venerdì 15 giugno 2012

Lettera aperta ai partiti minori e loro elettori

Premesso che la Democrazia non è potere indiscusso esercitato da "pochi" rappresentanti eletti dal popolo (quando saranno realmente eletti dal popolo), vorrei osservare e fare osservare a chi ancora non ha compreso come funziona il sistema rappresentativo parlamentare italico (o anche comunale, provinciale e regionale) che non è il popolo a decidere in una democrazia puramente rappresentativa.


In Italia i partiti, i partitelli e gruppi che si presentano ogni volta alle elezioni aumentano sempre più, come pure aumentano coloro che, essendosi rotti le palle di gente che vuole fare politica creando nuovi partiti e partitelli, non votano più alle elezioni.


Un partito minore (con pochi seggi in parlamento, in consiglio regionale, provinciale, comunale) non la spunterà mai con i GRANDI della politica perché oltre a non avere numeri a sufficienza per bloccare proposte inique e far passere proposte eque non ha neppure un'adeguata forza economica per contrastare i giganti della politica (PDL da una parte e PD dalla parte opposta).


Se i partiti minori comprendessero questo, e i loro elettori pure, i loro esponenti dovrebbero comprendere che l'unico modo per vincere contro i giganti della politica italica, ovvero far passare le loro proposte che verrebbero immancabilmente bocciate in sede parlamentare o consiliare per mezzo delle maggioranze è lottare nelle opportune sedi (in cui hanno scelto di operare) assieme agli elettori per DARE potere decisionale al popolo ! Ovvero affinché sia il popolo a decidere.


Come ?
Con la democrazia diretta, che esiste in diversi Stati nel mondo, Europa compresa.
Chi ignora tutto questo non è nient'altro che un presuntuoso che pensa di essere migliore di altri o un furbo che sa benissimo che pur essendo in minoranza, e che non vincerà mai contro i giganti della politica, trarrà gli stessi vantaggi che traggono i giganti ... per il solo fatto di essere in parlamento.


Un piccolo esempio:
Un partito minore che sta facendo parecchio chiasso ultimamente è il partito dell'ex pubblico ministero, Antonio Di Pietro. Tralasciando alcune posizioni poco chiare e discutibili che questo  ex magistrato ha assunto in diverse occasioni si può notare che mentre era nella magistratura aveva fatto qualcosa, da quando è entrato in politica non ha fatto altro che sbraitare senza nulla cambiare (v. le battaglie sui vitalizi parlamentari, abrogazione del reato di concussione - promosso fra l'altro dalla coalizione con cui si è sempre alleato al momento delle elezioni - ed altro ancora).


In sostanza quando non si hanno numeri e capacità economiche è inutile lottare contro il più forte attraverso un sistema che non funziona, quale è la democrazia puramente rappresentativa. Solo lottando assieme al popolo per dare poteri e sovranità reale al popolo un'idea che non passerà mai in sede parlamentare o consiliare potrà concretizzarsi perché l'avrà deliberata il popolo con gli opportuni strumenti di democrazia diretta.


Solo così il partito minore può vincere ed ha un senso la sua esistenza all'interno del sistema politico/rappresentativo ... solo così le minoranze "elette" possono spuntarla ... chi nega o ignora o snobba la democrazia diretta, continuando a perseguire un potere decisionale maggiore del popolo non si differenzia minimamente dai giganti della politica poiché è anch'esso un dittatore o un presuntuoso.


Come può, un partito (maggiore o minore che sia) dimostrare la giusta umiltà o la giusta veduta della democrazia ?


Impegnandosi, ad esempio, a sottoscrivere coi cittadini un programma politico (o un punto di programma politico) volto a rendere sovrano il popolo ... e non se stesso o il sistema dei partiti (che in Italia è semplicemente vergognoso e ormai intollerabile):
Un esempio di punto programmatico è descritto in questo sito

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