggio 2010)

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