venerdì 2 dicembre 2011

R.I.D. addebito diretto su conto corrente bancario (e lo Stato cosa fa?)

Il R.I.D., Rapporto Interbancario Diretto, è un servizio di incasso crediti basato su un'autorizzazione continuativa conferita dal debitore alla propria banca di accettare gli ordini di addebito provenienti da un creditore.

Per certi versi è una forma di pagamento molto comoda, perché evita di fare code sia in banca e sia in Posta, o in qualsiasi altro ufficio, per effettuare pagamenti periodici costanti (bollette della luce, gas, telefono, acqua, finanziamenti, ed altri servizi), ma ...

a condizione che si conosca il creditore. Purtroppo un luogo comune avallato dagli stessi nostri governanti (quelli italici poi sono un classico) è che le garanzie le debba sempre fornire il debitore o potenziale debitore. Il creditore deve invece avere solo garanzie, perché concede (un servizio, un finanziamento, un bene).

Persino amministrazioni comunali sono state fregate con movimenti finanziari come i "derivati" e similari e il tribunale ha dato ragione alle amministrazioni che vi hanno ricorso evidenziando che chi non è esperto in certe questioni si fida di chi offre o propone il prodotto finanziario e non è tenuto a verificare ciò che non può verificare se non col tempo.

Probabilmente esiterà una regola, o qualche legge, che disciplina questa forma di pagamento... ma veniamo al fatto estremamente curioso (accaduto proprio recentemente, al sottoscritto).

Prestate la massima attenzione allo svolgimento dei fatti... questa volta tralascio ogni commento e/o polemica e lascio decidere a voi se giusto segnalare a chi di dovere la questione che, eventualmente, trasformerò in petizione per una richiesta di "interpellanza  parlamentare" (per quanto possa servire :-). Come alcuni sanno... credo che sia sempre bene farsi sentire... pur senza farsi illusioni (se non ti fai nemmeno sentire credo sia peggio).


I FATTI

Oltre 15 giorni fa ricevevo una telefonata al numero di rete fissa (ereditato da altro utente che aveva chiesto che fosse pubblico, ovvero pubblicato sugli elenchi telefonici), di quelle che ormai si sono diffuse come una pandemia.
In Italia sembra che chiunque possa propagandare e/o offrire prodotti e servizi telefonicamente a chiunque, indipendentemente dal consenso del contattato, ... una rottura di coglioni megagalattica (per le telefonate che si ricevono su qualsiasi cosa).

Mi telefonava un'incaricata della Società XXXXXXX ( che non esiste nel web con tale nome poiché si trova come XXXXXX ), dove al numero verde 800.xx.xx.xx NON risponde nessuno (ho provato tre volte da oltre 30 minuti).

L'incaricata (ma perché sempre e solo donne mi capitano ?) mi proponeva un'offerta molto allettante poiché, a differenza di ogni altro fornitore di servizio ADSL, che non specifica nulla al riguardo, promette che dal ricevimento del router il "cliente" ha il diritto (legale - nda) di recedere dal contratto con una semplice raccomandata e con la restituzione GRATUITA del router (che verrà ritirato da un corriere presso il domicilio del cliente pentito).
Siccome va di moda stipulare questi contratti a DISTANZA - TELEFONICI con una registrazione, che l'incaricato farà partire dopo averti spiegato, A VOCE, l'offerta ed altro (compreso il diritto di recesso - che è più corretto chiamare "di ripensamento") ed il vostro consenso, ho dato il benestare alla registrazione per PROVARE il servizio offertomi.
Nota: Per il pagamento mi venivano proposte due forme (diciamo le solite):
  1. A mezzo bollettino postale
  2. A mezzo RID (v. sopra)
Se avessi scelto di pagare a mezzo bollettino postale il costo di attivazione del servizio sarebbe stato di 100 Euro... pagando attraverso RID il costo sarebbe stato di 40 Euro.
Essendo un servizio che utilizzo e che dovrò pagare ogni due mesi ho scelto il pagamento a mezzo RID e ho dovuto dare, quindi, gli estremi bancari.

