mercoledì 29 giugno 2011

L'errore più grosso

Non ho mai affermato di non avere commesso errori nella mia vita e sono sempre stato pronto a risponderne ma fra gli errori più grossi quello che mi ha dato particolarmente fastidio è stato di avere perso tempo dietro agli italiani, specie agli eterni lamentatori.


Sono caduto per ben due volte nello stesso errore. La prima volta quando ho voluto affrontare un tema assai  delicato ed importante che chiama in causa la struttura portante di ogni società di persone, la FAMIGLIA (art. 31 Cost.) spesso annientata da "servizi sociali" e "tribunali per i minorenni"; e la seconda volta quando ho voluto affrontare un tema ancor più importante che riguarda la struttura portante della democrazia, la sovranità del popolo (art. 1 Cost.).


In entrambe le circostanze non ho notato nulla di concreto oltre alle chiacchiere di molti e mi sono reso conto dell'opportunismo e della vigliaccheria che la stragrande maggioranza dei lamentatori invece manifesta quando si tratta di mettersi in gioco in prima persona, nonché la mentalità diffusa che senza un partito o un politico che sostengano certe lotte o iniziative cittadine non si otterrà nulla.


Meglio quindi attendere il crollo totale dell'intero sistema italico per affrontare tempi peggiori pensando, nel frattempo, solo ed esclusivamente a limitare i danni al sottoscritto ed alla mia famiglia occupandomi soprattutto delle brutture quotidiane che colpiscono me ed i miei familiari (non vale la pena spendersi per gli altri).


Come spesso evidenzio "chi è causa dei suoi mali pianga se stesso" e che "ad ogni popolo i governi che merita ", anche se per colpa di molti ci vanno di mezzo pochi (io compreso).


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