martedì 30 agosto 2011

Di Pietro e il referendum per abrogare il Porcellum

http://web.tiscali.it/comdirel/arch/sartorel.htm

Alcuni ritengono che bisognerebbe ringraziare Di Pietro e Italia Dei Valori per aver sposato la causa del Referendum che vorrebbe abrogare la legge elettorale in vigore, cosiddetta Porcellum (ma perché non l'ha sottoposta alla Corte Costituzionale da quando è stata promulgata, attivando la procedura stabilità ? perché il referendum dopo 6 anni ?)

Semplice... per questioni di grana (soldi) e i partiti sono sempre affamati di soldi e non si fanno scrupoli, ma non solo ! Anche per mantenere in vita il loro principio che i cittadini senza i partiti e/o i rappresentanti eletti non possono fare nulla. mantenere in vita un sistema unicamente rappresentativo fallimentare che ha soltanto arricchito i suoi membri.

Cominciamo dal primo punto:

Premesso che questo quesito referendario non è stato presentato per primo da IDV alla Corte di Cassazione ma da un comitato promotore di 10 cittadini (come vuole la legge 352/70) e che tale comitato promotore aveva già fatto i primi passi per dare il via alla raccolta firme (stampa e consegna dei moduli di raccolta firme a vari Comuni) la Legge 157/99 all'art. 4 recita:

"In caso di richiesta di uno o più referendum, effettuata ai sensi dell'articolo 75 della Costituzione e dichiarata ammissibile dalla Corte costituzionale, e' attribuito ai comitati promotori un rimborso pari alla somma risultante dalla moltiplicazione di lire mille per ogni firma valida fino alla concorrenza della cifra minima necessaria per la validità della richiesta e fino ad un limite massimo pari complessivamente a lire 5 miliardi annue, a condizione che la consultazione referendaria abbia raggiunto il quorum di validità di partecipazione al voto"







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