Ieri mi è giunta una lettera dalla mia banca dove leggo:
Con la presente desideriamo comunicarVi che, a partire dal giorno 1/12/2011, è operativa sul conto corrente n. XXXXX, a Voi intestato, l'autorizzazione all'addebito delle disposizioni RID: intestate a Bruno Aprile a favore dell'azienda XXXXXX secondo quanto da Voi concordato e sottoscritto direttamente con l'Azienda. le coordinate dell'addebito sono: ... omissis... 

PREMESSO CHE

Non ho firmato (sottoscritto) nulla, poiché non ho ancora ricevuto il router, non ho avuto modo di provare il servizio come descrittomi telefonicamente, non ho ricevuto il contratto che, stando alle informazioni da me richieste e ricevute con quella telefonata, dovrei ricevere assieme al router, leggere e sottoscrivere e rispedire alla XXXXXX ... mi sono subito chiesto:

"Come può, la mia banca, avere reso operativa l'autorizzazione senza avere ricevuto alcuna copia del contratto da me sottoscritto (perché non esiste ancora) da XXXXX ? Gli hanno forse inviato una copia della registrazione ?
Ovviamente quanto mi sono chiesto non l'ho chiesto solo a me stesso e mi sono recato subito alla mia banca, la quale mi dice che il RID funziona così. Dopo qualche polemica (purtroppo mi hanno fatto diventare polemico certe realtà italiche) ho revocato immediatamente l'autorizzazione e me ne sono fatta rilasciare copia (della revoca). Ho tentato di chiamare XXXXXX al numero verde ma a questo punto ci rinuncio.

In quest'altro post ho spiegato nei dettagli cosa accaduto con altra compagnia di telefonia, ovvero VODAFONE

DOMANDA: Perché molti, specie fra gli addetti ai lavori, si lamentano se i tribunali sono oberati di pratiche, esposti, denunce, querele, etc. etc. ?

Attenzione, dunque, ma non solo a XXXXXX ! Attenzione quando accettate la forma di pagamento a mezzo RID, perché potreste trovarvi nella condizione di dover correre in banca per revocare qualche autorizzazione. La banca mi ha spiegato che se entro 5 giorni il correntista non si fa sentire si applica la bella regola del "tacito assenso". Tutto tempo che voi dovrete perdere e nessun altro (banche, imbonitori, legislatori, ministri, avvocati e giudici sono comodamente ai loro posti di lavoro).

Badate bene che chiedere questa forma di pagamento significa pretendere il pagamento di un prodotto o un servizio che non sempre funziona come dovrebbe.
Nel mondo del lavoro se chi svolge un'attività non la svolge secondo le aspettative richieste del cliente che paga si ritrova i pagamenti sospesi (e la legge glielo consente) fino a che il fornitore non sistema i lavori secondo le specifiche richieste da capitolati d'appalto e/o secondo la regola d'arte.
Anche l'utente consumatore ha gli stessi logici diritti e se un servizio cessa di funzionare o subisce alterazioni che danneggiano l'utente, questi deve poter sospendere i pagamenti fino a che il fornitore di servizi o prodotti non ripristina il servizio come lo PUBBLICIZZA E COME ERA INIZIALMENTE.

Attenzione ai furbi perché in Italia ti IMPONGONO il RID per i pagamenti e ti danno inizialmente un servizio di buona qualità che poi peggiora nel tempo ... ma tu DEVI PAGARE UGUALMENTE perché alla scadenza della fattura i soldi la tua banca li versa automaticamente alla società fornitrice di un servizio altalenante. Paghi un servizio come funzionante che però NON FUNZIONA come dovrebbe !

Chiaro ?

Petizione online

N.B.
Se volete firmare la petizione ricordatevi di controllare la posta elettronica e cliccare sul link nella e-mail che riceverete dal sito Petizione Pubblica, che si trova sotto la frase:
"Occorre confermare la tua firma sulla petizione per garantire l’autenticità dei dati."
Grazie in anticipo a tutti coloro che aderiranno

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