sabato 11 maggio 2013

Mi scusi presidente (lettera aperta a Giorgio Napolitano)

Dopo avere letto questa notizia mi sento di dover scrivere questa lettera aperta al Presidente della Repubblica italica:

Il contenuto l'ho espresso in formato audio e qui riassumo tre punti principali:


  1. Il Palazzo non è la sede della Democrazia (che è ben altra cosa), poiché è la sede della rappresentanza nemmeno eletta dal popolo (artt. 49, 51, 56 e 58 Cost.) che ha sempre fatto di tutto fuorché gli interessi della popolazione, ovvero arricchendo sempre più i suoi membri e impoverendo sempre più persone facenti parte del popolo che sulla carta è il reale sovrano.
  2. La violenza verbale è il minimo che milioni di persone possono usare per sfogarsi almeno, e che fra l'altro fa parte di una reazione umana che anche la psicologia riconosce. La sopportazione umana ha dei limiti superati i quali, nonostante l'essere umano sia dotato di intelligenza e di una coscienza (che i politici si sono evidentemente bevuti), le reazioni di alcuni vanno anche oltre la violenza verbale intesa come insulti e parolacce.
  3. L'eversione la si può anche dimostrare come ha fatto la classe politica di cui lei ha sempre fatto parte ignorando i dettati costituzionali e senza usare violenza né fisica e né verbale poiché si può essere eversivi uccidendo popoli a colpi di leggi in contrasto con i dettami della legge fondamentale su cui anche lei ha giurato fedeltà nell'osservarla.
Ergo non capisco se il suo ruolo sia solo quello di difendere la classe politica o sia anche quello di difendere la Costituzione ed il popolo dalle evidenti vessazioni della classe politica.
Non capisco neppure se sia un monito a Beppe Grillo e al M5S che comunque ha vinto queste elezioni politiche o se sia un ennesimo e velato tentativo di imbavagliare i Blogger e la rete internet.

Si studi bene la Costituzione presidente perché credo che abbia giurato fedeltà a qualcosa che non conosce o che fa finta di non conoscere.

Lei non ha il diritto di scegliere il capo del governo ma solo il compito di nominarlo su indicazione del parlamento.
Lei può rinviare alle Camere le leggi da queste deliberate per una seconda delibera segnalando ogni punto che forse contrasta i diritti delle persone e i principi esposti nella Costituzione.
Sarebbe opportuno, data anche la sua non più giovane età, che utilizzasse le energie per osservare attentamente l'orientamento legislativo della classe politica e del luogo che lei ritiene sede della democrazia.
La Democrazia (quella vera) la esercita il popolo fuori dai palazzi e dalle istituzioni ... questo per amor di precisione.

Le prediche le lasci al clero e tenga invece conto delle legittime proteste dei cittadini, poiché hanno tutte le ragioni di lamentarsi dell istituzioni di questo NON Stato ... il rispetto non lo si pretende con la forza ma lo si conquista per meriti.
Quali sono i meriti della sede della democrazia ? secondo lei ? Gli oltre 2.000 MILIARDI di debito che la sede della democrazia ha contratto all'insaputa del popolo ?



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